Dario Canovi: “Mercato degli affari mancati. La Roma non si è indebolita”

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Il famoso procuratore sportivo è intervenuto ai microfoni di Centro Suono Sport, nel corso di Bar Forza Lupi:

Come giudica il mercato di riparazione italiano appena concluso?

Direi il mercato degli affari mancati. Nel senso che ci sono stati più rifiuti che trattative andate a buon fine. L’unico serio può essere Rafinha all’Inter, ma è un mercato dei non affari o dei mezzi affari.

Ma secondo lei, perchè c’e’ questo trend dei rifiuti da parte dei giocatori, anche se l’offerta viene da club più importanti? Dzeko, Politano o Verdi per esempio.

Sono motivazioni molto diverse. Dzeko non credo che avesse delle condizioni molto più vantaggiose di quelle attuali. Una cosa poi è vivere a Roma e una a Londra, a Roma si sta meglio. Non mi sembra neanche che avesse dei grandi vantaggi economici: qui ha un ottimo ingaggio e un anno in più di contratto rispetto all’offerta del Chelsea. Verdi invece credo abbia fatto una scelta professionale e personalmente credo abbia fatto bene. Politano invece credo che le trattative tra le squadre interessate si siano protratte fino all’ultimo senza trovare un accordo, arrivato ormai troppo tardi per questa sessione.

Non è che tra Politano e il Napoli si è messa di mezzo qualche altra squadra, promettendo qualcosa in futuro al ragazzo?

Sono voci che circolano, ma io non credo a queste cose. A me risulta che volesse andare al Napoli. Credo che una serie di ritardi e la cattiva abitudine di fare gli affari all’ultimo minuto, non saprei i motivi, ma io ricordo sempre  da quando ho cominciato, qualche contratto volare sul tavolo della Lega dopo le 19. Non ricordo nello specifico, ma sicuramente è capitato anche a me.

Ma in questi casi, risulta decisiva la volontà dl giocatore, oppure squadre, anche minori, decidono di tenere un loro tesserato sia per portare avanti il progetto sportivo, sia perchè sperano di aumentarne il valore?

Tornando a Politano, le cifre mi sembravano già molto alte, forse troppo. Non credo che in estate il valore possa aumentare di molto. Verdi invece è il giocatore più importante a Bologna e quando il ragazzo ha deciso di rimanere per giocare titolare, non credo che i felsinei si siano strappati i capelli.

Il mercato di gennaio non ha spostato gli equilibri quindi?

No, ma a gennaio è sempre così. Poi il campionato italiano sta vivendo un momento molto molto serio, come dimostra anche il fatto che non si riescano a trattare i diritti televisivi a condizioni migliori. Non attira più come prima, è un calcio di serie B rispetto ad altri campionati europei.

Che giudizio dà al mercato giallorosso? Molte partenze e un solo arrivo…

Di fatto la Roma ha ceduto solo Palmieri, gli altri non hanno mai praticamente giocato, quindi non penso si sia indebolita. Se fosse partito Dzeko sarebbe diverso, ma visto che è rimasto non c’è una flessione tecnica.

Silva?

Era considerato una grande promessa in Argentina. Si pensa ancora possa diventare importante, ha giocato poco negli ultimi mesi, ma se il Prof.Mariani ha dato l’assenso alla condizione fisica, mi fido di lui.

Schick? 

Sono ancora convinto che sia un grande acquisto. Chiaro che il problema cardiaco e questi infortuni lo hanno limitato, ma nel momento in cui tornerà in piena salute sarà molto importante, qualcosa già ci ha fatto vedere in quella mezz’ora finale con la Sampdoria a Genova.

 

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