Nella storia dell’AS Roma, quale allenatore è stato protagonista della gestione più produttiva nei primi due anni? Garcia? Capello? Spalletti? La nostra redazione ha deciso di analizzare dal 1927 ad oggi i vari campionati,selezionando accuratamente solo determinati allenatori che hanno svolto almeno due stagioni consecutive sulla panchina giallorossa. Considerando ogni biennio, ecco qualche dato statistico che ci porterà, alla fine di questo viaggio nel tempo, verso la risposta alla domanda che ha introdotto questo approfondimento. Al termine di ogni analisi, verrà mostrato il TOTALE, sia in numero, sia in percentuale, dell’esito finale delle partite di ogni allenatore: essendo difficile creare un vero e proprio paragone considerando le diverse stagioni a causa di alcune variabili (tanti anni di distanza l’una dall’altra, Serie A organizzata in modo diverso, due o tre punti per vittoria), abbiamo deciso di valutare le percentuali di vittorie (e di sconfitte) di ciascun allenatore per poter stilare una particolare classifica che incorona colui che ha avuto un inizio migliore nei suoi primi due anni nella Capitale.
Il primo allenatore della storia della Roma è stato William Thomas Garbutt, ex centrocampista/attaccante inglese nato nel 1883. Garbutt ha guidato la Roma nelle stagioni 1927-28 e 1928-29. Nella sua prima annata giallorossa, ha allenato la Roma per 20 partite nell’antica Divisione Nazionale (attuale Serie A), all’epoca divisa in due gironi. La Roma si piazzò all’ottavo posto, con 18 punti ottenuti in 20 partite, frutto di 6 vittorie, 6 pareggi e 8 sconfitte (all’epoca i punti assegnati per ogni vittoria erano 2). Nell’anno successivo, su un totale di 30 partite, Garbutt portò la Roma al terzo posto del Girone A, con 40 punti, a 8 lunghezze dal Torino che avrebbe perso la finale scudetto contro il Bologna. i 40 punti furono frutto di 17 vittorie, 6 pareggi e 7 sconfitte.
TOTALE: 50 partite, 23 vittorie (46%), 12 pareggi (24%), 15 sconfitte (30%).
Il secondo allenatore della storia della Roma che ha disputato almeno due stagioni consecutive è stato il piemontese Luigi Barbesino. Analizzeremo i risultati ottenuti nelle stagioni 1933-34 e 1934-35. Nella prima annata, la Roma si piazzò quinta a quota 40 punti guadagnati in 34 partite, con 16 vittorie, 8 pareggi e 10 sconfitte. L’anno successivo la Roma si piazzò quarta, con 35 punti ottenuti in 30 partite, con 14 vittorie, 7 pareggi e 9 sconfitte.
TOTALE: 64 partite, 30 vittorie (46,9%), 15 pareggi (23,4%), 19 sconfitte (29,7%).
Il vercellese Guido Ara ha preso le redini dell’AS Roma dal 1937 al 1940, ma noi analizzeremo soltanto le prime due stagioni, e cioè 1937-38 e 1938-39. Nel primo anno di Roma, la squadra si piazzò 6a a pari punti con la Triestina, ben 36 ottenuti in 30 partite, con 14 vittorie, 8 pareggi e 8 sconfitte. L’anno seguente la Roma guadagnò una posizione in classifica, ma ottenendo soltanto 31 punti in 30 partite, con 14 vittorie, 3 pareggi e 13 sconfitte.
TOTALE: 60 partite, 28 vittorie (46,7%) , 11 pareggi (18,3%), 21 sconfitte (35%).
Alfréd Schaffer sostituì Guido Ara al termine del suo triennio sulla panchina giallorossa. Dopo aver ottenuto l’11 posto alla sua prima stagione capitolina, vinse il primo scudetto della storia della Roma nella stagione 1941-42. Nel primo anno, ovvero la stagione 1940-41, ottenne 29 punti in 30 partite, con soli due punti di vantaggio sul Novara retrocesso, ottenendo 9 vittorie, 11 pareggi e 10 sconfitte. Nella trionfale stagione seguente, Schaffer ottenne 42 punti, tre in più del Torino secondo classificato, con 16 vittorie, 10 pareggi e 4 sconfitte in 30 partite.
TOTALE: 60 partite, 25 vittorie (41,7%), 21 pareggi (35%), 14 sconfitte (23,3%).
