Quando si creano elevate aspettative sugli acquisti in una piazza come quella di Roma, spesso i nuovi arrivati deludono clamorosamente durante la loro permanenza nella Capitale. Questo potrebbe essere il caso di Dzeko, accolto da 3000 tifosi giallorossi a Fiumicino, ma con tante, tantissime occasioni da rete (sprecate) sulla sua coscienza.
L’Imperatore Adriano è arrivato a Roma con qualche chilo di troppo, accompagnato dalle belle parole di Rosella Sensi. Per lui oltre 5000 persone al Flaminio per la presentazione. Bilancio? 8 presenze (Serie A, Supercoppa, Coppa Italia e Champions League) e 0 reti. Come non dimenticare, inoltre, l’accoglienza riservata ad altri giocatori del calibro di Julio Baptista e Cicinho.
La storia di Stephan El Shaarawy e del suo arrivo nella Capitale può essere analizzata per comprendere meglio il modo in cui funzionano le cose nella Capitale. Ad attenderlo a Fiumicino, tanto per cominciare, c’erano più fotografi che tifosi. Secondo molti “esperti”, l’acquisto era completamente inutile: del resto, chi avrebbe puntato su un giocatore che, prima di alcuni problemi fisici, aveva la media di una rete ogni 5 partite con il Milan, mentre nell’ultima esperienza al Monaco era riuscito addirittura a non segnare mai in 15 presenze in Ligue 1?
Il Faraone è arrivato a Roma senza troppa pressione da parte dei tifosi, e probabilmente è stato questo a permettere al giocatore di esprimersi al meglio nelle sue prime 8 gare in Serie A: cinque reti segnate e due assist, numeri mai raggiunti in carriera in così poche presenze. Memorabile la rete siglata al debutto contro il Frosinone: un colpo di tacco meraviglioso che si è insaccato alle spalle dell’impotente Leali, preso alla sprovvista. A tal proposito, va ricordato che l’assist servito ad ElSha per la sua prima rete in giallorosso è opera di Ervin Zukanovic, un altro acquisto di gennaio passato in sordina, che fino ad ora ha dato il suo contributo alla causa Spalletti, onorando la maglia ogni volta che viene chiamato in causa.