Di Francesco: “Sono determinato e devo tirar fuori io la determinazione alla squadra. Kluivert titolare”.

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Il tecnico ieri ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Bologna, in programma oggi alle 15:00.

Il Bologna non ha ancora segnato un gol finora. Che partita si aspetta?
“Tocco ferro intanto (ride ndr). Sarà una gara insidiosa, loro sono quadrati, compatti, hanno tenuto testa all’Inter per gran parte della partita. Quando si gioca contro squadre che lottano per la salvezza è dura e bisognerà essere determinati”.

Pastore?
“Lui è disponibile, devo decidere se giocherà”.

In Primavera avevamo visto delle cose formidabili. Cosa è successo ora?
“Tutte le analisi sono corrette, siamo lontani parenti di quelli dei mesi scorsi ma siamo in tempo per tornare. Deve scattare qualcosa dentro, trovare quel fuoco dentro che io ho. Sono veramente determinato, siccome sono a capo del gruppo sono io a dover tirare fuori questo dai ragazzi. Domani dobbiamo dimostrare di esserci, la gente vuole questo ed è giusto lo pretenda. Dobbiamo essere determinati e cattivi e non possiamo non esserlo”.

La tribuna a Kluivert un segnale?
“Ho letto che la Roma giovane era in tribuna ma non potevo portare tutti. Per quanto riguarda Kluivert, poteva anche essere un segnale ma domani giocherà titolare. Chi va in tribuna può anche giocare la gara successiva, abbiamo bisogno di tutti”.

Luca Pellegrini?
“Potrebbero giocare tanti giocatori in quel ruolo. Lui ha grandi qualità ma sarebbe anche lui un debuttante nella Roma. Devo fare le valutazioni con calma. Kolarov sicuramente riposerà in una di queste gare, non vi dico quale”.

Segnale Zaniolo recepito dal gruppo? Può esordire in serie A?
“Potrebbe esordire in serie A. Non è stato solo un segnale ma lui ha qualità. Era una gara particolare quella del Bernabeu. Quello che faccio lo faccio per il bene della Roma e porterò con onore questa maglia fino alla fine. Questo è un messaggio da mandare a tutti coloro che criticano con costruzione, chi per distruggere. Non accetto chi offende ma apprezzo l’ironia. Hanno fatto un quadretto con l’allenatore nel pallone che ci stava tutto, per il resto sono molto arrabbiato per quello che si sente, arrabbiato nel modo giusto e la voglio trasferire per dimostrare che non siamo quelli di inizio stagione”.

Si può allenare la testa?
“Certo, ma anche la vostra, non solo quella degli altri se uno ascolta. Se uno si tappa le orecchie si fa fatica. Questo è un messaggio in generale, quando c’è la disponibilità certo che si può allenare, poi altre volte si possono mandare messaggi sbagliati. Non ho la verità assoluta ma condivido il fatto che lavorare sulla testa sia il lavoro fondamentale ora”.

Olsen?
“Con il Chievo non è stato molto impegnato, ci abbiamo pensato più noi degli altri. Ha fatto un’ottima gara mercoledì, ha grande disponibilità e ha voglia di dimostrare che tutti i pregiudizi su di lui non erano giusti. Sta avendo grande disponibilità nonostante non conosca bene né la nostra lingua né il campionato”.

In alcuni elementi la condizione fisica è ancora non ottimale. Ritieni che non sia un problema fisico?
“Ognuno può tirar fuori tanti problemi, io devo tirare fuori le soluzioni. Fatevi dare i dati dai preparatori, ho visto che avete saputo che ho fatto una riunione con i senatori, sbagliando però i nomi. Tra l’altro ho fatto una riunione con tutti, parlando più con altri magari ma parlo con tutti. I dati possono dire questo ma se io faccio uno scatto, partendo però in ritardo, lo scatto lo faccio lo stesso ma senza attenzione. Il vivere la partita, l’essere pessimisti pensando che un compagno possa sbagliare e andare a rimediare. E invece pensiamo che tanto la risolve qualcun altro. Quindi corriamo ma è una corsa che non determina, oppure possiamo dire che non corriamo in maniera costruttiva o che sbagliamo tanti palloni. Questo lo posso dimostrare solo sul campo e con i risultati”.

Come si spiega un calo di rendimento da alcuni senatori?
“Dobbiamo ritrovare una determinata condizione generale, non solo i più grandi. Mi aspetto di più da tutti. L’anno scorso avevamo una grande compattezza di squadra e ora la sensazione è che sia venuta meno. Non si può prescindere dal lavorare insieme. Pretendo da tutti qualcosa in più”.

Il Bologna?
“Ha giocato 3-5-2 nell’ultimo periodo, mettendosi 4-3-3 quando è andata in svantaggio. Tende a difendersi compatta, è difficile entrare ma non dobbiamo avere fretta. Dobbiamo dimostrare di essere una squadra forte”.

Si può riproporre il centrocampo di Champions? I giocatori sono uniti sulla sua idea di calcio?
“L’anno scorso ha portato a ottimi risultati. Loro credono in ciò che stanno facendo. Le scelte fatte erano legate a una situazione tattica. Ovviamente Nzonzi non pretendevo facesse la classica mezzala, non posso pretenderlo da lui. Doveva farlo con caratteristiche differenti, diventando una sorta di 4-2-3-1 in fase offensiva. Questa mossa non ha sortito gli effetti sperati, anche per colpa di una squadra fortissima come il Real Madrid. Anche io avrei voluto qualcosa in più dalla mia squadra. Se non abbiamo quella determinazione in più si fa fatica con tutti”.

Schick?
“Abbiamo bisogno di tutti. Lui poteva fare, così come altri giocatori. I ragazzi vanno sostenuti nei momenti difficili e poi, nel caso, giudicati successivamente. Bisogna sostenerlo e anche lui deve fare di più per farsi aiutare quando va in campo, dando molto di più. Ha caratteristiche tecniche importanti e altre qualità da mettere in campo. Abbiamo bisogno di Schick, non possiamo pensare di fare tutto l’anno solo con Dzeko”.

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