De Rossi:”Mi spiace per Spalletti all’Inter. Nel 2018 saluto la Nazionale, nel 2019 la Roma!”

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Alla vigilia del match contro l’Uruguay, insieme al ct dell’Italia Ventura parla in conferenza stampa il centrocampista della Roma Daniele De Rossi. Queste le sue dichiarazioni:

Italia-Uruguay sarà un bel test, importante e da vincere per il ranking

La Uefa sta per abolire le amichevoli
Abbiamo letto e verrà formulata questa nuova competizione sulle fasce di valore: ci saranno partite importanti e di livello. Ci sarà qualcosina in più in palio e sarà migliore di fare semplici amichevoli. Ti vai a giocare qualcosa, bisognerà vederla ma se inizierà a settembre 2018 non penso che sarà una cosa che mi riguarderà, penso di no. Ti vai a giocare qualcosina contro squadre del tuo livello.

Il nuovo allenatore alla Roma?
Tra Conte e Ventura c’è stato un discorso di continuità. Per quello che riguarda la Roma mi auguro una continuità nella guida tecnica e nella società. Negli ultimi anni abbiamo fatto risultati importanti. Non sappiamo ancora chi è il nuovo allenatore. Non per forza dobbiamo trovare un allenatore simile a Spalletti, è il nostro lavoro capire gli allenatori e capire cosa vogliono.

Stai per superare anche Zoff
Hanno tolto la lavagna delle presenze, è stata una pugnalata. L’ultima volta raggiungevo Zoff e non ho finito la partita. A parte gli scherzi, Zoff, poi Pirlo: parliamo di mostri sacri e non rimango indifferente a questa cosa. Mi lascia il segno e sono felice.

Spalletti all’Inter. Che effetto fa non vederti all’Inter, visto che c’era questa possibilità?  Un chiarimento sulle parole precedenti: darai l’addio alla nazionale, come mai questa negatività?
Mi dispiace per Spalletti all’Inter, come sapete tutti è un allenatore al quale sono molto legato, lo ritengo un allenatore molto forte e spero non lo faccia vedere al 100% all’Inter, che è una nostra rivale per le piazze d’onore e, chissà, magari qualcosa di più. Non vedermi all’Inter non mi fa nessun effetto, non ci sono mai stato… Ho sempre vestito la stessa maglia e avrebbe fatto un effetto particolare vedermi con un’altra maglia di qualsiasi altro colore. Riguardo le parole precedenti ho fatto un discorso abbastanza logico, non ho voluto fare nessuna rivelazione. Avrò 34 anni tra qualche mese, sono strasicuro di poter essere un punto di forza per il Mondiale, che è tra un anno e già arrivarci significherà fare grandi sacrifici e arrivarci con una grande condizione fisica. Ora non ci penso, ma al prossimo Europeo avrò 37 anni… Bisogna anche essere realisti e coscienti. La Roma e la Nazionale sono casa mia, sono la mia famiglia, se ci sarà bisogno sarò sempre presente e a disposizione. Poi orientativamente il Mondiale potrebbe essere la mia ultima esperienza in azzurro e quello che ho firmato di recente sarà probabilmente l’ultimo contratto con la Roma. Ma in futuro si vedrà, non ho firmato nulla che mi vieti di continuare. Secondo me è una cosa onesta da pensare, quella di essere al capolinea di queste due storie bellissime dopo queste due scadenze.

La finale della Champions League?
Abbiamo parlato due minuti, io e Buffon, in queste giornate hanno dovuto raccontare e spiegare la stessa partita, rievocando ricordi non belli. Gufare? Non lo scopriamo adesso, sarebbe stato uguale con un’altra squadra italiana. Il fatto che ci siano sempre loro aumenta l’odio… Odio è una parola sbagliata, meglio parlare di rivalità fra tifoserie. Io la vivo diversamente. Quando ero ragazzino sono andato a vedere Ajax-Juventus a Roma e tifavo per l’Ajax. Cresci così, mio padre non era un tifoso sfegatato… Ho visto amici con le lacrime agli occhi. Buffon avrebbe meritato di vincere la Champions, anche per il Pallone d’Oro.

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