Gandini: “Abbiamo ristabilito giustizia”

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Umberto Gandini ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Roma Tv.

Sul ricorso vinto per la squalifica di Strootman: “E’ stata una giornata importante, è stato riaffermato ciò che sapevamo dall’inizio: avevamo totale ragione ad opporci alla sentenza del Giudice Sportivo e a fare appello per la squalifica per la presunta simulazione di Strootman. L’applicazione della prova tv, che è un istituto importante, nel caso specifico era fuori luogo. Abbiamo ristabilito giustizia, abbiamo la possibilità di giocare le prossime sfide con tutti i giocatori disponibili, cosa che ci dà ulteriore spinta per crescere”

Il presidente Pallotta ha parlato di vittoria di squadra:  “Si, come sempre. Ho trovato una società organizzata, forte e coesa, ho una bella relazione professionale con il dg Baldissoni, con il quale parlo tutti i giorni. Posso solo sostenere cosa ha detto ieri in risposta a Marotta: ha detto tutto giusto, Baldissoni è un tifoso ed è legittimato ad esprimere i suoi pensieri. Ha sbagliato solo un fatto: con Baldissoni parlo tutti i giorni”.

La prossima sarà contro il Milan:  “Non è una partita particolare ma sicuramente è interessante, non posso cancellare in un minuto 23 anni di lavoro con una società che mi ha dato tutto e che mi ha permesso di essere in questa posizione oggi e di poterla sfidare con la mia nuova squadra. Il mio primo sentimento è di gratitudine nei confronti del Milan. Ed è una vigilia particolare soprattutto perchè è una partita importantissima. Mi aspetto una partita ben giocata, dove credo che il Milan non potra far altro che applicare le sue armi migliori, l’attesa e la ripartenza, contro una squadra che fa del controllo la sua arma migliore. Sicuramente sarà una partita aperta. Non credo che ci potranno affrontare a viso aperto, credo che sarà più una nostra responsabilità fare la partita e abbiamo le carte in regola per farlo. Ma dovremo stare attenti a quando ripartiranno, specie quando recuperano palla nella loro trequarti, nelle ripartenze sono pericolosi. E hanno grande consapevolezza di potersela giocare, hanno grande fiducia e vanno presi con le molle, ma è un giusto ostacolo nella nostra strada per l’eccellenza”.

 

Sui 4 mila tifosi presenti al Tre Fontane:  “Magari erano più di 4000, non lo possiamo sapere. E’ stata una bellissima emozione e credo sia stato bello per la squadra per celebrare la vittoria del derby, tre punti importanti ma un successo molto importante per i romanisti. E’ stato bello, molto bello. E’ chiaramente la dimostrazione della passionalità della tifoseria romanista e della loro voglia di stare assieme alla squadra. E’ il messaggio che vogliamo trasmettere in questi giorni, cosa che i giocatori stanno facendo in maniera encomiabile e sincera: vogliamo i romanisti con noi, siamo contenti di averli in trasferta, dove fanno sempre dei belli spettacoli, come ricordo a Reggio Emilia, Empoli e anche Bergamo, nonostante i problemi a fine partita. Ma soprattutto  li vogliamo all’Olimpico, dove vogliamo continuare ad esprimerci al meglio e condividere con loro le nostre gioie. E magari avere il loro supporto quando le cose non andranno per il meglio”.

