Fulvio Collovati, doppio ex di Roma e Udinese, è stato intervistato nel corso della trasmissione “Bar Forza Lupi” su Centro Suono Sport 101.5.
Che effetto ti fa vedere Milan e Inter in testa?
“I rossoneri sono la più grande sorpresa del campionato, è fuori discussione. È in testa da inizio campionato, è una squadra che non è crollata ed è cresciuto attorno a Ibrahimovic, ha tanti giovani forti come Leao, Calabria, poi c’è Calhanoglu che è un giocatore fondamentale. È sorprendente che sia durato così, ma gioca un ottimo calcio. L’Inter si sapeva fosse forte, dopo l’eliminazione dalla Champions League e quella dalla Coppa Italia, proverà a vincere lo scudetto. Con questa situazione legata al COVID-19 c’è più equilibrio, è un campionato un po’ condizionato dal COVID-19. Secondo me ha deluso il Napoli, la Roma ha deluso negli scontri diretti, non ha mai vinto e forse queste due squadre hanno un po’ mancato le aspettative”.
Pau Lopez titolare?
“Anche se non è all’altezza di Handanovic o Donnarumma, non possiamo imputare solo a lui le 35 reti subite dalla Roma. Per esempio, anche Handanovic ha vissuto delle critiche in casa Inter, però la difesa funziona e stanno lottando per lo scudetto. Nella Roma ho visto molti errori individuali dei difensori. Addossare in toto la responsabilità a Pau Lopez mi sembra riduttivo, poi la società valuterà”.
Che impressioni hai di Fonseca e dei Friedkin?
“Non conosco la nuova proprietà e non conosco Fonseca, ma conosco molto bene l’ambiente romano. Sembrava che Fonseca dovesse essere cacciato, poi si è ripreso, ora è di nuovo da esonerare. In tutte le cose ci vuole equilibrio, è un buon allenatore poi dall’esterno posso dire che un calciatore come Dzeko non si lascia mai fuori. Ho vissuto la realtà dello spogliatoio ed è sacro, ci sono 25 giocatori e bisogna essere leali con tutti. All’Atalanta, per esempio, Gasperini ha avuto la meglio e Gomez è stato ceduto. Non so quale sarà il futuro di Dzeko, dall’esterno non è stato bello vedere Dzeko trattato in questa maniera, non è stata gestita bene. Ora girano pochi soldi, altrimenti penso sarebbe stato già ceduto”.
La tua esperienza alla Roma?
“Erano altre epoche, solo un pazzo potrebbe dire che a Roma stai male. Ho giocato solo due anni a Roma, ma sono stato bene, poi ho scelto di tornare a Milano perché era giusto tornare nella città dove sono nato. Nel mio primo anno abbiamo fatto anche molto bene, siamo arrivati terzi dietro al Napoli di Maradona e stava nascendo il Milan di van Basten, Gullit e Sacchi. Non erano anni facili, siamo arrivati terzi e poi settimi. Arrivare oggi terzi sarebbe arrivare in Champions League, il calcio è cambiato molto però mi piace ricordare un ambiente che ho amato con tutto il cuore”.