Bar Forza Lupi: il notiziario delle 18

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Prosegue la tourneè americana per la squadra giallorossa. La seconda fase del ritiro è pregna di allenamenti ma anche di parole, a partire da quelle del Presidente Pallotta rilasciate all’emittente satellitare SkySport:”

Il primo desiderio è quello di avere tutti i giocatori in forma. Hanno una finestra che dura poco ed è difficile pensare di avere una carriera longeva come quella di Totti. Il secondo è veder tornare i tifosi in Curva Sud. Non c’è molto che possiamo fare, a parte creare un clima migliore. Possiamo venirne fuori ma ci sono delle regole da rispettare da entrambe le parti. Infine il terzo desiderio è quello di giocare al massimo, penso che se lo faremo saremo lì quando arriverà l’occasione dello Scudetto“.

Si è soffermato anche sul probabile, ma non certo, ultimo anno in giallorosso del Capitano Totti: “Da quello che mi ha detto Totti, questo sarà il suo ultimo anno ma non si sa alla fine ha giocato per un lunghissimo periodo, l’altro giorno però mi ha detto che vuole allenare. Non lo so, si vedrà”

Sul gap con la Juventus: “Ci sono alcune cose che le persone non comprendono fino in fondo quando si parla della Juventus. Loro hanno più ricavi di noi e anche uno stadio. Noi possiamo spendere solo in parte perché non possiamo spendere tutto quello che vogliamo per il giocatore che vogliamo, ci sono delle regole per gli investimenti. Quando avremo il nostro stadio il gap sarà ridotto ulteriormente e potremo diventare tra i migliori 10 club in Europa”

Ma anche sul possibile Jolly, ovvero il tecnico di Certaldo: “Sono sicuro che Spalletti possa fare la differenza, ha uno dei migliori team di preparatori di tutta Europa, i ragazzi sono fisicamente e mentalmente nella miglior forma. Se pensiamo a Juan Jesus, guardate quanto ha giocato bene, lui per primo ha ammesso di non aver espresso il massimo del suo potenziale, forse perché nessuno l’ha aiutato allenandoli a tu per tu sui movimenti in difesa. Questa è la prima cosa che notai in Spalletti quando lo incontrai a Miami e mi mostrò sul suo tablet come avremmo organizzato il gioco difensivo, cosa che non avevamo mai fatto fino a quel momento”.

Il Presidente della Roma, poi, ha analizzato il futuro di Kostas Manolas: “Ognuno ha la propria personalità, adoro il ragazzo ma a volte sa essere una spina nel fianco ma è la sua personalità: è estremamente competitivo, vuole sempre vincere. A volte non gioca come dovrebbe ma non c’è nessuno che gioca ed è competitivo come lui. Non credo sia infelice, prima abbiamo parlato del contratto. Quello che viene scritto dai giornali viene usato dai procuratori e altri club e crea più problemi di quanti pensassi ma al momento non abbiamo alcun interesse a venderlo anche se non sai cosa può mai succedere con i calciatori”

Dopo quelle del Presidente Pallotta, sono giunte anche alcune dichiarazioni del mister ex Zenit.

A pochi minuti dall’inizio della prima seduta di allenamento sul campo della Harvard University, Luciano Spalletti ha risposto alle domande dei giornalisti su Manolas, sottolineando l’intenzione del difensore greco di restare nella Capitale.

“Manolas rimane con noi” ha detto Spalletti. “Secondo me, soprattutto per voi giornalisti che siete qui a contatto con la squadra, diventa facile vedere che non ci sono pressioni sul giocatore. Manolas è un buon calciatore, così come ci sono altri buoni calciatori, e che vengano chiesti sul mercato può succedere, anzi, deve succedere. Le intenzioni del ragazzo però sono molto chiare, non ci sono pressioni. Parlare invece di pressioni vuol dire invece andare un po’ a creare dei fastidi che in realtà non ci sono”.

Il tecnico si è poi intrattenuto a parlare di molti altri punti, dalle sensazioni di questo tour del Nord America appena iniziato, alla condizione dei Nazionali tornati in squadra proprio a Boston, fino alla voglia di Dzeko, al valore della rosa e agli obiettivi stagionali.

Qui sotto una sintesi delle suo scambio di battute con i giornalisti presenti a Boston…

Secondo giorno a Boston, quali sono le prime sensazioni?

