Di Francesco:
“Rigore non dato? Il Barcellona già è forte, non ha bisogno di aiuti, ma questa sera li abbiamo aiutati noi e l’arbitro. Abbiamo concesso due autoreti, stoppato il pallone del gol di Suarez. Abbiamo mostrato personalità eppure ci siamo trovati 3-0 senza che me ne accorgessi. Abbiamo onorato benissimo la partita, dovevamo segnare gol quando ci capitava, bisogna essere più cinici perché il Barcellona non ti perdona. Quando fai una partita del genere non puoi commettere errori che compromettono la partita. Magari ci dai il rigore e va in modo diverso, con i se e con i ma non si può ragionare però. Ottimista per il terzo posto in campionato? Con queste prestazioni sì, non si incontra sempre il Barcellona. Ora dovrò fare la conta dei disponibili. Sicuramente non avere Nainggolan e Ünder ci ha penalizzato”.
Monchi:
“Risultato diverso da quello che il campo ha mostrato. In campo dovevamo fermare Messi, avere un po’ di fortuna, che non abbiamo avuto, dovevamo segnare quando avevamo occasioni, e non l’abbiamo fatto, e l’arbitro doveva far bene. Ci sono due rigori che tutti siamo convinti ci fossero. Dobbiamo prendere questo atteggiamento per andare avanti per rispetto alla competizione e ai tifosi”.
Dzeko: “Abbiamo provato a giocare come sempre, pressando alti. Loro sono sicuramente più forti, abbiamo dato tutto ma il 4-1 è esagerato, abbiamo fatto tre autogol in pratica. Era rigore il fallo che ho subìto, l’arbitro deve avere coraggio a dare rigore contro il Barcellona, siamo ai quarti entrambi e deve fischiare al 50 e 50”.
Alisson
“L’arbitro ha sbagliato ma non deve essere un alibi, dobbiamo lavorare più forte e migliorare. Ora pensiamo partita dopo partita, gli errori ci sono ma noi dobbiamo finire insieme fino alla fine, si deve giocare e dobbiamo concentrarci fino a fine stagione”.
Perotti:
“Penso che 4 gol siano esagerati, poi possiamo dire che il Barcellona è pazzesco ma oggi il risultato è bugiardo, poi se sbagli i gol come il mio è dura. In quell’occasione dovevo segnare e basta, è stato uno sbaglio tutto mio e lo devo riconoscere”.
