Anche Abel Balbo è intervenuto questa mattina per parlare del match di stasera contro la Juve. Tra ricordi e opinioni sulla Roma di ieri e di oggi, queste sono le parole dette a Roma Radio:
Ricordi della vittoria a Torino della stagione 95/96: “Grande soddisfazione, segnai in fuorigioco. È stata una partita che giocammo bene, vincemmo 2-0 meritatamente“.
Sugli strascichi che si portavano dietro dopo le partite contro la Juve: “Rabbia e delusione, c’erano troppe ingiustizie e non potevi parlare. Ti rassegnavi, ed era la cosa più triste“.
Sull’episodio di Gautier e la convinzione che quella partita si sarebbe potuta vincere: “Prese un calcio in pancia, l’arbitro fece andare avanti. Non so se avremmo vinto, ma ormai è passto. Spero che queste cose non succedano più“.
Sull’impressione che contro la Juve, in quegli anni, non si sarebbe mai vinto: “Si aveva sempre questa sensazione e tanti anni dopo si è capito che c’era qualcosa, non era casualità. Era molto difficile, quasi impossibile vincere a Torino. Erano giornate di grandi soddisfazioni”.
Primo gol in giallorosso proprio contro la Juve: “Primo gol, sotto la Sud, all’Olimpico con la Juventus, meglio era difficile. Lo ha fatto anche Dzeko“.
Commento sul momento del centravanti della Roma: “Penso che sia un momento di sfortuna, che capita ai calciatori. Sta attraversando un momento negativo, ma non si deve abbattere. Lo vedo demoralizzato, ci crede poco. Quella è la strada peggiore, si allontana dalla porta. Gli direi di stare sempre vicino alla porta e crederci“.
Magari troppa generosità da parte del bosniaco: “Magari subentra la paura, si allontana e vuole mostrare di saper fare altro, poi magari non fa nulla di utile. Il centravanti deve finalizzare, succedeva anche a me. Mi hanno fatto capire che sbagliavo, è un errore che non ho più fatto. C’erano periodi in cui non segnavo, non mi demoralizzavo e stavo ancora più dentro l’area“.
Un parere sul Dzeko calciatore: “Penso sia un buon giocatore, che non sceglierei per la mia squadra“.
Il prototipo di centravanti ideale: “Higuain, sa fare tutto. Sa attaccare lo spazio, sa aprire gli spazi, sa giocare dentro l’area, dribblare, fa assist, è bravo tecnicamente. Ha delle doti fisiche importanti, è un centravanti completo. Con uno così puoi cambiare il gioco della squadra, puoi farlo venire incontro“.
Su cosa bisognerebbe fare per ottenere un buon risultato oggi: “Bisogna giocare una partita di altissima intensità, dare il 101%, fare qualcosa in più per il compagno e avere fortuna. La Roma ha qualità, se vediamo lo stato di forma però non c’è partita. Il calcio è bello perché non c’è una logica, la Roma ha i mezzi per poter vincere“.
Sulla stagione parziale della Roma e del ritorno di Spalletti: “Il ritorno di Spalletti è positivo, mi è dispiaciuto per Garcia che non era l’unico colpevole. Spalletti è un grandissimo allenatore, può fare molto bene. È un ritorno positivo. Capire cosa succeda è difficile da lontano, vedo una squadra che corre sempre allo stesso passo, vedo partite molto intense come Napoli-Sassuolo, vanno a duemila, la Roma non ha questo passo“.
Se sia la testa ad incidere: “Fino a un certo punto, poi dipende alla preparazione. Puoi mettere tutte le volontà del mondo, se le gambe non corrono, non vai veloce. Fosse solo questione mentale, potrei vincere i 100 metri contro Bolt. Poi ci sono alcuni giocatori che si pensava avessero un certo valore. Conta anche l’unione, il feeling, situazioni difficili da valutare da fuori“.
Il gol più bello segnato con la Roma: “Mi piacevano tutti. Uno che mi è piaciuto è quello fatto nel derby del 3-0, un gol più di coraggio che di altro, per il signficato. Poi uno che ho fatto a Parma, da molto lontano, e uno che ho segnato contro il Vicenza nell’anno di Carlos Bianchi, in contropiede“.
Se in quel derby funzionò la storia della pagina del Corriere dello Sport: “Ha funzionato, ci ha dato la carica. La realtà era che quella era una squadra che aveva qualità, con giocatori di qualità, che non stava andando molto bene. Quella domenica esplose tutto in positivo, era un derby come tanti altri ma rimase nella storia per come si è vissuto. Mi fa molto piacere essere stato protagonista in una gara simile“.
Infine se avrebbe mai pensato di tornare per vincere lo scudetto: “No, non per volontà. Grazie a Dio ho avuto questa possibilità, sono molto felice di aver vinto lo scudetto con la Roma. Sono stato il primo acquisto di Sensi, attraverso il lavoro e il sacrificio si è preparato il terreno. Sono stato fortunato ad esserci“.