Nonostante la vittoria per 3-2, la Roma non approda in finale di Tim Cup. Il 2-0 dell’andata infatti non è stato ribaltato. Al termine del match l’allenatore giallorosso, Luciano Spalletti, ha spiegato perché. Queste le sue parole a Rai Sport:
Difficile commentare una vittoria che serve a poco, avrà una ricaduta sul campionato
Lo vedremo, è chiaro che ci dispiace ma non possiamo cambiare il passato e dovremo essere attenti a preparare il futuro
Gol fatti nella mezz’ora sbagliata?
La Roma ha fatto bene in generale, ma venendo dallo 0-2 dell’andata bisognava essere reattivi su quello che è passato prima di subire gol, non siamo stati prontissimi e abbiamo subito alla prima occasione. Ha un po’ vanificato la prestazione della squadra, c’è il rischio di allungarsi troppo e lasciare spazi, ma in generale la squadra ha mantenuto un minimo di equilibrio e ragionamento
Cosa fa più male, l’eliminazione o il fatto che si rischia di non vincere?
Bisogna prendere atto del verdetto del campo e fare analisi corrette, mettendoci dentro tutti gli elementi del lavoro fatto. Ci sono anche queste valutazioni, abbiamo fatto tanti bei numeri ma sbagliato gli appuntamenti importanti e uscire per poco. Guardando la partita dell’andata non era stato fatto tutto male, stasera era condizionata da quella partita lì e i gol subiti hanno cambiato la psicologia della partita, ma il lavoro fatto rimane e la Roma resta una buona squadra
Le sue parole, “Se non vinco me ne vado”: ha messo il suo destino in mano ai suoi avversari?
Non ho messo in mano a nessuno il mio destino. Ce l’ho in mano io, casomai non l’ho messo in mano ai miei avversari ma ai miei calciatori. Bisogna prendersi responsabilità se non si vince, ora si arriva al dunque. Ora c’è un altro traguardo, c’è un lavoro altrettanto importante da fare per queste partite che restano e soprattutto la posizione in classifica, che è straordinaria e di grande riguardo per il momento. L’anno scorso eravamo a -12 dal Napoli, a -7 dall’Inter, a -5 dalla Fiorentina, ora siamo insieme al Napoli e siamo lì a cercare di diminuire la distanza dalla Juve. Segno che un buon lavoro è stato fatto, dovremo essere bravi a non disperdere energie. Non è il momento di parlare del mio futuro, sono concentrato ad arrivare più in alto possibile
Lei nel doppio ciclo in giallorosso ha cambiato mentalità alla Roma. Per me sono successi, allora perché andarsene?
Si, ma vengono dopo questa eliminazione, fino al punto di non essere eliminato devo tenere alta l’attenzione, proprio per la mentalità che abbiamo creato. Ci si prende delle responsabilità. Sono stato un po’ al gioco di chi dice che siamo fortissimi e dobbiamo vincere… Lei mi dice che ho fatto un bel lavoro, ma contro il Lione si poteva passare il turno, anche stasera non siamo stati bravissimi negli episodi che ci sarebbero capitati, che bisognava portare a casa e che erano fondamentali per lo scorrimento della partita. Come mai ci è successo? Si dice che siamo bravi e forti… L’allenatore ci avrà anche messo del suo e deve anche prendersi responsabilità, qual è il problema? Contano i calciatori forti nelle squadre, come dite, non gli allenatori.
Dove ritiene di aver perso la qualificazione?
La qualificazione è stata persa con il secondo gol dell’andata, non dovevamo prenderlo
SPALLETTI A ROMA TV
Cosa si poteva fare di più?
La Roma è entrata col piglio giusto facendo buone cose, su quei 2-3 episodi in area dove loro si erano asserragliati bisognava essere più fortunati e pronti. In quel tentativo di forzare e attaccare serviva mantenere equilibrio. Il primo comandamento era non prendere gol, noi potevamo segnare anche al 20esimo del secondo tempo.
Nel primo tempo avevate eseguito bene questo compito
Sì, ma attacca ora attacca dopo, queste situazioni ti fanno credere ti poter forzare qualcosa di più, perdi quei 510 metri e prendi la ripartenza. Anche stasera però abbiamo avuto le occasioni per raddrizzare la partita.
Come ha visto la squadra dal punto di vista mentale? Può esserci contraccolpo psicologico?
Il contraccolpo può esserci. Stasera sei distrutto, funziona così. Si è parlato della presenza della curva, era importante ritrovare il pubblico, poi quando non ti resta niente in mano ti dispiace. Però bisogna rendersi conto della realtà e degli elementi che abbiamo messo in questi 18 mesi ed essere obiettivi. Perdere una partita ci sta. con la Lazio ne abbiamo persa una, col Lione pure. Non è da cambiare la mentalità di squadra, ma il singolo episodio e lavorarci di più. I numeri che riempiono questo box sono lì. E’ un campionato che per fare bene devi fare 100 gol, 100 vittorie, poche sconfitte e pochi gol presi, un po’ di questi numeri assomigliano al lavoro che abbiamo fatto. Domani ci raccontiamo la verità di quelli che sono gli elementi che riempiono il box che abbiamo davanti quando si inizia un campionato.