Nel 1945 Giovanni Degni allena la Roma per le due stagioni seguenti, quelle necessarie ai fini della nostra classifica di rendimento. Nel campionato 1945-46, la Roma ottenne 27 punti in 20 partite, con 10 vittorie, 7 pareggi e 3 sconfitte, arrivando terza in uno dei due gironi che formavano la Divisione Nazionale alla fine del la prima parte del campionato. Questo piazzamento ha consentito ai capitolini di raggiungere la seconda fase, costituita da un mini campionato formato da 8 squadre (le prime quattro classificate di ogni girone) e da 14 partite, che hanno però significato solo sesto posto per la Roma, che ha ottenuto 4 vittorie, 3 pareggi e 7 sconfitte. L’anno seguente, la Roma si piazzò quindicesima in un campionato unico a 20 squadre. Dopo le 38 partite, i giallorossi di Degni ottennero 33 punti scaturiti da 12 vittorie, 9 pareggi e 17 sconfitte.
TOTALE: 72 partite, 26 vittorie (36,1%), 19 pareggi (26,4), 27 sconfitte (37,5%).
Alfredo Foni ha guidato la Roma nelle stagioni 1959-60 e 1960-61, con una parentesi nel 1963. Dopo queste due stagioni, la Roma di Luis Carniglia vinse la Coppa Delle Fiere nella doppia finale contro il Birmingham. Nella stagione 1959-60 la Roma di Foni conquistò 34 punti in altrettante partite, dopo 13 vittorie, 8 pareggi e 13 sconfitte, arrivando nona. L’anno seguente, la squadra capitanata da Losi terminò quinta, con 39 punti conquistati in 34 giornate, dopo 16 vittorie, 7 pareggi e 11 sconfitte.
TOTALE: 68 partite, 29 vittorie (42,7%), 15 pareggi (22%), 24 sconfitte (35,3%).
Due anni dopo la conquista della prima Coppa Italia della storia giallorossa, adesso è il turno di Oronzo Pugliese, che ha allenato la Roma dal 1965 al 1968. Prenderemo in analisi solo le prime due stagioni. Nel 1965-66, la Roma arrivò ottava dopo aver conquistato 36 punti in 34 partite, con 13 vittorie, 10 pareggi e 11 sconfitte. L’anno seguente, i giallorossi si piazzarono decimi dopo aver ottenuto 33 punti in 34 partite, con 11 vittorie, 11 pareggi e 12 sconfitte.
TOTALE: 68 partite, 24 vittorie (35,3%), 21 pareggi (30,9%%), 23 sconfitte (33,8%).
Il Mago Helenio Herrera raggiunse la panchina giallorossa nel 1968, dove sarebbe rimasto con continuità fino al 1973. Dopo i successi all’Inter e dopo l’esperienza con la Nazionale Italiana, l’esperienza romana di Herrera si ricorderà solo per un trofeo conquistato. Nella stagione 1968-69 la Roma vinse la sua seconda Coppa Italia, ma in campionato non andò oltre l’ottavo posto, dopo aver ottenuto 30 punti in altrettante partite, con 10 vittorie, 10 pareggi e 10 sconfitte. L’anno seguente Herrera non riuscì a migliorarsi, ma al contrario fece scendere di tre posizioni la Roma, che ottenne 28 punti in 30 partite, con 8 vittorie, 12 pareggi e 10 sconfitte.
TOTALE: 60 partite, 18 vittorie (30%), 22 pareggi (36,7%), 20 sconfitte (33,3%).
La prima avventura del Barone Nils Liedholm è iniziata nel 1973, quando andò a sedersi sulla panchina della Roma al posto di un certo Manlio Scopigno, dopo che quest’ultimo aveva ottenuto solo quattro punti in sei partite. L’allenatore svedese ottenne 25 punti in 24 partite portando la Roma in ottava posizione, con 8 vittorie, 9 pareggi e 7 sconfitte. Nella sua seconda stagione sulla panchina giallorossa, andata decisamente meglio della prima, guidò la Roma fino alla terza posizione a quota 39, a quattro lunghezze dalla Juventus campione d’Italia, ottenendo 15 vittorie, 9 pareggi e 6 sconfitte in 30 partite. Il Barone riuscirà a portare uno scudetto nella Capitale solo nella stagione 1982-83, 9 anni dopo la sua prima esperienza sulla panchina giallorossa, alla sua settima stagione alla guida della Roma di Pruzzo e Di Bartolomei.
