Ettore Viola, figlio dell’ex presidente giallorosso Dino, ha parlato su Centro Suono Sport all’interno della trasmissione Altrimenti Ci Arrabbiamo nel giorno del 40° anniversario del secondo scudetto della Roma (Genoa-Roma 1-1, 8 maggio 1983, ndr). Queste uno stralcio delle sue dichiarazioni:
Cosa pensa dei Friedkin?
“Ho incontrato una volta Dan, è una persona garbata e rispettosa della storia della Roma. Ci sono stati tanti presidenti che non sapevano nemmeno chi fosse la famiglia Viola, mentre i Friedkin hanno organizzato una serata dove hanno ricordato chi ha fatto parte di quella famiglia, vuol dire avere rispetto per la storia”.
Non sarebbe il caso che la presidenza si faccia sentire pubblicamente? Le dichiarazioni di Mourinho sui Friedkin?
“Nella mia Roma c’era una formazione a piramide, sulla cima c’era Dino Viola che aveva sempre l’ultima parola. Mourinho secondo me ha dei problemi con qualcuno che sappia di calcio nella Roma. Mourinho ha un altro anno di contratto, se dovesse lasciare la Roma non penso resti senza squadra. Si lamenta che non riesce a parlare con nessuno di calcio, è un po’ pesante calcolando che la Roma fa calcio. La proprietà della Roma è tutta straniera, il direttore sportivo è portoghese, la nuova CEO è greca, la presidenza è americana. Mourinho pensa voglia sapere quali siano i futuri investimenti della Roma. Siamo sinceri, ho visto Real Madrid-Manchester City e ho visto tutta un’altra cosa, forse solo due giocatori della Roma potrebbero stare in una di quelle squadre. Questa Roma ci mette tanta buona volontà, entusiasmo”.
Una squadra come la Roma può essere più tutelata dagli arbitri in Italia o in Europa?
“Non saprei, forse è più complicata la situazione italiana. Ai miei tempi c’era più pericolo in campionato che in Europa, le influenze erano più sensibili e dannose in Italia”.
Meglio incontrare la Juventus in finale di Europa League o in un’ipotetica finale scudetto?
“È uguale, non penso ci siano favoritismi per l’una o per l’altra squadra, non avrebbe senso”.