“Devo ancora prendere visione di tutte le componenti. Siamo arrivati ieri però in campo ci entriamo oggi, dobbiamo esaminare i vari particolari, le varie necessità che abbiamo le dobbiamo andare ancora ad incontrare. Come sempre la società avrà pensato a tutte le componenti che ci vogliono, perchè per noi questa fase è veramente importante. Quando si ritorna in Italia, dopo il 5 agosto, dopo un periodo così c’è necessità di un break e poi si va subito nella situazione calda. Questo periodo serve per lavorare e tutte le componenti sono fondamentali”.

In queste due settimane cosa si aspetta dalla sua squadra in termini di crescita?

“Io parlavo prima di valori, di componenti: sono importantissimi i nomi dei calciatori però poi la qualità del lavoro vuol dire un punto, la qualità del gioco vale un altro punto, che la squadra abbia poi un carattere che abbia un intesa è un altro punto. Queste sono tutte cose che si mettono a posto in questo periodo qui. I giocatori devono sapere che se lavorano in maniera seria c’è la possibilità di andare oltre quelle che sono anche le loro singole qualità, che sono di per sé importantissime”.

Sono tornati tutti i nazionali, ci ha parlato?

“Si, ci ho parlato. Li ho trovati benissimo, sono tutti vogliosi di ricominciare e hanno svolto i compiti a casa. Siamo contenti di averli ancora con noi”.

Dzeko come lo sta vedendo?

“Stimolato. Edin è uno di quelli che vuole riscattarsi e che secondo me saprà darci il suo totale contributo. L’anno scorso questo è avvenuto solo in alcuni momenti però le sue intenzioni sono sempre state sane e belle da vedere”.

Si aspetta qualche volto nuovo già negli Stati Uniti?

“Noi abbiamo una rosa completa ed è chiaro che se avremo l’occasione andremo ad aggiungere un valore in più alla forza della squadra. Noi probabilmente andremo a guardare e forse riusciremo a prendere un altro difensore. Queste poi sono tutte cose che verrebbero in più perchè abbiamo completato la nostra rosa. Noi siamo a posto, con tutte le insidie che rimangono aperte. Fa parte del gioco”.

La Roma se la giocherà con la Juventus?

“Quando voi parlate di obiettivi tirate fuori dei limiti, siete voi che siete limitati. Noi le vogliamo vincere tutte. Poi c’è davanti un’altra squadra che vuole la stessa cosa. Anche il Napoli ha fatto un grandissimo lavoro, è stata lì a contendere il primato con la Juventus fino in fondo e hanno espresso un ottimo calcio: sono tutte cose importanti queste e anche loro le vogliono vincere tutte. Mettere poi dietro Milan e Inter non sarà facile quest’anno, anche perché da parte nostra ripartire con quella qualità di gioco che avevamo l’anno scorso non sarà facile, bisogna ritrovare certi meccanismi. Siamo qui a lavorare tutti i giorni proprio per dare continuità a quanto fatto vedere alla fine della scorsa stagione”.

Come si può fare il salto di qualità?

“Ripartendo dall’anno scorso e ritrovando quella forza, quella completezza di comportamento di squadra con il quale abbiamo finito la stagione 2015-16. Il salto di qualità consiste nel dare continuità a quel livello di calcio, a quella intensità e ricerca di squadra che sono componenti che sono alla nostra portata in quanto abbiamo già lavorato bene in quel senso nel passato. Come andranno le cose dipenderà da come si lavora. Oltre a questo è anche arrivato qualche buon calciatore”.

La Juventus diventa imbattibile con Higuain?

“La Juventus diventa come era già prima, fortissima. Non capisco tutti questi discorsi. Nel calcio di oggi bisogna sempre andare avanti ed essere pronti a cambiare destinazione, il che per un club vuol dire chiudere una porta e aprirne allo stesso tempo un’altra. In questo caso la Juventus in precedenza ha venduto grandi giocatori che poi sono stati rimpiazzati, così farà anche il Napoli. E’ lo stesso vale anche per la Roma, che ha fatto delle cessioni. C’è da far girare dei numeri nel mercato e ci sono quindi di conseguenza sempre delle possibilità e la Roma si è sempre fatta trovare pronta in questi anni in tal senso. La Juventus ad ogni modo rimane fortissima, che venda o meno Pogba, che acquisti o meno Higuain”.

Come ha trovato le strutture di Boston?

