Il tecnico giallorosso (che in mattinata ha ritirato il premio Bearzot come miglior allenatore) ha parlato nella conferenza stampa del dopo Sassuolo-Roma, ultima di campionato vinta dai giallorossi per 1 a 0, con autogol del portiere Pegolo su staffilata di Manolas:
“Come è stata la serata? Parto dal fatto che ho sbagliato panchina. Nella concitazione con tutta l’emozione sono andato dalla parte sinistra e dovevo andare a destra. La squadra ha avuto un ottimo approccio alla gara, poi piano piano è salito il Sassuolo che voleva fare un risultato positivo. Noi ci siamo un pochino allungati durante la gara, anche per mancanza di qualità. Vi assicuro che non è stato facile tenerli sul pezzo. Questo è quindi un risultato che vale tanto contro una squadra che per mentalità conosco molto bene e sapevo che avrebbero fatto una partita agguerrita. È stato un vero piacere il calore dei tifosi che è sempre lo stesso, per me è come tornare a casa.
Bilancio della stagione? Credo che abbiamo fatto qualcosa di straordinario in Champions mentre in campionato ci siamo un po’ persi nel mese di gennaio. Abbiamo sbagliato qualcosa sotto tanti aspetti ma siamo cresciuti nella mentalità. Dal punto di vista tecnico è inutile dire quello che andremo a fare, è prematuro. Cercheremo di migliorare dove bisogna migliorare, provando a dare continuità a qualche giocatore. Questa è una squadra che non deve essere smantellata ma migliorata. L’anno prossimo il vantaggio è che io conosco meglio i calciatori e loro me, questo deve essere il punto di partenza. Karsdorp e Luca Pellegrini in campo? Ci ho pensato, più che altro a Pellegrini perché Karsdorp ha fatto tre allenamenti con la squadra e non mi sembrava il caso di metterlo dentro. Ha riassaporato l’atmosfera della partita, anche per far vedere a voi che è tornato altrimenti dite sempre che non si è ripreso. Avete visto anche la partita, non era di fine stagione e non era il caso di metterlo dentro. Per Luca Pellegrini ho dovuto fare cambi diversi per affaticamenti vari con anche Perotti che veniva da un infortunio. La scelta è stata dettata solo da questo.
Non potevo guidare una grande squadra? Sì adesso però dobbiamo confermarci e dare continuità a quello che abbiamo fatto. Conoscete benissimo il mio modo di lavorare nella testa di tutti e ho avuto la serenità e la tranquillità nei momenti difficili di fare delle scelte. Non ho dato molta importanza a quello che mi circondava. Anche qua lo facevo, figuriamoci a Roma che la cosa è enfatizzata. Qualche pregiudizio senza conoscermi mi è dispiaciuto ma alla fine non mi frega niente”.