Domenica sera, in occasione di Roma-Palermo, la Hall of Fame giallorossa si arricchirà di un nuovo nome, quello di Toninho Cerezo.
Sebino Nela è intervenuto ai microfoni di Roma Radio proprio per parlare del suo ex compagno brasiliano: “Un ragazzo semplicissimo, era un vincente, all’inizio non potevamo pensare che potesse giocare a calcio. Vi dico cosa mangiò al primo ritiro: lasagna al forno, bistecca alla Bismarck, un bicchiere di latte e uno di coca-cola. Dicemmo che non era possibile che giocasse a calcio, ma gli rimbalzava tutto. Un apparato digerente tipo anaconda, distruggeva subito tutto, non gli dava fastidio nulla. Questo era il suo cibarsi abitualmente”.
E’ vero che veniva a Trigoria in bicicletta? “Sì e la moglie lo scortava con il BMW, in famiglia ridevano tutti. Il periodo che dormiva a Villa Pamphili avrà fatto 200-300 milioni di anni. Suonava il samba con qualsiasi cosa. Era una persona scanzonata, zero politica, non aveva rapporti con la gente, non amava i giornali, gli piaceva giocare. Non avendo rapporti con l’esterno credo sia stato uno dei più amati, dopo 2 minuti avevi capito con chi avevi a che fare. Viveva il calcio così, alla sua maniera”.
Poco successo però con la nazionale brasiliana: “Il Brasile sforna tanti giocatori, aggiungerei che stiamo parlando di un altro calcio, di decenni calcistici diversi, in Italia abbiamo visto Leo Junior e Zico con Pescara, Torino e Udinese, oggi sarebbe impensabile pensando alle grandi di oggi. Tonino avrebbe meritato chissà che cosa, era un giocatore moderno già 40 anni fa, con una capacità aerobica incredibile, giocava a due tocchi, impressionante”.
Giocava senza parastinchi? “Era brasiliano, non sopportava nulla addosso, giocava anche scalzo. Giocava con scarpe di tela di jeans, molto leggere, fu uno shock per noi, non immaginavamo esistessero scarpe del genere. È incredibile come si muoveva, poi rimaneva in piedi, aveva un grande senso dell’equilibrio, un giocatore completo”.
