Emidio Oddi, ex calciatore della Roma, è intervenuto alla trasmissione “Bar Forza Lupi”, su Centro Suono Sport 101.5 FM, condotta da Massimo D’Adamo.
Si parla molto di Gasperini alla Roma, anche se Ranieri ha smentito la notizia. Cosa ne pensi?
“Dalle affermazioni rilasciate, penso che a Gasperini, come a chiunque altro, la Roma piacerebbe. A Ranieri spetta il compito di valutare e consigliare. Vedremo chi sceglierà”.
A te piace Gasperini come allenatore?
“Per come ha fatto giocare l’Atalanta sembra un allenatore di alto livello, però ricordiamo che a Bologna Thiago Motta ha fatto benissimo, poi dopo è passato alla Juventus ed è andato male. Gli allenatori possono essere più o meno bravi, ma poi i risultati dipendono soprattutto dai giocatori che allenano. Se non giocano come vuole l’allenatore, certe aspettative possono rimanere deluse e poi a pagare è quasi sempre il tecnico. Comunque, per rispondere alla tua domanda, Gasperini a me piace”.
Gasperini punta non solo sull’aspetto fisico, ma anche e soprattutto su quello tattico. Tra i tecnici che hai avuto alla Roma, può ricordare un po’ Sven-Goran Eriksson?
“Eriksson, in effetti, era uno che lavorava molto tatticamente. Ricordo il suo lavoro meticoloso per abituarci a marcare a zona e a verticalizzare di più rispetto al passato con Liedholm”.
Peccato che non sia riuscito a coronare la sua seconda stagione (1985/86), la migliore, con lo scudetto.
“Fu quella che abbiamo perso con il Lecce. Eravamo in vantaggio 1-0, dopo pochi minuti, poi l’arbitro annullò il secondo gol. Da lì in poi, ogni volta che loro salivavo, segnavano. In certi casi, bisogna rassegnarsi. Anni dopo, giocai con Vanoli, che faceva parte di quel Lecce, ad Udine, e nemmeno lui seppe darmi una spiegazione su quella partita. Ricordo il portiere Negretti che entrò al posto del titolare di Ciucci e parò tutto…”
Questa volta, Lecce-Roma vale per la corsa all’Europa. Ranieri dovrà fare a meno di Dybala. Oltre che dal punto di vista tecnico, l’assenza di un giocatore così forte può pesare anche psicologicamente sul gruppo?
“ È logico che quando c’è Dybala in campo è tutta un’altra Roma. Ed è normale che i suoi compagni possano avere qualche certezza in meno. Però, Ranieri ha dei buoni giocatori, che possono essere organizzati in maniera differente”.
Pensi ad un giocatore in particolare per sostituire Dybala o ad un cambio di modulo?
“Io penso tutte e due. Dietro la punta, non c’è il giocatore che prende palla, salta l’uomo e inventa calcio come sa fare l’argentino: quindi, va da sé che occorre cambiare modulo. Come sostituto, poi, vedo bene El-Shaarawy, un calciatore che ammiro molto, perché sa fare bene entrambe le fasi: oltre al dribbling e al tiro in fase offensiva, aiuta gli altri, tornando indietro.. Ranieri potrebbe anche schierare Soulé e Pellegrini. L’allenatore è quello che conosce meglio di chiunque altro i giocatori a disposizione e sa quello che deve fare”.
Qualche giorno fa, alla Radio Svizzera, Fabio Capello, parlando di campioni da lui allenati, parlando di Totti, ha detto che il giocatore aveva grande visione di gioco, ma non dribbling e corsa come Del Piero. Cosa pensi di questa affermazione?
“Penso che, forse, ha visto poche partite di Totti e Del Piero. A livello di corsa, i due più o meno erano sullo stesso piano. Quanto al dribbling, Totti non solo saltava avversari, ma poi finalizzava con conclusioni precise e pallonetti vari. Quindi, Capello ha decisamente sbagliato con questa valutazione”.