Questa mattina c’è stato un convegno sullo studio della Sapienza alla quale hanno preso parte, Baldissoni, Gandini, Parnasi e Alessandro Florenzi.
Introduce la conferenza Alessandro Ridolfi, presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma: “Parlare di stadio vuol dire parlare di città, servizi, opere architettoniche, e spazi pubblici. Come presidente dell’ordine degli architetti di Roma e provincia non posso che essere molto interessato al progetto dello stadio e alle infrastrutture della nostra città. Un progetto deve avere tempi certi, trasparenza e continuità, tutto ciò è interesse pubblico. Ci confrontiamo spesso con opere incompiute, Roma vanta un primato su questo. Servono nuove strutture sul territorio, bisogna programmare e procedere con le grandi opere, sono indispensabili. Avere uno stadio all’avanguardia, che ospiti eventi sportivi mondiali, mi motiva ulteriormente a sostenere che tutto ciò venga realizzato. L’architettura del nuovo stadio è un omaggio alla complessa storia di Roma. E’ un’infrastruttura che fungerà da cardine per un progetto multi-uso, trasformerà il modo dei romani di coniugare sport e intrattenimento“.
Successivamente, prende la parola Umberto Gandini, amministratore delegato della Roma: “Per me è un grandissimo onore essere su questo palco, è una delle mie apparizione pubbliche. E’ un progetto di grandissimo impatto. E’ uno studio che serve ad analizzare le ripercussioni economiche e sociali del progetto. E’ stato molto importante per noi scegliere la Sapienza, una delle eccellenze italiane, la facoltà del preside Ciccarone aveva già fatto grandi studi nel passato. Servivano dei dati e degli strumenti per capire l’impatto che un progetto di questo tipo potrebbe portare sull’occupazione, sul reddito, sulla fiscalità, ma anche sulla mobilità e sul verde pubblico, che avrà un grande spazio all’interno di questo progetto“.
Afferma poi il direttore generale della Roma, Mauro Baldissoni: “La necessità, prima ancora dell’opportunità, di avere una nuova infrastruttura sia diventato un tema del dibattito quotidiano in tutta Italia, non solo a Roma. Ci sono molti altri progetti avviati sugli stadi in Italia, è diventato fondamentale essere in condizione di realizzare una struttura moderna che possa offrire uno spettacolo adeguato al pubblico e alla comunità. E’ una struttura che aiuta ad essere in linea con i ricavi delle squadre internazionali. Una monosala non può competere con le moderne multi-sala cinema. I ricavi di un club possono essere: da commerciale, da merchandising e da diritti tv. In Italia c’è lo sbilanciamento verso i diritti tv. Per poter sopravvivere nel calcio c’è bisogno di bilanciare questo mix di ricavi. Una nuova infrastruttura ha un impatto indiretto sui diritti tv, anche se non sembra intuitivo. E’ un’esigenza di sistema, prima che di ogni singola società di calcio. Il legislatore ha introdotto una nuova norma sugli stadi proprio al fine di facilitare la costruzione di nuove infrastrutture. Una nuova infrastruttura ha un miglioramento anche per i diritti tv. Se noi paragoniamo Atalanta-Sassuolo a Stoke City-Sunderland per contenuti tecnici, la partita italiana ha una valenza superiore. Ma un cinese o un americano sceglierà la partita inglese, perché quello che viene percepito è un’immagine di una struttura idonea per la ripresa televisiva e un terreno di gioco in perfette condizioni. Noi non riusciamo ad avere questo quindi parliamo di un’esigenza di sistema. L’industria calcio è una delle poche in crescita, sia nel nostro Paese che nel mondo. E’ essenziale facilitare la crescita dell’industria anche in Italia. Lo stadio della Roma è il primo test per la nuova legge, noi confidiamo che possa essere un successo. Costruire uno stadio non è banale, è giusto che lo stadio sia calato in maniera idonea nel tessuto della città, deve diventare un motore per la rigenerazione urbana del luogo prescelto. Non abbiamo scelto un’area a caso, ma abbiamo dato un incarico ad una società esperta ed internazionale, sono stati fatti annunci pubblici per ricevere proposte sull’area dello stadio. Erano 82 aree totali dopo una prima scrematura da oltre 120 per mancanza di documenti. Abbiamo proposto la lista delle aree prima alla giunta Alemanno e poi a quella Marino, gli uffici competenti ebbero la stessa idea e segnalarono entrambe 3 aree. Dopo aver scelto l’area si è passati alla progettazione, l’obiettivo era fare un progetto internazionale, negli anni hanno lavorato oltre 500 professionisti al progetto. Noi non la immaginiamo come una struttura per giocare solo partite di calcio, ma sarà usato per spettacoli, concerti, per partite di altri sport. La Curva Sud potrà essere un teatro da 15mila posti. Ci sarà una cava esterna ispirata alla scalinata di Piazza di Spagna, potrà ospitare 5mila persone. Potranno essere ospitati congressi. Vogliamo attrarre eventi internazionali ed essere un polo per tutto il sud-Europa. Ci attendiamo ritorni economici sul fatturato come Juventus, Bayern Monaco ed Arsenal“.
A questo punto nella sala parte un applauso per Florenzi, presente alla conferenza nonostante l’infortunio.
