Manuel Gerolin, doppio ex di Roma e Udinese, è stato intervistato da “Bar Forza Lupi”, trasmissione di Centro Suono Sport. Queste uno stralcio delle sue dichiarazioni:
Perché Gerolin non ha possibilità come dirigente nella Roma?
“Ora vanno di moda gli stranieri, stanno facendo un buon lavoro e bisogna applaudirli”.
Gli acquisti di gennaio della Roma?
“Si poteva fare qualcosa di più, soprattutto con l’avvento di Mourinho si pensava di scalare le posizioni di classifica. Per il momento non si è visto molto, si perdona un po’ di tutto a Mourinho. Ci si aspetta qualcosa di importante in questo triennio, mi aspettavo già di lottare per un posto in Champions League. Poteva essere l’anno più equilibrato dell’ultimo decennio, poteva essere quello giusto per competere per le prime posizioni”.
Cosa serve per migliorare la squadra?
“Due-tre acquisti mirati se la squadra risponde bene, se si naviga dal 7°/8° posto si può migliorare, ma non troppo. Le conferenze stampa di Mourinho parlano di un programma triennale, però già quest’anno pensavamo di vedere qualcosa in più, non è un campionato squilibrato e la Roma di diritto doveva essere lì. Non è molto distante, però le partite sono sempre meno ed è difficile arrivare in Champions League”.
Quali sono le lacune della Roma?
“Le squadre che lottano per le prime posizioni hanno sempre un regista, lo ha il Napoli, lo ha il Milan e anche la Juventus con Arthur e Locatelli. Il regista è una lacuna della Roma, ci sono stati fior fiori di giocatori e c’è stato il momento che andava preso. Bisogna essere lungimiranti e far crescere qualcuno in squadra o adattare qualcuno”.
Che momento è per il mercato?
“L’affare si può sempre fare, basta avere un po’ di organizzazione nello scouting. Ci vuole anche tanto lavoro nel settore giovanile. Non vedo una rosa così scarsa, con Fonseca sembrava che Villar fosse un giocatore da far crescere ma a Roma si boccia tanto e subito. Serve pazienza per far crescere le squadra, club come l’Atalanta hanno fatto vedere un calcio spettacolare, così come il Napoli e il Milan è cresciuto, fino a 2-3 anni fa era in grande difficoltà, hanno fatto scelte giuste e hanno un allenatore bravo. Se ogni anno si mette in dubbio tutto, diventa un problema”.
Ci sono mercati dove si possono fare più affari?
“Bisogna avere le giuste conoscenze, la Roma ha una rosa forte e adesso ci vuole un lavoro interessante per farli crescere e dare un gioco sicuro. I giocatori ci sono dappertutto ma bisogna farli crescere, il lavoro che c’è dietro è tanto. Serve un ambiente sereno e un tecnico bravo, se ogni anno ne bocciamo 6-7 è un problema”.
Si guarda troppo all’estero e poco nelle giovanili? Perché?
“Prima di acquistare un giocatore, devi sempre vedere cos’hai in casa. La Primavera è il tuo serbatoio, se non lo consideri adeguati guardi fuori. I giocatori più forti e storici della Roma sono usciti dal settore giovanile, penso a Totti, De Rossi, Giannini, Desideri, le Primavere sono le basi solide delle squadre. Se devi comprare, devi prendere giocatori più forti e competitivi. Non c’è equilibrio sulle due cose, vedi giocatori che esordiscono e poi scompaiono, serve equilibrio”.
Più forte Zico o Falcao?
“Difficile dirlo, sono stati due campioni importanti e facevano crescere chi era al loro fianco. Hanno fatto la storia del Brasile, saranno sempre ricordati anche in Italia, Zico calciava le punizioni in maniera fantastica, Falcao faceva numeri incredibili. Era un esempio per i bambini che li guardavano, servono questi personaggi per i ragazzi che crescono”.