TOTALE: 54 partite, 23 vittorie (42,6%), 18 pareggi (33,3%), 13 sconfitte (24,1%).
E’ il turno di Sven-Göran Eriksson. Il tecnico svedese è stato direttore tecnico dei giallorossi dal 1984 al 1987, affiancato nei primi due anni prima da Roberto Clagluna e poi da Angelo Benedicto Sormani. Nella stagione 1984-85 la Roma si piazzò settima, con 34 punti in 30 partite, di cui 10 vittorie, 14 pareggi e 6 sconfitte. La stagione seguente è ricordata da tutti per la nefasta sconfitta contro il già retrocesso Lecce che consegnò di fatto la vittoria dello scudetto alla Juventus, nonostante una grandissima rimonta della Roma che finì soltanto seconda al termine del campionato. 41 punti in 30 partite per i giallorossi, con 19 vittorie, 3 pareggi e 8 sconfitte.
TOTALE: 60 partite, 29 vittorie (48,3%) , 17 pareggi (28,4%), 14 sconfitte (23,3%).
Ottavio Bianchi ha guidato la Roma dal 1990 al 1992, portando a casa soltanto una Coppa Italia, la settima della storia giallorossa.. Nella stagione 1990-91, la Roma si piazzò nona, con 36 punti ottenuti in 34 partite, di cui 11 vittorie, 14 pareggi e 9 sconfitte. L’anno successivo i giallorossi arrivarono quinti con 40 punti ottenuti in 34 partite, di cui 13 vittorie, 14 pareggi e 7 sconfitte.
TOTALE: 68 partite, 24 vittorie (35,3%), 28 pareggi (41,2%), 16 sconfitte (23,5%).
Non poteva certo mancare uno degli allenatori più amati dalla calda tifoseria giallorossa: Carlo Mazzone. Delle tre stagioni in cui ha guidato la Roma, analizzeremo solo le prime due. Stagione 1993-94, la Roma arriva settima a fine stagione dopo aver conquistato 35 punti in 34 partite, con 10 vittorie, 15 pareggi e 9 sconfitte. L’anno seguente, Mazzone porta la squadra al quinto posto, con 59 punti ottenuti in 34 par tite, di cui 16 vittorie, 11 pareggi e 7 sconfitte.
TOTALE: 68 partite, 26 vittorie (38,2%), 26 pareggi (38,2%), 16 sconfitte (23,6%).
Arriva il turno del boemo: il Maestro Zdeněk Zeman. Da questo momento in poi, il punteggio ottenuto per ogni vittoria è di tre punti, e non più di due. Nella stagione 1997-98, la Roma di Zeman raggiunge il quarto posto con 59 punti ottenuti in 34 giornate, di cui 16 vittorie, 11 pareggi e 7 sconfitte. L’anno seguente, la Roma raggiunge la quinta posizione, con 54 punti in 34 partite, frutto di 15 vittorie, 9 pareggi e 10 sconfitte.
TOTALE: 68 partite, 31 vittorie (45,6%), 20 pareggi (29,4%), 17 sconfitte (25%).
E’ il turno di Fabio Capello, l’allenatore che ha portato la Roma a vincere il terzo scudetto giallorosso, ad ora l’ultimo conquistato dalla compagine capitolina. Nella sua prima stagione, 1999-2000, la Roma raggiunse solo il sesto posto, con 54 punti ottenuti in 34 partite, di cui 14 vittorie, 12 pareggi e 8 sconfitte. L’anno seguente, la Roma Campione d’Italia ottenne ben 75 punti in 34 partite, con 22 vittorie, 9 pareggi e 3 sconfitte.
TOTALE: 68 partite, 36 vittorie (52,9%), 21 pareggi (30,9%), 11 sconfitte (16,2%).
L’ultimo allenatore che precede Rudi Garcia in questa speciale analisi è Luciano Spalletti. Il tecnico di Certaldo ha guidato la Roma dal 2005 al 2009, conquistando ben due volte la Coppa Italia e una Supercoppa Italiana. Nel Campionato 2005-2006, inizialmente vinto dalla Juventus prima della scoperta dello scandalo Calciopoli, la Roma è arrivata seconda alle spalle dell’Inter con 69 punti ottenuti in 38 partite, di cui 19 vittorie, 12 pareggi e 7 sconfitte. Nella stagione seguente, la Roma arriva nuovamente seconda, con 75 punti ottenuti in 38 partite, frutto di 22 vittorie, 9 pareggi e 7 sconfitte.
