Di Francesco: “La Juve ha mentalità, a volte un pò eccessiva quando sui falli entra in campo anche la panchina. Ci abbiamo provato fino all’espulsione. Voglio continuare a Roma”.

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Di seguito un sunto delle parole del mister nel dopo partita di Roma-Juventus, terminata 0 a 0:

“La Juventus? Ha mentalità più delle altre, costruita negli anni. Società importante e solida, unita nei momenti cruciali. Riescono a lavarsi i panni in casa e questa è una cosa importante che devono fare anche le altre squadre. La mentalità è un po’ eccessiva a volte, quando sui falli entrava in campo la panchina, ma è la mentalità di fare le cose tutti insieme. Portare una mentalità e trasmetterla alla gente questo era l’obiettivo. Dobbiamo essere bravi a trascinare gli altri, volevo ringraziare infinitamente questo pubblico meraviglioso, potevamo regalare una vittoria, ci abbiamo provato, poi siamo rimasti in dieci ed è diventato più difficile. Quando una squadra gestisce la palla e sei in inferiorità numerica fai fatica a ripartire, loro avevano voluto la gestione, non riesci a dare pressioni che avevamo fatto benissimo nel primo tempo, siamo mancati nell’ultimo passaggio, nella qualità e nella scelta finale. La squadra mi è piaciuta, con 18 palloni recuperati dall’altra parte e un pensiero che non ha portato comunque al risultato.

Gap realizzativo con la Juventus e anche in difesa. La miglior difesa vince i campionati, noi siamo la seconda. Con 10 gol in più, avremmo molti più punti. È fondamentale, perché abbiamo creato anche tanto, ma concretizzato poco. Bilancio complessivo? Non ci sono state solo difficoltà in campionato, ci sono stati momenti esaltanti. C’è stato un periodo in cui siamo scesi, dovevamo essere più bravi a capire che era un momento difficile, abbiamo lasciato troppi punti per strada. Abbiamo fatto cose importanti, da tantissimi anni la Roma non viveva serate come quelle di Champions è motivo di orgoglio e soddisfazione, ma non mi voglio accontentare. Voglio dare continuità e migliorare questo percorso. Chi non fa non sbaglia, sbagliando si cerca di imparare.

Se mi ispiro a Zeman o Sarri? Sbagliati tutti e due, è a metà… Zeman è stato un insegnante per me. A me piacerebbe essere definito Difranceschiano. Come migliorarmi? Nel mio modo di esprimermi, credo che bisogna partire sempre in modo costruttivo. Si può fare bene o male, ci sono momenti di difficoltà, ma il desiderio è quello di fare meglio, nessuno vuole fare peggio. Sassuolo è stato un grande momento di crescita, sono felice di tornarci domenica, con loro salvi e noi in Champions, con l’ambizione di mantenere il terzo posto.

Rinnovo? Ultimo dei miei pensieri ma troveremo un accordo perché voglio continuare a Roma. C’è il desiderio di entrambi di continuare”.

 

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