Di Francesco: “Vogliamo il miracolo”

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Il tecnico risponde alle domande nella conferenza stampa alla vigilia del ritorno di Champions contro il Barcellona, in programma domani alle 20.45 allo Stadio Olimpico:

Domani  Olimpico tutto esaurito, sentirete la responsabilità?
“Ogni partita c’è una responsabilità, non solo davanti a un grande pubblico. Dobbiamo rispondere a un 4-1 e dare una grande risposta a tutti. La gente potrà essere la nostra arma in più, ma dobbiamo essere noi a trascinare i tifosi con una grande prestazione”. 

Non dovrebbe essere il momento per stare sul pezzo tutti?
“Colgo l’occasione perché a Roma è facile mettere tutti contro tutti. Il mio pensiero era all’ultimo allenamento in cui ero arrabbiato. Abbiamo fatto un allenamento sulla conclusione in porta e facevamo pochi gol. Le cose che possono sembrare facili e semplici le riporti in partita. Il fatto che si dica che la squadra non faccia ciò che voglio non è vero”.

Chi gioca domani può giocare anche domenica oppure farà turnover?
“Questa partita va affrontata con i migliori, poi penseremo al derby. Dobbiamo credere in qualcosa di importante. Dobbiamo affrontarla con amore, domani è l’occasione di dimostrare di voler fare qualcosa di importante. Dobbiamo sperare di fare il miracolo. Sarà difficilissimo, ma abbiamo il dovere di provarci. Domani ci sarà la miglior formazione, poi penseremo alla Lazio”.

Possibilità di rimonta?
“Dobbiamo crederci, in casa siamo stati una squadra, fuori abbiamo concesso di più. Anche il Barcellona magari fuori ha fatto meno bene. Cercheremo di togliere le linee di passaggio a Messi, in qualsiasi posizione di campo si trovi”.

Cosa si può migliorare di ambiente e società?
“Della città non parlo, la mentalità si costruisce dentro casa nostra, a Trigoria. Bisogna dare continuità ad un pensiero. Sento parlare di mentalità vincente, ma qui si è vinto pochissimo e c’è stata poco in passato. Si crea col tempo, creando senso di appartenenza. La gente si trascina con i risultati e non con le chiacchiere. I risultati sono sempre stati discontinui, dobbiamo migliorare tutti. Non dobbiamo dare adito alle scuse delle radio, dei giornalisti”.

Le condizioni degli infortunati? Schick?
“Potrebbe giocare. Ha nel DNA la possibilità di segnare, può essere lui o Under. Oggi valuteremo il turco definitivamente, sarà tra i convocati se dovesse star bene oggi. Perotti non verrà convocato, difficile vederlo al derby ma c’è speranza”.

Cosa può fare la Roma per mettere in difficoltà il Barcellona?
“La differenza di qualità non sta nel chi non sbaglia, ma chi sbaglia meno. Loro sbagliano poco, ma in tante situazioni li abbiamo portati all’errore senza approfittarne. È stato un nostro merito, ma poi il demerito di non finalizzare. Noi i nostri errori li abbiamo pagati, bisogna abbassare quasi a zero il margine di errore. Più ce li portiamo di qua e meno sbagliano. Dobbiamo voler fare la partita, senza prendere gol per mettere in bilico la qualificazione. Può succedere anche che qualche decisione sia sbagliata a nostro favore, qualcosa deve girare così per poterla indirizzare”.

Possibilità?
“Bisogna far rivedere ai giocatori la partita col Chelsea. L’atteggiamento è andato bene, ma i particolari fanno la differenza. Non hanno mai perso, la legge dei grandi numeri prevede che possano perdere, magari è questa. Giochiamo contro un’armata. Osano tanto a campo aperto, con grande mentalità. Ma il Barcellona non è stato costruito oggi, ma da tanti anni. La mentalità si è creata negli anni, non in cinque giorni”.

Stimoli diversi tra campionato e Champions?
“Bisogna avere stimoli ogni partita e allenamento”.

Come l’avete sognata?
“Se facciamo una grande difesa e stiamo attaccati sotto la traversa è difficile fargli male. Non abbiamo una squadra di grandi contropiedisti. La fase difensiva dev’essere fatta al meglio, anche dall’altra parte”.

Si sente quello giusto per portare la mentalità vincente che a volte è mancata in campionato?
“Io non sono nessuno, mi sento il signor nessuno. Porto avanti la mia idea, mi sento di fare il mio meglio, con grande passione amore, pregi e difetti, con scelte giuste e sbagliate. Devo sbagliare molto meno nelle scelte. La squadra si ha dimostrato quello, ma il risultato di 4-1 dice che è stata preparata male. Siamo mancati in qualcosa che ci dobbiamo dire oggi ed è la concretezza sotto porta. Pensare che le partite di campionato le abbiamo preparate senza voglia di vincere non è corretto. Abbiamo fatto prestazioni peggiori che con la Fiorentina e abbiamo vinto. Si passa attraverso un lavoro e un’idea”.

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