TOTALE: 76 partite, 41 vittorie (53,9%), 21 pareggi (27,7%), 14 sconfitte (18,4%).
Claudio Ranieri è stato l’unico allenatore giallorosso ad arrivare secondo in classifica con una media punti superiore alla squadra campione d’Italia. Dopo le prime due sconfitte ottenute nelle prime due giornate della stagione 2009-10 con alla guida Luciano Spalletti, il tecnico testaccino arriva a Trigoria e prova a trasmettere la propria identità ad una squadra “costruita” per il suo predecessore. Con 24 vittorie, 8 pareggi e 4 sconfitte in 36 giornate, Ranieri ha portato la Roma al secondo posto ottenendo 80 punti, a sole due lunghezze di distanza dall’Inter del triplete guidata da José Mourinho. Nella memoria di tutti i tifosi romanisti c’è senza dubbio la sconfitta subita contro la Sampdoria, con la Roma arrivata allo scontro da prima in classifica dopo una spaventosa rimonta ai danni dei nerazzurri, non completata a causa della doppietta di Giampaolo Pazzini all’Olimpico. Nella seconda stagione alla guida della Roma, Ranieri restò in panchina fino alla 26a giornata, quando i giallorossi persero una gara pazzesca contro il Genoa, che vinse in rimonta 4-3 dopo esser andata sotto di tre reti. Fino a quel momento, Ranieri aveva ottenuto 13 vittorie, 6 pareggi e 7 sconfitte.
TOTALE: 62 partite, 37 vittorie (59,7%), 14 pareggi (22,6%), 11 sconfitte (17,7%).
Rudi Garcia ha allenato la Roma nelle ultime due stagioni, arrivando in entrambe le occasioni al secondo posto, alle spalle della Juventus. Lo scorso anno, in 38 partite, la Roma ha ottenuto 85 punti, punteggio più alto mai ottenuto dai capitolini in campionato, frutto di 26 vittorie, 7 pareggi e 5 sconfitte. Quest’anno, in altrettante partite giocate la Roma ha ottenuto 70 punti, con 19 partite vinte, 13 pareggiate e 6 perse.
TOTALE: 76 partite, 45 vittorie (59,2%), 20 pareggi (26,3%), 11 sconfitte (14,5%).
Ecco i primi cinque allenatori che comandano speciale classifica delle vittorie ottenute in percentuale alle partite disputate sulla panchina della Roma:
1) RANIERI 59,7%
2) GARCIA 59,2%
3) SPALLETTI 53,9%
4) CAPELLO 52,9%
5) ERIKSSON 48,3%
Sembra difficile da credere, ma i numeri parlano chiaro: Claudio Ranieri è l’allenatore che ha vinto più partite, in percentuale, nel primo biennio sulla panchina della Roma. Interessante notare che tra gli allenatori presenti, ce n’è soltanto uno ad aver vinto uno scudetto, tra l’altro classificato solamente in quarta posizione.
Ecco invece una classifica basata sullo stesso parametro, ma che considera la percentuale minore di sconfitte ottenute dagli allenatori giallorossi:
1) GARCIA 14,5%
2) CAPELLO 16,2%
3) RANIERI 17,7%
4) SPALLETTI 18,4%
5) SCHAFFER 23,3%
5) ERIKSSON 23,3%
Questa speciale classifica incorona l’attuale allenatore giallorosso Rudi Garcia, che ha perso meno rispetto ai suoi concorrenti. In questa classifica troviamo ben due allenatori che hanno vinto uno scudetto nella Capitale dopo soli due anni sulla panchina giallorossa. Interessante trovare a pari merito in quinta posizione Schaffer ed Eriksson, che in 60 partite ne hanno perse 14.
Alcune precisazioni sono obbligatorie: Ranieri è stato esonerato prima del termine della seconda stagione, nel momento di crisi più alto della sua gestione. Quella decisione presa dalla società, all’epoca in mano alla famiglia Sensi, potrebbe aver modificato la nostra classifica, che avrebbe potuto anche penalizzare Ranieri a vantaggio di Garcia.