La squadra deve andare avanti
Non sono mai riuscito a modificare il passato, qualcosa ho provato a farla sul futuro. Ho 60 anni, quando ho provato a cambiare il passato ho perso, quando l’ho fatto col futuro qualche volta ho vinto.
Rimpianti maggiori per l’andata dopo stasera?
Preferisco una squadra che non rischia di fare l’1-1 ma che non prende il 2-0 all’andata. I giocatori sono attratti dallo scorrimento della partita, non è facile rimanere in equilibrio e rendesi contro che il terzino sinistro è alto e se si è fermata la mezz’ala non si può andare ancora avanti. Ogni tanto capita di perdere anche contro di loro…
SPALLETTI IN CONFERENZA STAMPA
Mi da fastidio essere uscito e aver perso la qualificazione. Questa partita è stata determinata da quello Che è stato il risultato dell’andata. Avevamo iniziato col piglio giusto, bisognava esser bravi a sfruttare quello che sarebbe passato, è difficile creare moltissimo contro una squadra che si mette lì dietro con 3 centrali fisici. Noi abbiamo creato un paio d’occasioni che potevano determinare qualcosa in più, se le avessimo sfruttate sarebbe venuta fuori un’altra partita
Porto, Lione, Lazio. Alla Roma cosa serve per fare lo step verso la vittoria?
Bisogna solo aver pazienza e lavorare, ci sono i presupposti. La squadra a volte commette errori ed ingenuità, sul secondo gol ci siamo fatti trovare lunghi e larghi sbagliando un fuorigioco che non si poteva fare. La testa in qualche momento non ha avuto quella continuità che deve avere in fasi così importanti. Non ci è andata bene se vediamo la partita col Lione e in questo doppio confronto se vediamo gli episodi. Dobbiamo dare continuità a questo lavoro e portare in fondo una classifica importante, perché in questi momenti fondamentali da te citati c’è anche la posizione di classifica, sia la nostra che quella della Lazio. I risultati dicono questo, il lavoro nel pacchetto dei 18 mesi è evidente e viene fuori, ci sono dei numeri che vanno portati a casa per riempire un’analisi che ci vede in una classifica importante con squadre forti e che quando sei partito eri distante molti punti. Ora siamo insieme al Napoli, 18 mesi fa eravamo a 12. Hanno venduto Higuain ma comprato giocatori forti, la stessa cosa bisogna fare noi. Se poi nella partita fondamentale c’è l’episodio che ti gira contro o che non riesci a sfruttare, oppure abbassi il tuo livello solito, non è che salta per aria tutto. Si tira una riga. Ci ho provato ma non ho mai potuto incidere sul futuro e sul passato. Domani c’è da ragionare in maniera corretta, rendersi conto della realtà e rimetterci sopra con attenzione, competenza e lavoro necessari per restare nel gruppo di squadre in cima. Se si fa questo, il lavoro è fatto bene ugualmente. E’ una sconfitta che fa male, come contro il Lione ero convinto di riuscire a passare il turno. C’era da metterci qualche uno contro uno in cui saltare l’uomo e sfondare da qualche parte, ma non ci siamo riusciti. Siamo andati lunghi e lasciato spazi a giocatori di qualità, subendo ripartenze brutte
Cosa vuol dire ora “la linea di demarcazione”?
Ve l’ho spiegato 1500 volte, era una partita importante e carico tutto su questa partita. Adesso caricherò sull’obiettivo successivo. Il rapporto con la squadra è iniziato il primo giorno: palestra, campo, video e poi si parla. E in una settimana si parla di quello che deve essere l’obiettivo, ma nel rapporto delle intenzioni generali, chi siamo e dove dobbiamo andare, si parla tutti i giorni. Era una partita importante da caricare con peso. L’eliminazione comprende tutto, andavano sfruttati quei due tre palloni per fare gol. Prima ho detto che non dovevamo prendere il secondo gol all’andata, abbiamo forzato alcune situazioni. A livello tattico c’è il rischio di sentirsi superiori, provare a spingere e perdere equilibrio. Quello viene fuori da un lavoro costante dove a volte vai anche a sbattere il naso. A volte la partita la porti in fondo e la perdi per una bischerata.
Il ritorno della Curva e il comportamento possono incidere sul futuro?
Questo è un valore aggiunto che significa punti. l movimento e il sentimento che ha dietro la Roma ce p’hanno in pochi. I giocatori ne hanno parlato nello spogliatoio prima di arrivare a questa partita, ci tenevano non solo perché è la loro professione, ma anche in riferimento alla presenza dei nostri tifosi. Dispiace che il loro rientro coincida con l’eliminazione, ma se loro stanno vicino alla squadra diventiamo ancora più forti di quello che abbiamo fatto vedere quest’anno. Se basta o non basta, quello che abbiamo fatto ce lo diremo in fondo