ETTORE VIOLA: “RADICE FECE UN OTTIMO LAVORO A ROMA, PUR SAPENDO DI DOVER RESTARE SOLO UN ANNO”.

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Al “Bar Forza Lupi”, su Centro Suono Sport 101.5, è intervenuto ETTORE VIOLA, per ricordare Gigi Radice, allenatore della Roma nella stagione 1989/90, scomparso ieri all’età di 83 anni.

“Radice è stato, di fatto, l’ultimo allenatore scelto da mio padre. Ricordo che l’ingegner Viola aveva raggiunto un accordo con Ottavio Bianchi, che però era legato ancora da un anno di contratto con il Napoli.

Poiché il presidente Ferlaino non lo liberò, si decise di aspettare la scadenza, ingaggiando per una stagione Gigi Radice. Doveva essere un allenatore di transizione, in una stagione peraltro difficile, perché la Roma fu costretta a giocare al Flaminio, per via dei lavori di ristrutturazione dell’Olimpico in vista dei Mondiali.
Radice arrivò con la fama di tombeur de femmes e grande bevitore. Si dimostrò, invece, persona squisita e morigerata. Fece un ottimo lavoro, portando la squadra in Coppa UEFA e semifinale di Coppa Italia.
Confesso che quando lo salutammo per accogliere Bianchi ci dispiacque non poco”.

 

La Roma di Radice resta nella storia come paradigma di squadra che gioca con il cuore, invocata dai tifosi quando le cose vanno male.

“Fu senz’altro una squadra combattiva, generosa. Ma dico ai tifosi di essere più esigenti. Per vincere servono grandi giocatori, gioventù e generosità possono essere delle componenti, ma non bastano da sole per vincere”.

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