RASSEGNAZIONE: paziente accettazione di ciò che è ritenuto inevitabile. Parola purtroppo ormai nota dalle parti di Birmingham: è certo il destino dell’Aston Villa, che giocherà in Championship la prossima stagione. In settimana vi è stato l’ultimo ribaltone. Dopo l’Amministratore Delegato Tom Fox e il direttore dell’area tecnica Hendrik Alstad, dimissionari ad inizio marzo, martedì è stato il turno di Remi Garde. L’allenatore francese, ex Olympique Lione, ha lasciato l’incarico di comune accordo con la società, lanciando accuse pesantissime: scarsa propensione al sacrificio, rassegnazione alla retrocessione già ad inizio gennaio e cosa ben più grave assenza dei giocatori alle sedute di allenamento. La panchina è stata affidata allo scozzese Eric Black esperto del settore, di professione caretaker, ovvero traghettatore, fino alla fine della stagione. La situazione societaria è deficitaria, la presidenza statunitense ha messo in vendita la squadra sul finire della scorsa stagione, ma in virtù dei debiti contratti e del prezzo alto richiesto, gli acquirenti latitano. Significativa e pacifica la protesta dei sostenitori, che sul finire del match hanno esposto cartelli sulla quale invitavano la società a fare chiarezza sul futuro: PROUD HISTORY, WHAT FUTURE?
Tornando al campo, il match ha poco da raccontare, netto dominio del Chelsea che passeggia su quel che resta dei Villans con il risultato di 0-4. Nota di merito è il ritorno al gol europeo per Alexandre Pato che sigla lo 0-2 su calcio di rigore, le altre marcature sono state di Loftus-Cheek e Pedro autore di una doppietta. I Blues con la vittoria tengono aperto il discorso qualificazione Europa League.
Uragano Arsenal. Gli uomini di Wenger si prendono la rivincita contro il Watford con il risultato di 4-0 (Sanchez, Iwobi, Bellerin, Walcott). Gli Hornets, il mese scorso, proprio all’Emirates Stadium avevano battuto i Gunners, estromettendoli dalle semifinali di FA Cup. Tutt’altro discorso quest’oggi, gli uomini di Quique Sanchez Flores sono stati in balia del gioco di Ozil e i suoi. Sembra che il Watford, avvicinatosi all’obiettivo salvezza, abbia un po’ allentato la presa, non proponendo più quel calcio spumeggiante e coriaceo che lo aveva contraddistinto nella parte centrale del campionato.
Diciannove minuti sono sufficienti al Manchester City per archiviare la pratica Bournemouth e concentrarsi anima e corpo all’importantissimo match di mercoledì al Parco dei Principi di Parigi contro il lanciatissimo PSG, sfida valeva per i quarti di finale di Champions’ League, traguardo mai raggiunto dagli azzurri di Manchester. Fernando, De Bruyne, Aguero e Kolarov consentono ai Citizens di riappropriarsi della quarta posizione anche grazie al pareggio casalingo del West Ham contro il Crystal Palace. Pura follia quella degli Hammers: prima vanno sotto poi la ribaltano grazie ad un altro capolavoro su calcio piazzato di Payet, ma quando sembrano avere la partita in pugno, Kouyate sale in cattedra in modo negativo, con un’entrataccia seguita da espulsione. Il West Ham costretto all’uomo in meno viene raggiunto al minuto 75, quando Gayle impatta il risultato sul 2-2.
Stesso risultato al Britannia Stadium di Stoke on Trent. Cuore infinito quello dello Swansea, che sotto di due gol (Afellay, Bojan per lo Stoke) riesce nella rimonta grazie ai gol di Sigurdsson e Paloschi (secondo gol in terra inglese). Occasione sprecata per gli uomini di Mark Hughes di avvicinarsi alla zona Uefa: adesso i Potters devono fare attenzione al Chelsea. 0-0 tra Sunderland e WBA, una partita avara di emozioni, dove i padroni di casa avevano bisogno dei tre punti, mentre gli ospiti hanno ben poco da chiedere al campionato.
Ciò che è accaduto a Carrow Road è di rara bellezza. Due squadre che lottano per non retrocedere che si affrontano a viso aperto e regalano la partita più bella di giornata. È tutto un botta e risposta fino al 90esimo. Doppio vantaggio del Norwich raggiunto dall’eroe del derby Mitrovic, l’ultimo ad arrendersi dei Magpies, che sono costretti ad alzare bandiera bianca all’ultimo secondo quando Olsson regala tre respiri vitali agli uomini di Neil che possono abbandonare momentaneamente la zona calda. Il compito si fa sempre più arduo per Rafa Benitez ed il suo staff che in tre partita ha racimolato soltanto un punto, ottenuto nel derby contro il Sunderland.
CDN
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