Di Francesco: “Con Under bisognava solo avere pazienza. Arrabbiato per i gol presi. Il gesto di Dzeko sul rigore il più bello della serata”.

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Il tecnico abruzzese ha parlato nel dopo partita di Roma-Benevento. Questo un sunto delle sue dichiarazioni:

“Siamo partiti ad handicap, abbiamo trovato una squadra sbarazzina e stavamo in ritardo sulle uscite e sulle aggressioni. La squadra, come sempre, ha creato tanto ma mi infastidiscono i due gol presi. Questo deve essere un punto di partenza, l’aver trovato il gol è stato importante per Dzeko e Defrel. I compagni hanno voluto fortemente battesse lui il rigore. Mi è piaciuto tanto il gesto del bosniaco e sono ancora più contento quando lo fanno da soli. Questo è stato il gesto più bello della serata. Questo fa capire l’atteggiamento di Defrel nei confronti della squadra. Dzeko aveva cercato tanto il gol anche nel primo tempo. Vive per il gol. Ha grandi mezzi e si fa condizionare a volte psicologicamente quando non segna”.

“Ünder? Sono contento. A volte ci sono le giocate individuali e anche di squadra. Oggi è stato bravo lui, in un momento mentale ottimale, a concretizzare al meglio tutto quello che gli è capitato tra i piedi, bisognava avere pazienza. Qui si butta tutto giù con grande facilità, prima si diceva non potesse giocare nemmeno in Primavera, oggi è bravissimo, ma deve continuare ad allenarsi in un certo modo, come in queste settimane. Fa anche degli allenamenti supplementari. Mi servono giocatori che si prendano delle responsabilità. Schick? Deve allenarsi con continuità, aveva fatto solo un allenamento con la squadra. Bisogna avere pazienza anche con lui. Ho visto una squadra diversa dopo la fine del mercato. Una squadra più compatta e vogliosa. Sapevamo avremmo potuto soffrire. Il Benevento non ha nulla da perdere e ha dato filo da torcere anche al Napoli. Siamo stati bravi, abbiamo avuto pazienza nel ribaltarla. La cattiveria ritrovata sotto porta è un punto di partenza. La qualità del gioco c’è sempre stata. In tante altre gare abbiamo creato tanto e segnato poco, a parte le ultimissime. Nel secondo tempo, spostando qualcosa a livello tattico, il gioco si è districata meglio. Svolta tattica? Oggi obbligata, l’altra volta voluta per cambiare qualcosa per gli attaccanti. Ho cercato un giocatore che si muova come voglio, come se giocasse un triangolo a tre in avanti. Tipo Nainggolan a Verona o oggi Defrel. Questo aiuta Dzeko”.

“Fragilità difensiva? Mi ha dato fastidio, il secondo gol sul 4-1 è stato superficiale, mi fa arrabbiare. Dobbiamo lavorarci, migliorare. I meccanismi col 4-2-3-1 o 4-2-4 vanno migliorati in fase difensiva, avendo anche Gerson in mezzo al campo. La squadra si è spaccata troppo spesso, sembrava attacco contro difesa, non ce lo possiamo permettere per arrivare in Champions e far bene in Champions. Con queste due vittorie consecutive e i gol abbiamo fatto sbloccare mentalmente i giocatori”.

“Perotti? Diego mi ha confermato che dietro la punta fa un po’ fatica a giocare. Non è colpa sua. Ho voluto provare Defrel e devo ammettere che lo ha fatto meglio. Quando lavori in un determinato modo con i calciatori, si possono creare loro delle difficoltà, spostandoli anche di 10 metri. Problemi a centrocampo nelle ripartenze avversarie? Nel primo tempo abbiamo avuto poche qualità nel concretizzare le nostre occasioni. Sapevo di rischiare qualche situazione. Il cambio di passo nella ripresa? Nel primo tempo ho messo io qualcuno nelle condizioni di rendere meno in un ruolo diverso. Nella qualità e nella parte tecnica i giocatori hanno sbagliato qualcosa. Dovevano andare più in profondità. Nella ripresa abbiamo toccato la palla massimo due volte. Le squadre che si affrontano nel girone di ritorno sono diverse rispetto all’andata, il rischio è sempre dietro l’attimo. Stiamo ritrovando una buona condizione per la Champions e alcuni calciatori che ci potranno aiutare.

“Che cos’ha meno la Roma di Inter e Lazio? Noi siamo una squadra che può giocarsi il terzo posto. Dicevo che abbiamo qualcosa in meno rispetto e Napoli e Juventus. Oggi abbiamo ritrovato compattezza”.

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