Strootman: “Non c’è una foto in cui rido. Inzaghi? Il derby lo abbiamo vinto noi”

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L’intervista rilasciata da Kevin Strootman alla Gazzetta dello Sport.

Scusi Strootman, ma che cos’ha di speciale la sua faccia, visto che Spalletti la prende sempre come modello, magari da contrapporre al tenero Dzeko? “Guardi tutte le mie foto quando gioco: non ne esiste una in cui rido. Sono sempre cupo, teso, la mia espressione naturale. Penso sempre a vincere. Nello spogliatoio mi chiedono: “Ma sei sempre arrabbiato?” E io invece magari sono tranquillo. Questo non significa che ci sia differenza tra me ed Edin, lui vuole vincere come me” .

Con l’annullamento della squalifica è stata fatta giustizia? “Certo. Quando mi era arrivata la notizia sono rimasto sorpreso. Pensi che stavo dormendo e a un certo punto è arrivato il messaggio sulla nostra chat di squadra, con tutti che commentavano: “È incredibile”. Detto questo, non dovevo buttare l’acqua a Cataldi. È stata una cosa non sportiva. Certo, lui faceva delle cose, ma è comunque colpa mia. Però non sarebbe stato giusto squalificarmi per simulazione”.

Certo, la sua caduta qualche sospetto l’ha lasciato: “Non voglio parlare di questo. Dico solo che ho sbagliato a tirare l’acqua e chiedo scusa”.

Inzaghi però anche due giorni fa l’ha criticata: “Lui ha i suoi motivi, ma siamo noi ad aver vinto il derby”.

Anche Rüdiger e i suoi calzini: “Dopo aver sentito quelle parole Toni non era triste, solo sorpreso. Se Lulic pensa davvero quelle cose mi dispiace per lui. Se due anni fa Rüdiger vendeva calzini e ora gioca così nella Roma, vincendo anche il derby in questo modo, vuol dire che ha lavorato bene”.

 

Conferma che non andrà mai alla Juventus? “Quando me lo chiesero, ero appena rientrato e avrei detto no a tutto, ma di sicuro confermo che sarebbe quasi impossibile. Quando ero piccolo pensavo che mi sarebbe piaciuto giocare in Premier per l’ambiente, gli stadi pieni. Comunque, non puoi sapere cosa succede nel futuro, l’ho scoperto sulla mia pelle. Ma qui mi trovo bene e vorrei vincere qualcosa”.

Allora il rinnovo è vicino: “Stiamo lavorando e io sono ottimista. Nel 2013 Garcia e Sabatini mi hanno convinto a venire perché c’era da ricostruire. L’abbiamo fatto: manca l’ultimo gradino”.

 

Sta per arrivare la trasferta a Torino. Due anni fa lei e i suoi compagni in tribuna quando foste presi di mira dai tifosi della Juventus: le era mai capitato in carriera un episodio del genere? “No, mai. A chi era in panchina arrivarono anche sputi. Sembrava una guerra. Comunque, se non mettono le mani addosso e non sputano, so che anche questo è calcio”.

1 commento

  1. …ancora un pò di pazienza e non dico di ritocchi, ma i giovani che abbiamo in giro possono contribuire, e con un pò di assestamento questa squadra può andare lontano….

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