Malagò:”Presto soluzione per le barriere.” Stradiotto:”Ci saranno sempre, anche se..”

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Da un lato il Presidente del Coni Malagò apre le porte verso una soluzione che accontenti i tifosi della Roma e dall’altra il Presidente dell’Osservatorio nazionale per le manifestazioni sportive, le chiude.

Questa mattina il numero del Coni ha parlato della questione barriere allo stadio Olimpico a margine della presentazione dei test match dell’Italrugby:“Sulla questione delle barriere nelle curve dello stadio Olimpico mi risulta che siamo abbastanza vicini a trovare la soluzione. È parecchie settimane che se ne parla, mi auguro si trovi una soluzione a breve. Non sono io a poterlo e doverlo dire, ma è un dato di fatto che, al di là dei pochi spettatori presenti allo stadio Olimpico, non solo non c’è stato un incidente ma neppure un mezzo problema, sia dentro che fuori all’impianto. Nella vita quando tu dimostri di essere serio, capace e per bene, meriti anche di avere fiducia”.

Parole che hanno illuminato il volto dei tifosi giallorossi, che attendono, da molto tempo, il ritorno della calorosa Curva Sud allo Stadio.

Ma neanche il tempo di essere ottimisti, che la Stradiotto, intervenuta alla presentazione del terzo rapporto ‘Calciatori sotto tiro’ dell’Aic, ha subito serrato i ranghi con queste affermazioni:”Con Roma e Lazio si sta facendo un percorso che va al di là del superamento delle barriere dello stadio Olimpico e della mera divisione fisica. Nessuno impone norme vessatorie, dove c’è la prova dell’acquisito percorso di maturità sotto l’aspetto della legalità, le barriere verranno abbassate. Ma di fatto ci sarà sempre una divisione, perché le scale non potranno mai essere usate come posto: ti vai a sedere nel posto a te assegnato.”

Inoltre continua:”Vedremo, nessuna vessazione nei confronti dell’ultrà romanista e laziale, quando ci sarà la dimostrazione di maturità.. il modello è lo Juventus Stadium di Torino. C‘è una difficoltà e pluralità di standard di stadi, mentre le norme per la qualità in accoglienza e sicurezza ci sono: spetta ai comuni e alle società adeguarsi. Tutte le volte in cui non c’è questo adeguamento bisogna intervenire con misure di estremo rigore”.

Nello specifico, le curve dell’Olimpico:”Non sono come quelle di San Siro. Parliamo di 11 mila persone che si facevano forza in gruppo e che facevano quel che volevano. Si era creata una sorta di immunità in quanto si spacciava e dilagava la delinquenza, per questo è subentrata la necessità di dividere la curva per creare una via di fuga.”

La Stradiotto ha così concluso: «Gli spettatori debbono adeguarsi e capire che bisogna sedersi ai propri posti così come si fa al teatro o al cinema. Solo il prefetto e il questore conoscono la realtà del posto sotto l’aspetto della sicurezza. Non c’è nessuna vessazione, lo ripeto, verso le tifoserie di Roma e Lazio!”

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