Nainggolan: “Non sono credente, mi sono successe troppe cose strane”

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Bella intervista rilasciata da Radja Nainggolan ai microfoni di Dribbling, storica trasmissione di Raidue.

Il centrocampista giallorosso ha parlato non soltanto di calcio ma anche di fede, di diversità, dei suoi tatuaggi e dei social network.

Sui tanti tatuaggi che ornano la sua pelle: “Rappresentano l’arte, ma tanto nella mia vita, quello che è successo e succederà”.

La mamma: “La persona più importante della mia vita, sono cresciuto senza padre, con tante difficoltà, è stata la mancanza più brutta. Penso sarebbe stata molto orgogliosa, ma la vita è così, è importante che la persona rimanga dentro”.

Sei credente? “No, mi sono successe troppe cose strane, quando ho cercato di credere mi è stato tolto qualcosa, bisogna rispettare tutti ma l’importante è credere in quello che vedo e che ho visto”.

Forse Nainggolan è il più grande utilizzatore di social network tra i calciatori della Roma: “Li uso perché è bello poter condividere a volte alcune cose con persone normali, è anche un motivo per far vedere che siamo normali. Gli insulti? Nel calcio italiano succede, voglio farmi rispettare come uomo”.

Sulla diversità: “Non si decide come si nasce, se uno decide di voler essere diverso sono scelte personali, uno nasce nero e uno nasce bianco”.

E domani c’è il derby: “Dobbiamo pensare a noi stessi, dobbiamo essere consapevoli di essere forti. Il mio sogno è continuare a migliorarmi ed essere un esempio per le persone, e di vincere qualcosa presto. Mi manca solo aver vinto qualcosa, sono alla ricerca di qualcosa di importante. Potrebbe essere l’anno buono sia per la nazionale che per il club”.

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