Di Francesco: “Di fronte a 70mila persone non vi aspettate una squadra arrendevole”.

0
1428

Il tecnico dei giallorossi ha parlato in conferenza stampa in vista del ritorno di semifinale di Champions League tra Roma e Liverpool. Queste le sue parole:

Differenze tra domani e la gara con il Barcellona?
“Affrontiamo una squadra totalmente diversa tatticamente, anche di mentalità. Meno portata al palleggio ma che va in verticale. Noi abbiamo il desiderio di fare questa rimonta e fare qualcosa di importante”.

La forza di questa squadra è la difesa?

“Per me non è nulla scontato, mancheranno dei giocatori però sarà una partita importante da approcciare sia in fase difensiva che offensiva. Bisogna fare 3 gol, partiamo da una grande attenzione difensiva, dalla capacità di dare meno profondità agli avversari. Però è un discorso che ha poco senso perché se vuoi fare 3 gol non puoi stare sotto la tua traversa. Strootman? Difficilmente sarà della partita”.

Le gare contro il Manchester City sono state analizzate?
“Sì. Devo dire che il City aveva fatto benissimo all’inizio, però il Liverpool è una squadra pericolosissima, dobbiamo essere bravi a concedere il meno possibile se vogliamo credere in questa rimonta. Noi veniamo a giocare una semifinale di Champions League davanti a 70mila persone e vi aspettate una squadra arrendevole? No, saremo combattivi. Voglio vedere entusiasmo e desiderio di andare oltre l’ostacolo”.

L’allontanamento del vice di Klopp?
“Per pareggiarla ho cacciato anche il mio…scherzo, non posso preparare una partita pensando a questo. Sono più problematiche interne che nostre”.

Come immagina questa partita e cosa sogna all’inizio della sfida?
“Farei un copia-incolla della prestazione, non solo tecnica ma nella testa e fisica, di quella col Barcellona. Per competere col Liverpool bisogna alzare la prestazione atletica della squadra, far gol il prima possibile per entusiasmare e trascinare il nostro pubblico”.

I tifosi della Roma sono fantastici, ma spesso ci sono problemi…
“I cattivi soggetti ci sono in tutte le tifoserie. Ho già detto che sono molto vicino a Sean Cox e sono contro ogni forma di violenza, come tutto il nostro ambiente. A Roma ci sono tifosi per bene, una piccola parte di tifosi problematici, che anche in Inghilterra credo ci siano, non può rovinare uno sport così bello. Faccio un appello: domani venire allo stadio dovrà essere una gioia”.

Come sta vivendo dal punto di vista emotivo questa vigilia? Primo anno e semifinale di Champions…
“Ci siamo accorti che abbiamo fatto una grande cosa, menomale. Io non mi accontento mai, la nostra ambizione è andare a Kiev Non succederà, ma dobbiamo crederci. Preparo la partita come tutte le altre, ma io sono insieme al gruppo, ciò che trasmetto entra nella testa dei calciatori: alcune cose le ho trasmesse e sono contento ma manca ancora qualcosina. Oggi farò di più e li convincerò che possiamo fare qualcosa di grande”.

Possibili sorprese tattiche? Salah?
“Non possiamo cambiare tutta la squadra per un giocatore. Ho sentito parlare di difesa a tre e a cinque quando si difende: io dico che l’attenzione di sapere che lui è bravo ad andare in verticale e la capacità di leggere alcune situazioni. Non possiamo mettere tre uomini su di lui”.

All’andata Klopp gli ha fatto i complimenti perché si è giocato la partita. Al primo anno ci possono stare queste serata per non snaturarti?
“Ci possono stare. È un bel traguardo per chi fa la Champions per il primo anno, ma non cambia la mia natura. Abbiamo preparato bene la partita, ma durante la gara siamo andati un po’ nel pallone e perdere quello che si era preparato, non tutte le ciambelle escono con il buco. Siamo stati in balìa per il Liverpool per tutta la parte centrale della gara e non può succedere. Speriamo di rimediare”.

Il pressing di Klopp vi ha messo in difficoltà. Come si può ovviare a questo problema?
“È inevitabile che se vuoi giocare per fare gol. L’importante è essere preventivi, ma se giochiamo come a Liverpool andremo in difficoltà. Bisogna sbagliare molto meno. Bisogna mantenere la filosofia sbagliando molto meno di quanto fatto a Liverpool”.

L’effetto Olimpico è decisivo in Champions?
“Sì, concediamo pochissimo agli avversari. Abbiamo sofferto di più con l’Atletico, poi abbiamo sofferto sempre meno concedendo pochissimo. Mi auguro che ci sia continuità in questo senso. Ripetersi non è mai facile, ma con questo pubblico e con questa passione c’è la voglia di fare un altro miracolo per fare quel qualcosa in più che ci è mancato all’andata”.

La finale del 1984 e il ritorno di Salah sono serviti a motivare la squadra?
“È passato troppo tempo dal quella finale per farlo capire ai giocatori. Parliamo di un altro calcio, un’altra epoca. Oggi i giocatori non si possono legare al 1984 per preparare questa gara. È una semifinale di Champions: dobbiamo credere e far crescere il grande senso di appartenenza per chi lavora nella Roma, ma questo esula dal 1984”.

Come arriva Dzeko a questa partita?
“I giocatori devono sentirsi responsabili. Ancora di più lui, che è uno dei più rappresentativi di questa squadra. Spero faccia il Salah dell’andata che possa determinare la partita, perché uno con le sue qualità deve farlo. Così come Radja che ha detto che domani segnerà almeno un gol (ride, ndr)”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.