Boccardelli”Grande Lazio? Eppure sotto di un punto.. La ruota gira, quindi Iturbe titolare”

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sabatiniL’ex giornalista del Corriere dello Sport nonché facente parte dell’ufficio stampa della Roma negli anni 80′, Rinaldo Boccardelli, è intervenuto ai microfoni della trasmissione BarForzaLupi in onda su 101.5. Questa le parole dell’esperto di calcio di fede romanista:

Oggi in conferenza stampa Spalletti ha parlato del possibile cambio di modulo o dell’impiego di Totti o Iturbe per sostituire Salah. Chi schiererebbe in campo?

“Cercherei di non snaturare la squadra. Metterei Iturbe. Anche per un discorso di cabala. Ha avuto tutte le sfortune possibili e ora che il vento gli soffi un po’ a favore. Inutile fare stravolgimenti.. Già basta Nainggolan schierato fuori posizione. Non è un trequartista e si vede. Non ha i colpi e la classe per quel ruolo. Anche se stavolta sarà utile per dar fastidio a Biglia. Inoltre mi terrei Totti per il secondo tempo. Non sarebbe male uno 0-2 firmato Iturbe-Totti. Sarebbero grandi festeggiamenti..”

Finalmente un po’ di ottimismo. Come mai in molti vedono la Lazio favorita? Si sta esaltando troppo la squadra biancoceleste o si amplificano enormemente i problemi della Roma?

“Rispondo con una frase:”la grandissima Lazio è sotto di un punto.. E se De Rossi e Co non avessero buttato al vento molti punti..”

Però domani è il derby, partita molto sentita.

“La Roma non deve cadere in nessun tranello. Il rischio c’è. Ma gente come De Rossi, Nainggolan, Manolas devono stare calmi. Non devono farsi trascinare in nessuna guerra di nervi. Deve fare la propria partita, nonostante i “cugini” siano comunque una buona squadra.”

Chi potrebbe perdere la testa con più facilità?

“Il primo che viene in mente è De Rossi. Ma parlare del singolo non ha senso, perchè è un discorso di squadra. Dipende da come tutto il gruppo approccia alla partita. Sono undici, ma devono ragionare per uno solo. Evitare ammonizioni stupide. Le ammonizioni sono importanti. Ti limitano nel corso della stessa ma anche per tutto il campionato.”

Riguardo invece al duello tra i due bomber, chi è meglio?

“Sono due giocatori in ottima forma. Molto forti, ma io mi tengo il bosniaco. Anche se gli attaccanti, seppur forti, hanno comunque bisogno del gioco. Ripeto, non va snaturato per il singolo. E’ il singolo che deve adattarsi al resto, non viceversa. La Roma deve giocare un calcio propositivo fatti di tutti i suoi calciatori, tra cui Dzeko, che disputerà i 90′ per segnare, aiutare e far vincere la Roma.”

Tornando agli allenatori, Inzaghi afferma di pensare al Derby da 8 mesi. Mentre Spalletti dichiara di affrontare una partita normale. Chi ha ragione?

“Entrambi. Ma perché partono da due posizioni diverse. Uno è navigato e vuole riportare tutto sui binari normali, per evitare isterismi. L’altro invece è un principiante, un ex calciatore, nonché tifoso della Lazio e vuole caricare i suoi per far mordere le caviglie degli avversari. Sono due approcci diversi, ma condivido il pensiero di Spalletti perché la Roma deve fare il suo calcio.”

A proposito di calcio e di tattiche. Quale può essere il punto debole della Lazio? Inoltre mancando Salah, come cambierà il modo di giocare e il modo di servire Dzeko?

“La Lazio è una squadra equilibrata, che cercherà di ripartire in contropiede. Gioca un calcio discreto, che punta molto sul recupero della sfera nel minor tempo possibile e poi subito palla agli esterni alti, che sono molto veloci. Parlando di esterni alti, bisogna anche soffermarsi su quelli bassi, che possono essere il punto debole dei nostri avversari. Basta potrebbe soffrire molto Perotti, ma anche la velocità di Iturbe potrebbe essere un’arma in più calcolando anche il non agilissimo Radu a sinistra. La Roma deve sfruttare l’estro dei suoi attaccanti esterni. Deve aprire il gioco per poi confluire sulla torre centrale e sugli inserimenti dei centrocampisti. Inoltre Anderson e Keita non aiutano molto nella fase di copertura. Quindi i terzini di Inzaghi potrebbero essere spesso lasciati uno contro uno e questo va sfruttato. Poi sullo scacchiere sembra tutto facile, poi sul campo è diverso. Contano i giocatori. Gli allenatori solo quando sbagliano.”

 

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