La parola passa a Parnasi, che afferma: “Da imprenditore e da cittadino romano sono orgoglioso, è una sfida partita quattro anni fa e può rappresentare per Roma un vero e proprio balzo nel futuro, non solo un passo in avanti. Roma può diventare una capitale europea come Londra, Parigi e Berlino, anche grazie a questo progetto. Ringrazio tutti gli studi di architettura che hanno collaborato. Questa città merita un progetto all’avanguardia come questo. Ci sono pochi esempi in Italia come lo stadio, ma anche come il Business Park. Sarà un lancio di Roma nel futuro. E’ un’occasione per rilanciare una nuova immagine di Roma, è un processo trasparente dall’inizio, questo è lo spirito con cui i grandi progetti di riqualificazione possono partire in questa città. Devono partire grandi sfide come questa. Sono orgoglioso di poter fare parte di questo progetto“.
A questo punto la parola passa al preside della Eacoltà di Economia dell’Università La Sapienza, Giuseppe Ciccarone che afferma: “Abbiamo svolto la terza missione dell’Università, oltre a didattica e ricerca. Sono molto orgoglioso di aver coordinato questo gruppo di lavoro. Noi non siamo geologi, urbanistici o storici dell’arte, siamo economisti, ci siamo occupati di quello che riguardano le nostre competenze. Abbiamo valutato l’impatto economico e sociale di un investimento importante, circa 1600 milioni di euro a carico di soggetti privati. Quando pensate ad un investimento privato questo ha evidenti ricadute economiche positive, noi abbiamo misurato questi effetti, che ha conseguenze sul punto di vista sociale. Il modello utilizzato è stato già usato in passato per altri interventi. Siamo pronti a difendere le nostre metodologie in qualunque contesto internazionale. Andiamo a vedere gli effetti di questa attività. Ci sarà un incremento cumulato del Pil di 5,7 miliardo di euro dopo 3 anni (2019), 12,5 miliardi dopo 6 anni e 18,5 miliardi complessivi dopo 9 anni dall’apertura. Ci sono poi aspetti rilevanti come occupazione e fiscalità. L’impatto sull’area romana sarà circa due volte e mezzo più grande rispetto all’effetto dell’EXPO sulla città di Milano. Avrà un effetto maggiore di circa il 68% rispetto al Giubileo. L’impatto sull’intera regione Lazio è pari a una volta e mezzo rispetto a quanto prodotto dall’EXPO sulla regione Lombardia. Il Giubileo genererà un impatto di circa 11 miliardi, contro i 18,5 dello Stadio. Le conseguenze del Giubileo ovviamente sono temporanee e concentrate attorno alla data dell’evento. Dal punto di vista occupazione ci sono due modi di misura: utilizzare i posti di lavoro o le ULA, unità di lavoro a tempo pieno. Noi abbiamo usato le ULA. Ci sarà una creazione netta occupazionale pari a 12.500 ULA.Ci sarà una riduzione media del tasso di disoccupazione annuali pari a circa 0,8 punti percentuali. Abbiamo ritenuto importante cercare di capire gli effetti macroeconomici complessivi generati da questo investimenti. Parliamo di circa 142 milioni di incremento medio annuale delle entrate fiscali. Il gettito cumulato per le amministrazioni locali è di circa 30 milioni di euro. Le opere di interesse strettamente generale ammontano a circa 262 milioni di euro. Gli interventi sul verde pubblico riguardano circa 62 ettari. 170 milioni saranno a favore della viabilità privata e circa 211 milioni per interventi di potenziamento di trasporto pubblico e mobilità sostenibile. Almeno il 50% del flusso di mobilità usufruirà di trasporto pubblico. Sarà costruito un ponte ciclo-pedonale per collegare l’area alla stazione della Magliana. Ci sarà una riduzione dei tempi di percorrenza dai 30-35 minuti di oggi a 23 minuti a piedi. Un altro tema importante è la mitigazione del rischio idraulico. Il Fosso di Vallerano sarà messo in sicurezza dal progetto, ci sono risparmi di costi per circa 50 milioni di eventuali danni che provocherebbe un’esondazione. Ci sarà anche una prevenzione degli incendi nell’area. Roma ha un numero di incendi per 10 chilometri quadrati doppi all’area totale del Lazio e di circa 3 volte maggiore rispetto all’Italia intera. Consentitemi veramente di auspicare una maggiore collaborazione con imprese ed istituzioni. Non solo per la mia università, ma per tutta la ricerca. Possiamo mettere al servizio del nostro territorio delle competenze utili per fare ricerca“.
A questo punto, dopo un video sul progetto dello stadio, parla Alessandro Florenzi. Queste le sue parole: “Non parlo dell’infortunio perché non è il luogo adatto, oggi si parla di una cosa importante. Da cittadino romano, prima che da giocatore e tifoso della Roma, mi sento orgoglioso. Sarà una struttura che darà tanti posti di lavoro, c’è gente a casa che ha voglia di lavorare per salvare la propria famiglia, per non parlare di quello che porta alla Roma e a Roma città. Io vado oltre, vado dentro lo stadio. La cosa che a me preme è di avere uno stadio infuocato, uno stadio dove posso avere vicino le persone che mi urlano a dare di più. La gente è pronta a darmi una forza in più. Non è facile giocare da avversario con persone vicino. In Nazionale ho giocato due volte nello stadio della Juventus ed è bello avere persone che ti spingono quando perdi, riesci a fare un metro in più per vincere e gli avversari fanno un metro in meno. Lo stadio è veramente bello, sono felice di rappresentare la Roma in questa situazione, spero di giocarci presto in questo nuovo stadio, è una cosa veramente affascinante“.
Termina così la conferenza sul progetto Stadio della Roma a Tor di Valle.
Qui trovate il video integrale.