Di Francesco: “Mercato? Devo lavorare ed usare al meglio la rosa che ho, ma dobbiamo fare molto meglio”. Perotti out

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Si è tenuta la conferenza stampa del mister giallorosso, in vista del delicato match casalingo contro il Frosinone, vero e proprio crocevia per il proseguo del cammino del tecnico:

La squadra è in ritiro. Come sta andando?
“Le risposte le troveremo domani. Era un ritiro voluto dalla società e da me per ricompattare le cose ed esaminare insieme le difficoltà attuali”.

Si aspetta una partita simile a quella contro il Bologna?
“Sì, lo dicono i numeri e i dati. Sarà simile, ma la giocheremo in casa e siamo obbligati a vincere”.

Voto al mercato estivo?
“Secondo me è un errore adesso, pungolarmi su questo. Io devo cercare di lavorare e valorizzare al meglio la mia rosa. Siamo alla quinta giornata e dobbiamo fare molto di meglio di quanto fatto. Parlare di mercato quando la Roma va a giocare contro il Chievo e il Bologna… credo che questa Roma debba essere superiore. Le risposte le vedremo sul campo e dobbiamo continuare a lavorare. Giudizi da me non verranno mai”.

Dzeko?
“O lui o Schick. Giocando sabato il derby alle 15:00 e poi la Champions League, è una valutazione che farò visto che Edin ha giocato tanto anche in nazionale”.

Karsdorp?
“Non c’è stata nessuna lite. È stata una scelta tecnica, ho 3 terzini e in base a quello scelgo. Sta al calciatore continuare a lavorare”.

Sente la fiducia del presidente?
“Mi sarei preoccupato se fosse stato felice più che disgustato. Non serve sentire la fiducia in questo momento”.

C’è nervosismo?
“La capacità e la forza sta nel capire perché le cose non vanno e stare insieme. Il concetto è uno: io ho bisogno dei calciatori e loro di me. Siamo tutti consapevoli che non stiamo facendo bene, ma tutti consapevoli che possiamo risalire la china”.

Ha trovato delle facce migliori in ritiro?
“Quanto le prestazioni fisiche e tecniche non riescono, bisogna tirare fuori qualcosa di più. Siamo mancati nella continuità di stare nella gara. In questo dobbiamo ritrovarci, tirando fuori, anche quello che si è dentro da uomini. La formazione che andrà in campo contro il Frosinone non è che chi non gioca non è uomo. Ho bisogno di ritrovare chi ha dimostrato nelle difficoltà di essere uomo”.

Il gol di Santander?
“Non puoi essere stanco al 56′ della partita. È una questione di posizionamento errato. Siamo stati messi male nella fase preventiva, se la riguardate, il calciatore che più si è avvicinato a Santander è stato Marcano, il giocatore più lontano della palla. Santander non è né veloce né altro, è combattivo. Questa è una cosa da sottolineare vista la nostra carenza nella determinazione nel leggere certe situazioni”.

I comportamenti dei calciatori?
“Voi non credo che abbiate mai visto litigare i calciatori seriamente. Magari litigassero ancora di più. Avere quel senso di appartenenza che non significa amare la Roma, è una questione di amore proprio che è quello che richiamo anche adesso. Lo tireremo fuori, c’è tempo per fare tutto. Adesso siamo tutti in discussione, c’è la voglia di rispondere in maniera differente. Non sempre ci si riesce, ma è arrivato il momento di farlo e basta”.

Sulla specifità dei ruoli? 
“Anno scorso ho messo El Shaarawy a destra, ha fatto il fenomeno e sono stato bravo. Chi lo dice che Kluivert debba giocare solo a sinistra, il CT olandese? Kluivert è un’ala. Ha avuto 2-3 palle gol a destra. Se voi mi dite di Marcano che ha giocato a sinistra con compiti diversi è un conto. Cerco di non mettere i giocatori in difficoltà. Marcano è una ricerca di sopperire a deficienze difensive, ma nel gol di Mattiello ci entra relativamente. Cercheremo di trovare un ruolo migliore per Pastore. Pastore è un giocatore offensivo che può fare la mezz’ala o il trequartista”.

Perotti come sta? 
“Ha avuto un problema a un flessore. Cercheremo di rimetterlo a disposizione almeno contro l’Empoli”.

Percepisce la disponibilità della squadra a seguirla?
“Non dire cose che non ho detto, ho detto che se è vero che la squadra non dice quello che voglio io, sono il primo a mettermi da parte. Anzi, credo il contrario. È come la lite tra Florenzi e Dzeko, in maniera più assoluta. Poi ci può essere una discussione su una cosa di campo, come quando voi andate a giocare a calcetto”.

 

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