L’ex giocatore della Roma è intervenuto ai microfoni di TeleRadioStereo:
“Ho iniziato come terzino ma avevo buoni piedi, per questo con Capello è stato facile giocare un po’ più alto. È più difficile al contrario tornare terzino. Nel calcio di oggi tutti si conoscono e le squadre giocano a specchio. I terzini di oggi devono quindi essere bravi a saltare l’uomo e creare la superiorità numerica”.
La Roma ha tantissimi brasiliani…
“Juan Jesus gioca poco, secondo me ha le qualità per diventare un difensore forte. Quando viene chiamato in causa fa sempre il suo tranquillo e gioca semplice. Alisson è un fenomeno e l’ho visto giocare all’Internacional. All’inizio ha avuto dei problemi ma è normale per i giocatori che vengono dal Brasile. Bruno ancora ha difficoltà e ha avuto problemi extracampo, l’ho conosciuto e deve capire che il calcio non è solo sul campo ma anche fuori. Però è un ragazzo che può aiutare ancora la Roma. Gerson ha doti tecniche sopra la media, deve solo capire il calcio italiano per riuscire a crescere. Se riesce ad entrare nel sistema secondo me è fortissimo. Non è facile inserirsi subito, si vede adesso che ha cambiato testa e riesce a fare la differenza anche quando entra dalla panchina”.
Tu hai vissuto il primo Spalletti, lo hai trovato diverso rispetto a quando lo avevi lasciato?
“L’ho trovato alla stessa maniera, non è cambiato nulla”.
È stato più bello il gol alla Lazio o i mille doppi passi al Lione?
“Quello alla Lazio è stato il mio primo gol in Serie A, non potevo colpire la palla diversamente. È stata una grande emozione, il Derby è sempre una partita speciale. Ma anche quello di Lione è stato un gol splendido, feci otto finte e l’azione fu bellissima, proprio in stile Spalletti con la palla che girava veloce e i tocchi di prima”.