Nel corso della trasmissione Bar Forza Lupi, in onda sulle frequenze di 101.5 il sabato e la domenica dalle 18 alle 20, è intervenuta la giornalista Francesca Brienza, ex conduttrice di Roma Tv, per commentare il Derby della Capitale vinto dalla Roma per 2-1 contro la Lazio. Queste le sue parole:
Sabato eri allo Stadio Olimpico di Roma per seguire il Derby, quali sono state le tue impressioni sulla partita?
“Il primo tempo è stato abbastanza noioso, fumoso per entrambe le squadra. Difficile capire dopo i primi 45’ come potesse andare a finire. Nel secondo tempo invece la Roma ha meritato la vittoria per quanto visto in campo. Se prima del fischio d’inizio le due compagini si erano presentate quasi su uno stesso livello, poi la Roma di Di Francesco ha tenuto bene il campo, le redini del gioco e ha meritato di portare a casa i 3 punti.”
Al termine del match sul tuo profilo Facebook hai un pubblicato un post:” Arrivare alla guida della Roma contornato dallo scetticismo e vincere al primo derby mi riporta con i ricordi a una stagione giallorossa piena di grandi emozioni.. Che questa vittoria sia un portafortuna per Eusebio Di Francesco!! GRAZIE ROMA”. Dove ti riporta quindi questa vittoria della Roma?
“Ovviamente il mio riferimento è alla prima stagione di Rudy Garcia, quella delle 10 vittorie consecutive, quella che ha riportato l’animo romanista alle stelle dopo il 26 maggio. Come Di Francesco, l’allenatore francese riuscì a vincere lo scetticismo con risultati, gioco e vittorie. Lo stesso tecnico ex Sassuolo lo sta facendo sia in campionato che in Champions League, dove sta ottenendo ottimi risultati. Nella fase spallettiana ci sono state alcune difficoltà soprattutto nei derby, mentre ieri si è tornati a respirare lo spirito del derby, perché come disse Garcia:”Un derby non si gioca, si vince.”
Garcia infatti disse che la Roma aveva rimesso la chiesa al centro del villaggio e questa mattina Diego Perotti, mattatore del match, sul suo profilo Facebook ha detto di essere tornati alla normalità, facendo riferimento alla posizione in classifica, dove i giallorossi, con i 3 punti conquistati, si sono riportati sopra i cugini.
“La psicologia di Perotti è la stessa di Garcia, la normalità per la Roma devono essere le vittorie nel Derby e le posizioni alte della classifica. Avevamo perso questa concezione con il 26 maggio, poi da lì è tornata, con alcune piccole pause. Ora con Di Francesco è ritornata ed è motivo di grande soddisfazione per me, perché credevo e credo molto in lui.”
Trovi delle analogie tra Garcia e Di Francesco? Sia da un punto di vista tecnico-tattico che da un punto di vista psicologico nella gestione del gruppo?
“Innanzitutto trovo molto simile la pacatezza davanti le telecamere, l’umiltà con cui si rapportano con gli addetti ai lavori, con i giornalisti. Due persone che non hanno bisogno di fare degli show in conferenza stampa, che rispondono sempre con calma e tranquillità, che sanno gestire la pressione derivante da una panchina importante come quella della Roma. Inoltre entrambi sono sempre molto esigenti dietro le quinte, il lavoro richiesto ai propri calciatori è sempre molto importante. Dal punto vista psicologico, Garcia aveva un rapporto molto stretto con i calciatori, li ha sempre difesi e sostenuti. In molti hanno detto che il loro rapporto poteva essere come quello di un padre con il figlio, che è stato un suo limite che gli si è ritorto contro anche se ci credo poco. Era un normale rapporto tra allenatore e giocatori, dovuto dalle esigenze e fondato sul sotegno reciproco. Non è stata dunque questa la causa della rottura, perché tutti i cicli hanno un inizio ed una fine e non essendo noi fisicamente negli spogliatoi, non possiamo avere alcuna certezza di questo. L’essere calmo davanti i microfoni quindi non vuol dire permettere qualsiasi cosa ai propri calciatori.”
A tal proposito non possiamo non notare la somiglianza tra le parole utilizzate da Garcia nella prima conferenza pre-derby, dove disse:”Un derby non si gioca, ma si vince” e quelle Di Francesco. Parole importanti che servono a responsabilizzare i calciatori in vista di un match fondamentale come Roma-Lazio.
“Assolutamente, frasi del genere caricano l’ambiente e alzano la soglia di attenzione dei calciatori e i risultati sono lampanti, evidenti. Tutti quelli che poi scenderanno in campo infatti sanno che dovranno dare il 110% per vincere quella partita e così deve essere. “
Il vincere queste partite permette anche di godersi il resto del campionato con più tranquillità e di approfittare di alcuni passi falsi come quello della Juventus con la Sampdoria. Questa sconfitta, che scenari apre in ottica Roma?
“Più che uno scenario, apre uno spiraglio, una luce in fondo al tunnel. Dopo anni di trionfi a strisce bianconere, si iniziano ad intravedere delle crepe nel loro progetto e la Roma deve approfittarne. Roma e Napoli in questo momento sono le più belle a vedersi, ma devono riuscire a mantenere questa stato di forma fino alla fine e portare a compimento un progetto tecnico cresciuto e migliorato negli anni. La speranza ovviamente è che i giallorossi, dopo anni di secondi posti, possano riuscire a fare il definitivo salto di qualità.”