“Io credo che è giusto che i ragazzi festeggino negli spogliatoi, la prima cosa che ho detto loro, oltre ad abbracciarli, che domenica c’è il derby. Abbiamo fatto una grande impresa e ce la godiamo. Il modulo? Mi sono preso le parole ingrate, le sconfitte, i commenti sui social. Non è l’aspetto tattico, ho fatto questa scelta per ripartire velocemente ed essere aggressivo, mi interessa la filosofia della squadra. In campionato abbiamo fatto bellissime partite, stiamo raccogliendo i frutti di un grande lavoro, poi io sono il tecnico e mi prendo anche i complimenti ma guardo avanti adesso. Finale? Perché non crederci alla finale di Kiev? Deve essere il nostro obiettivo, non deve essere un come va va, io non voglio accontentarmi. Schick? Secondo me è un grande giocatore, ho scelto questo modulo per aiutarlo, dargli ampiezza. Ha avuto qualità, è stato pericolosissimo e tatticamente quasi perfetto, poi il lavoro di squadra è stato eccellente. De Rossi rigorista? Lui e Nainggolan erano i rigoristi di oggi, hanno fatto quello che dovevano fare. Io sono molto professionale e il mio lavoro è davanti a tutto, per fare questo lavoro bisogna trasmettere serietà. Festeggio a casa tranquillo, poi dobbiamo guardare avanti”.
in conferenza stampa
“Lei ha creduto nell’impresa, perché? Perché faccio l’allenatore e cerco di mettere i miei giocatori di rendere al meglio anche contro le grandi squadre e allora ho giocato 3-4-3, un sistema di gioco che mi ha dato grande soddisfazione, mantenendo la stessa filosofia. Ha pensato a questo cambio perché faticava a realizzare col 4-3-3 e valorizza Schick? Tutte scelte attinenti in una partita che dovevi fare gol. La differenza è che contro il Barcellona ti abbassavi con gli esterni e non dovevamo. Sono un pazzo perché un allenatore che fa una cosa del genere, in una partita del genere, resta ammazzato. Voglio ringraziare i miei giocatori che hanno fatto un lavoro eccezionale. A volte pensano siano lavativi. Messi ancora in ombra, merito della tua squadra? 180′, all’andata ci possiamo dare 6,5, oggi la squadre a tutto l’ambiente merita un 10 e lode. La Roma è stata straordinaria contro una squadra che non aveva mai perso. Nei tuoi sogni ti eri immaginato la gara così? Avevo solo pensieri positivi. Ho studiato la gara dopo la partita contro la Fiorentina che non ho dormito. Il 4-3-3 che avevo era bellino, ma non basta. Sono contento per tanti motivi. È nata una filosofia che i ragazzi hanno sposato in pieno e oggi l’hanno dimostrato. Il calcio aveva bisogno di questo risultato? Aveva bisogno di una squadra europea e lo abbiamo dimostrato. Sono felicissimo veramente, al di là di tutte le difficoltà che ci sono state. Siamo in semifinale e questa squadra deve puntare ad arrivare a Kiev. Perché non ambire a qualcosa di più grande? Siete fatti per la Champions? No, ma ci ha dato qualcosa in più, uno stimolo a qualche calciatore, ma anche all’ambiente. Basta imparare a trattare le partite con la stessa applicazione. Questo è il salto di qualità che dobbiamo fare. Già sto pensando al derby. Dobbiamo trovare questa stessa identità anche in campionato. Avete la sensazione che questo Barca fosse meno speciale? Ci credevo. Ho lavorato con la squadra sotto tutti i punti di vista di non dire come va, va o non abbiamo niente da perdere. Abbiamo preparato la gara dal punto di vista mentale in maniera eccezionale. Solo così si poteva battere il Barcellona. Grazie per l’applauso”.