In occasione del suo venticinquesimo compleanno, Alessandro Florenzi, è stato intervistato da Roma Radio. Ecco le sue dichiarazioni:
Un bilancio dei tuoi 25 anni…
“Sicuramente positivo vista la dedizione che ho messo nel lavoro. Si può sempre migliorare e lo farò finché avrò la forza di giocare a pallone. Facciamo gli auguri anche a Capradossi che compie anche lui gli anni”.
Siete ancora arrabbiati per la sfida contro il Real?
“Siamo arrabbiati e dovremo mettere tutta questa rabbia a Udine per rifarci. Le partite come quella di martedì possono valere una stagione e farti accorciare nel tragitto per diventare grandi. Purtroppo dobbiamo percorrere la strada più lunga che passa per Udine”.
La Roma per te…
“Per me la Roma è una seconda casa. Vengo tutti i giorni a Trigoria e ci trovo una famiglia. Sto benissimo qui, speriamo di continuare negli anni con questo rapporto”.
Una domanda sul tuo ruolo…
“Ci ho fatto il callo, per me il ruolo importa poco, riesco a dare il mio contributo in tutte le posizioni ricoperte fino ad ora. Spero che con gli allenamenti riuscirò a migliorare i miei punti forti e colmare le mie lacune”.
La fascia da capitano?
“Una bella sensazione. Di fronte a me ci sono due mostri sacri. Speriamo continuino a lungo ad indossarla”.
Alessandro e Ilenia…
“È la mia forza, ci conosciamo da quando siamo bambini, abbiamo un rapporto che va al di la tante cose. Abbiamo trascorso tanti ostacoli, uno di questi è stato Crotone, quando eravamo lontani più di 600 km. Abbiamo condiviso anche brutte cose e ne siamo usciti sempre insieme”
Come è stato affrontare giocatori come Neymar, Ronaldo e Bale?
“Mettersi in competizione con loro ti fa capire quanto si possa sempre migliorare qualcosa. Cerco sempre di rubare uno spunto con gli occhi. Hanno tanti punti forti, però ogni tanto abbiamo fatto valere le nostre capacità”.
Il gol più brutto che hai fatto?
“I più facili di solito me li mangio, forse uno a Roma-Bologna”.
Alessandro e il baffo (il padre, ndr)…
“C’è il baffo e anche qualcuno dietro. Me lo sono tatuato per due motivi, lo volevo sempre con me e perché poi non mi avrebbero più fatto entrare a casa (ride). È un padre fantastico e insieme a lui ci sta anche mia madre. Il primo tatuaggio però è quello del mio cane Kobe”.
Perché l’hai chiamato così?
“Il cane è nero, come Kobe Bryant che mi piace tantissimo. Ha il 24 come me, numero che ho perché è il giorno con cui mi sono messo con Ilenia e mi ha portato fortuna. Quindi come facevo a non chiamarlo così?”
Alessandro e la Nazionale…
“Oltre a difendere i colori di Roma, dobbiamo difendere anche quelli dell’Italia. Il calcio è importante e dobbiamo onorarlo fino in fondo”.
Il Crotone può venire in Serie A. Che ne pensi?
“Che bello! Sarebbe bellissimo per tutti gli amici che ho li”.