Sul derby:  “E’ stato il mio primo derby romano. E’ stato bello, un po’ particolare perché giocato in trasferta, ma la cosa più importante era portare a casa un risultato importante e decisivo per questa parte di stagione. Ci siamo staccati un po’ dal resto ,abbiamo mantenuto la posizione e abbiamo dimostrato di essere una grande squadra e di saper giocato in tanti modi. Il primo tempo non è stato semplice e bello, abbiamo più controllato e preoccupati a capire bene come eravamo in campo, ma nel secondo tempo siamo riusciti a fare quello che fanno le grandi squadre: approfittare degli errori altrui. Pur ovviamente mettendo sul piatto capacità notevoli. Le occasioni avute da Dzeko non sono arrivate da errori degli avversari, anche se devo ammettere che dove qualcuno eccelle c’è qualcun altro che sbaglia, ma è nello stato nelle cose. Un bel derby ed è stato soprattutto prendere 3 punti e proseguire il nostro percorso”

Le sfide di Gandini e della società? “La sfida è rendere più grande una società che lo è già. Abbiamo potenzialità di crescita per diventare una squadra globale, che è ciò a cui ambiamo. Nel mondo di oggi diventa forse più semplice, ma nulla può prescindere dai risultati. Dobbiamo avere costanza di risultati, essere competitivi e dobbiamo portare la consapevolezza nei propri mezzi e la serenità che serve assolutamente per raggiungere grandi risultati. Poi le sfide sono quotidiane, come contribuire a far crescere il sistema Italia, che sta mostrando limiti notevoli da un paio di anni, la sfida del nuovo stadio e di tutto ciò che comporta, la sfida verso una dimensione economica della Roma che sia più consona per le sue giuste ambizioni e che sia in linea con le aspettative della proprietà e degli azionisti”.

In che direzione sta andando il nostro calcio? “Il nostro calcio deve fare tesoro delle riflessioni che si stanno facendo nell’ultimo periodo. Non si può dire che non ci stiamo confrontando all’interno della Lega ci stiamo confrontando e stiamo prendendo coscienza dei problemi e delle soluzioni. Dobbiamo fare un passo indietro verso l’interesse comune. Troppe volte abbiamo cercato di difendere lo status quo. Bisogna pensare più come sistema che come singoli azionisti di condominio formato da 20 soci, com’è la Lega Calcio. Soprattutto, e credo che stia avvenendo, una maggiore consapevolezza dell’importanza dell’Italia nello scacchiere internazionale. I risultati di politica sportiva raggiunti negli ultimi 3 mesi sono stati straordinari per l’Italia”.

Sulla Super Champions:  “Quello è stato un lavoro portato avanti a più livelli, ma che ha riconosciuto quello che stavamo dicendo. Ci sono squadre troppo importanti in Italia perché queste non partecipino in Europa, così come ci sono squadre importantissime in Germania, Inghilterra e Spagna che hanno la stessa necessità. D’altra parte ci sono stati anche successi sportivi. L’elezione di Ceferin alla presidenza dell’Uefa, un presidente giovane che non aveva grandi elettori alle spalle, è stato un grande risultato. Cosi come avere la finale degli Europei Under 21 in Italia nel 2019 è un altro risultato importante. La cosa che mi sta più a cuore, della quale parlo spesso con Baldissoni e con il presidente, è poter contribuire a far tornare il calcio italiano dov’era anni fa e far tornare la Serie A una delle leghe più importanti. Il calcio italiano deve diventare una destinazione definitiva, come lo era negli anni di Maradona, Zico, Falcao o Batistuta, e non un campionato di passaggio”

Vogliamo ridare l’appuntamento per lunedì sera? “E’ una serata importantissima per la Roma e per Roma e deve essere quindi importante per i romanisti, per il suo popolo. Vogliamo che l’Olimpico, che al momento è la nostra casa in attesa di costruirne un altra, torni ad essere il fortino che è sempre stato. Quel posto di gioia e condivisione che ho imparato a conoscere, che ho vissuto da avversario per anni e che ora sono orgoglioso di poter vivere da padrone di casa. Vorrei vedere quello che vedevo negli anni passati. So che non è semplice, ci sono tanti problemi che stiamo affrontando e che vanno risolti nel più breve tempo possibile, ma Roma-Milan è il miglior prodotto di calcio che si può avere oggi e i tifosi devono essere all’Olimpico”.

 

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