DI Francesco: “Dzeko? Nel primo tempo sembravano tutti sul mercato. Decido io chi tira i rigori”

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Il tecnico abruzzese ha analizzato, ai microfoni delle principali televisioni sportive, la sconfitta con la Sampdoria:

 a Premium

“Crisi ufficiale? Siamo partiti malissimo, non eravamo in partita e Alisson è stato bravissimo, appena ho invertito gli esterni siamo stati più stretti ed è andata meglio, abbiamo creato occasioni nella ripresa e preso gol nell’unico tiro in porta della Sampdoria nella ripresa. Non mi è piaciuto l’approccio della squadra, poi sono state create tante occasioni, non so cosa rispondere sul fatto che non segniamo. Perché questo approccio? Non è una cosa voluta, la partita dura 90′, se dopo un inizio sbagliato reagisci è un’altra cosa. Siamo entrati impauriti, abbiamo insistito in un palleggio che non avevamo preparato, dopo è cambiata la partita ma facciamo fatica a fare gol e ciò condiziona il nostro cammino in questo momento. Schick? Si è fatto male in rifinitura, problema muscolare vicino a quello precedente, peccato perché si è fermato in un momento dove siamo in crisi, non ci gira nulla bene. Anche oggi nel primo tempo abbiamo subìto troppi tiri, forse non avevamo la testa giusta in partita, siamo usciti alla distanza poi hanno segnato in una situazione particolare. Mercato? Non voglio parlare, oggi sembrava che oltre a Dzeko anche gli altri 10 fossero sul mercato. Le big su Alisson? Io non dormo per la prestazione, per il resto si vedrà dopo il 31. Bisogna avere maggiore attenzione in quello che si fa, questa finestra di riposo di 7 giorni è stata un disastro, si è rigiocato dopo una settimana e abbiamo giocato 3 partite, poi degli errori, in primis io, sono stati fatti. Il rigore di Florenzi? Uno doveva tirarlo, hanno sbagliato anche altri. In allenamento li tira bene e si sentiva di tirarlo, peccato che abbia sbagliato”.

 a Sky Sport

“Perché ha calciato il rigore Florenzi? Era lui il designato, li ha provati in allenamento. Però ultimamente chi scelgo scelgo, lo sbaglia. Empatia rotta con il gruppo? Questo è un suo pensiero. Abbiamo espresso ottime trame di gioco, sicuramente abbiamo meno continuità. A Milano un’ottima gara, anche a Genova. Oggi i primi 25 minuti erano inguardabili, sbagliavamo i tempi di gioco. Poi ho cambiato gli esterni d’attacco e ho avuto risposte differenti, si sono viste situazioni interessanti. Nel secondo tempo sull’unico tiro abbiamo preso gol. È un po’ il momento, si sbagliano i rigori, si sbagliano i gol, la squadra vuole vincere, ma deve farlo per se stessa e per la società, non certo per me. I cambi? A Genova abbiamo pareggiato mettendo più attaccanti. Ho deciso di togliere Pellegrini perché, nonostante la sua pericolosità, l’ho visto stanco e poco lucido, anche nelle scelte finali. Non avendo grandi soluzioni a centrocampo, volevo vincere con un attaccante al fianco di Dzeko, perché stavamo tirando ma sempre senza segnare. Il bosniaco le situazioni favorevoli le ha avute, anche a Genova, questo va al di fuori del mercato. Oggi ha avuto delle occasioni dove è mancata un po’ di freddezza, ma non solo lui. Quello che abbiamo concesso mi preoccupa più di altre cose. Quando siamo riusciti ad attaccare la profondità abbiamo creato. Eravamo troppo schiacciati in zona palla e non riuscivano ad uscire. Loro non hanno battuto laterali dietro, noi invece sì, e questo mi ha fatto arrabbiare. Volevo la palla più veloce, invece andavamo sempre su Alisson nel primo tempo. Questo non ci sta. Difficile giocare la palla con Manolas e Jesus? Nel secondo tempo lo hanno fatto molto meglio. Noi ci alleniamo per questo, non possiamo permetterci di buttare le palli. Anche le rimesse le avrei volute sulle ali o sui centrocampisti. Quando non ci sono i risultati è difficile essere spensierati. Spiazzato dalle scelte della società? Noi dobbiamo fare prestazioni differenti, non ho il desiderio di parlare di mercato. Devo concentrarmi sulla squadra e pensare al quarto posto, abbiamo il dovere di farlo”.

