La Roma di Natale – Dal crostino Florenzi a Nainggolan ” il cannellone”, Rudi mangia il panettone

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pranzo-di-natale-1-770x550Se è vero che “A Natale puoi fare tutto quello che non puoi fare mai”, quest’anno abbiamo deciso di abbinare ad ogni giocatore della Roma un piatto del nostro tradizionale pranzo di Natale. Se questa cosa vi facesse arrabbiare, ricordatevi che “A Natale siamo tutti più buoni”

Si comincia sempre dal portiere, come a tavola si comincia sempre con il primo antipasto. Il nostro è polacco (Szczesny) ma lo facciamo diventare danese. Una tartina danese con il salmone affumicato: a Natale fa sempre la sua bella figura.

Tra portiere e difesa ci vuole sempre la giusta intesa. Ecco quindi Manolas e Rudiger, attenti a bloccare gli avversari(in questo caso la fame) travestiti da cozze: marinate il greco, leggermente gratinate il tedesco. Tanto a dargli una mano in copertura ci pensano Digne e Florenzi, travestiti da crostini al tartufo. Se dalla cucina dovessero arrivare indiscrezioni preoccupanti (cannelloni bruciati?), sono pronti a subentrare Maicon, Torosidis o Castan: tutti e tre come dei peperoni all’aceto balsamico. Allora si che non passa più nessuno (neanche un’alice).

Passiamo al centrocampo:

De Rossi ormai gioca stabilmente a stretto contatto con i difensori centrali. Quindi, con le cozze, a Natale, non puoi non abbinare una bella zuppa di Vongole, tanto a recuperare kg da mettere sui fianchi ci pensa Nainggolan detto” Il cannellone ripieno”. Se invece si fosse bruciato (vedi sopra) no problem: ci pensa il cappelletto in brodo William Vainqueur. Per completare la mediana ci vuole un tocco di genio, di estro, intuizione. Ecco quindi Miralem Pjanic e la sua fantasia di mare con spaghetti (In Bosnia ne vanno matti). Infine, non gioca quasi mai ma è stato invitato anche Ucan: la lasagna della vigilia sarà sicuramente avanzata.

Vi sentite già pieni? Macchè, ora si passa all’attacco.

Quando vedo Gervinho controllare il pallone,  penso sempreci sia un coniglio dentro la palla (altrimenti come vi spiegate quegli stop?). E’ sicuramente lui l’immancabile coniglio alla mediterranea. Nella pentola disposta dall’altra parte del tavolo però, c’è un altro coniglio, ripieno di spezie che si abbina di più con l’egiziano Salah. Al centro c’è Edin Dzeko: anche se , al momento assomiglia più ad un vitello farcito, ci piace pensare che sia lui il capitone di questa squadra. Attacco troppo sbilanciato? Nessun problema, si può sempre togliere un coniglio dalla tavola per far posto a Iago Faque e i suoi carciofi al forno.

Infine il nostro capitano, Francesco Totti. Lui rappresenta tutto quello che, dopo un enorme pranzo di Natale, riuscireste comunque a mangiare: i dolci. C’è sempre spazio per i dolci e lui li rappresenta tutti. Anzi, quasi tutti. Il panettone lo lasciamo a Rudi Garcia che, quest’anno,  ha rischiato di non mangiarlo.

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