Ettore Viola: “Mi piacerebbe Ancelotti allenatore e Ranieri dirigente”

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Ettore Viola, ex dirigente della Roma, è intervenuto alla trasmissione “Bar Forza Lupi”, su Centro Suono Sport 101.5 FM.

Un ricordo di Alberto Mandolesi, scomparso un anno fa (11 febbraio 2024, ndr)?
“Eravamo molto amici. Ci conoscemmo quando papà acquistò la Roma. Era una persona seria e trasparente. Lo ricordo anche come ottimo compagno di viaggio durante la lavorazione del film “Il gol di Turone era buono”, uno dei suoi ultimi grandi progetti. Era sempre molto disponibile”.

Entro breve arriverà il progetto definitivo dello stadio della Roma. Come lo pensava l’ingegner Viola e perché non riuscì a realizzarlo?
“Evidentemente qualcuno non voleva che lo facesse, per invidia e gelosia. Poi, la morte di Petroselli, il sindaco che più si dimostrò disponibile, pose definitivamente fine a tutto. Sono contento che finalmente il progetto verrà completato. Mi domando solo che fine farà l’Olimpico, che è pur sempre un grande stadio”.

Gli ostacoli da dove vennero, dal mondo della politica o del calcio?
“Dal mondo politico, soprattutto componenti della DC, di cui peraltro mio padre faceva parte, della corrente di sinistra. Il mondo del calcio non c’entrava. Ripeto, fu soprattutto una questione di invidia e gelosia”.

L’ingegner Viola pensava a una zona particolare?
“Provò diverse zone, non aveva alcun interesse su terreni, si sarebbe accontentato di qualunque terreno gli fosse stato concesso. Papà era tutto per la Roma, non aveva interessi privati connessi alla costruzione dello stadio. Era convinto che uno stadio di proprietà avrebbe reso la Roma più forte”.

Ranieri sta risollevando le sorti della Roma, ma le sue ultime dichiarazioni sul FFP non sono piaciute ai tifosi. Non sarebbe più opportuno che il mister continuasse solo ad allenare, anziché intraprendere una nuova strada da dirigente?
“Purtroppo, siamo alle solite. I tecnici della Roma non sono supportati, vengono lasciati soli. È già successo con Mourinho, a cui veniva richiesto non solo di allenare, ma anche di rappresentare la società verso l’esterno, perché c’era un vuoto comunicativo. Questo vuoto non è stato ancora colmato ed ora anche Ranieri, che dovrebbe limitarsi a fare ciò che gli riesce meglio, cioè l’allenatore, è costretto ad esporsi con dichiarazioni che non possono piacere ai tifosi”.

La prossima stagione vede Ranieri o qualcun altro in panchina?
“A me piacerebbe Ancelotti allenatore e Ranieri dirigente. Ma, la domanda è: con quali giocatori?”

Perché allora Ghisolfi dichiara che I Friedkin vogliono far vincere subito la Roma?
“Per vincere, bisogna avere una società organizzata, capace di progettare una squadra forte. Non mi sembra che ci siano i presupposti. Una cosa che non ho mai capito è perché non sfruttano il vivaio della Roma, che è stato sempre florido e permetterebbe di spendere meno all’esterno, acquistando giocatori non funzionali. I Friedkin, secondo me, vogliono solo partecipare, non vincere”.

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