a Rai Sport

“La contestazione fa parte del gioco, quando fai tre punti in sei partite è giusto che ci sia del malcontento. Non riusciamo a uscire con il palleggio, abbiamo delle difficoltà e a me spetta trovare delle soluzioni. Si sono viste tante trame, tanti tiri importanti, ma non siamo stati bravi a concretizzare. Ci voleva una vittoria per agguantare l’Inter, non ci siamo riusciti e dobbiamo guardare avanti. Perché il rigore a Florenzi? Per non mettere pressione a Dzeko? Il bosniaco non ha mai battuto i rigori, non si presenta nemmeno in allenamento a batterli. Decido io chi li batte e solo chi decide sbaglia. Florenzi era il capitano, il giocatore più rappresentativo e voleva batterlo lui. Non è riuscito purtroppo a fare gol. Cos’è cambiato rispetto all’inizio nei piani? È stato sbagliato quello che è stato detto. I giocatori sono ancora qui. Io di mercato non voglio parlare, ne parla la società perché altrimenti vengono travisate alcune cose. Il piano della Roma è quello di ritrovare una certa identità con concretezza e cattiveria che in questo momento non ci riesce. Dobbiamo trovare le soluzioni per ritrovare la vittoria. Il problema a mio avviso è mentale. Abbiamo comunque creato tanto, tirato in porta una ventina di volte. Abbiamo una certa identità, purtroppo se vengono a mancare i risultati vengono meno anche le certezze e questo non aiuta. Nell’ultimo periodo abbiamo preso un po’ troppi tiri in porta rispetto al solito. In questo momento succede un po’ troppo spesso, dobbiamo lavorare per ritrovare gli equilibri. Io credo che l’aspetto psicologico al momento sia predominante”.

a Roma TV

“Nel primo tempo abbiamo fatto 25’ al termine dei quali avrei dovuto cambiare tutti. Dopo la squadra ha ricominciato a fare quanto richiesto, dopo aver cambiato gli esterni. Peccato perché abbiamo sofferto. Quando stavamo facendo meglio abbiamo preso il gol su una nostra disattenzione. È un periodo in cui si crea tanto e si concretizza poco. Ora stiamo concedendo anche qualche tiro di troppo. Nei primi minuti sembravamo non essere nella gara. Se la squadra si perde in 20/25 minuti devo valutare. Oggi c’era la voglia di far bene. Devo partire dalla testa: in questo momento non siamo concreti rispetto a quello che facciamo e prepariamo. Devo avere le risposte giuste per ragionare su eventuali cambiamenti: ci sto pensando. Il perché della poca rabbia nel primo tempo? È vero, l’approccio è stato inaspettato anche per me. C’è un dato che mi ha fatto ragionare: Alisson è stato il secondo a toccare più palloni, circa 40. Abbiamo giocato troppo all’indietro: io non l’ho mai chiesta questa soluzione. Si vede che non c’è la velocità di testa nel fare certe cose. Nel momento in cui la Sampdoria era diventata innocua abbiamo preso gol. Non riesco a dare delle motivazioni valide. Mi sarei aspettato una squadra diversa. Sono amareggiato, è inutile fare i proclami. Alla fine anche con 5 tiri bisogna essere concreti. In questo momento non siamo una grande squadra. Bisogna magari tirare di meno e fare più gol”.

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