“Quello che sarà la riuscita del campo la debbo valutare visto che è il primo allenamento quello che stiamo per iniziare ora. Questo posto è stato visionato dai miei collaboratori e dal proprietario, sanno quali sono le nostre necessità. Qui ci saranno purtroppo meno nostri tifosi rispetto a Pinzolo, ma è normale: in Trentino i nostri fan hanno mostrato tutto il loro sentimento verso di noi, che è una cosa importante per tutti”.

La qualità del lavoro può essere condizionata dalla temperatura alta e dell’umidità? 

“Nel calcio di oggi si deve essere abituati a tutto, è importante infatti anche esportare quello che deve essere il marchio del club nel mondo. Ormai tutte le grandi società vanno alla conquista di nuovi tifosi e vogliono fare conoscere il proprio club in giro per il mondo. Noi inoltre abbiamo la nostra proprietà che è americana e di conseguenza dobbiamo allargare anche a questo Paese le performance della squadra”.

Dopo quelle del numero 1 di Boston e quelle di Spalletti, Juan Jesus ha rilasciato alcune battute a Roma Radio dal ritiro di Boston:

“C’è questo problema del nome, il nome sarebbe Juan Jesus, ma è meglio chiamarmi Jesus così nessuno fa casino”.

Che ragazzo sei?
“Sono molto tranquillo, un po’ riservato, ma sono molto divertente. Mi piace scherzare, qui sto facendo gruppo. Sono un po’ come Manolas”.

Sei entrato in gruppo divertente?
“Sì, i ragazzi lo sono. Mi do del tempo per prendere confidenza coi ragazzi, poi farò casino insieme a loro”.

Gerson?
“Non è facile per lui perché trova un’altra cultura. Ogni tanto parlo con lui e gli dico di stare tranquillo. Il problema è la lingua e poi il resto verrà da sé. Ogni tanto mi chiede dei consigli su come stare in campo, perché il calcio italiano è molto tattico e quindi deve pensare molto per sfruttare al meglio le sue qualità”.

Differenze tra il calcio brasiliano e il calcio italiano?
“Per me era un po’ più facile perché dove son cresciuto, nell’Internacional de Porto Alegre, il calcio era molto tattico. Le squadre del Sud sono più toste perché fanno molto bene la fase difensiva. Devo ancora imparare tanto perché sono giovane, ma qui migliorerò tantissimo”.

Che effetto ti fa di essere nella stessa squadra di Falcao?
“Mi fa solo che piacere perché è stato un grande giocatore della Roma ed è stato il mio allenatore lì. Spero di fare almeno un po’ della storia che ha fatto lui nella Roma”.

Nato a Belo Orizonte, come Cerezo…
“Lui ha fatto benissimo nella Nazionale, nella Roma, dove ha giocato ha sempre fatto bene. Sono contento che sia nato nella mia stessa città. Lui è molto conosciuto lì, io ancora no, perché sono andato via troppo giovane dal Brasile. Lui come persona e come giocatore è fantastico”.

Giochi nel ruolo di Aldair…
“Lui è stato un centrale tecnicamente molto forte. Se posso prendere qualcosa da lui, la tecnica. La si migliora in allenamento, capendo bene la situazione. Sicuramente ho molto da fare per arrivare al 50% di quello che ha fatto Aldair”.

Tu sei un classe ’91. Ogni tanto ti deconcentri, così almeno dicono di te…
“A me stimola perché so di non essere una macchina. Sono fatto di pelle e ossa e ci sta di sbagliare. Devo migliorare sulla concentrazione perché so di poter fare 89′ alla grande, ma la gente aspetta il mio errore. Ho ancora tanti anni da fare e alla Roma farò il salto di qualità”.

Panucci ha detto: “Ho imparato di più da Spalletti che da tutti gli altri allenatori”. Che ne pensi tu del mister?
“Nelle due settimane che sono qui ho imparato tantissimo, sicuramente è un allenatore che ti può migliorare”.

Che ti sembra la Roma da dentro?
“Sicuramente di altissimo livello. Quando affrontavo la Roma era difficile con Lamela, Totti. Adesso sono insieme a loro e devo fare ancora meglio. In allenamento la qualità è sempre alta. Il mister sempre ci chiede qualità e intensità e stiamo riuscendo a farlo”.

Il compagno che ti ha colpito di più in queste settimane?
“Totti, non c’è bisogno da dire nulla sulle sue qualità. Diego Perotti, però, secondo me è uno bravissimo tecnicamente, è molto forte, per me uno dei più forti come qualità”.

Dzeko?
“Mi aiuta a migliorare nell’aspetto fisico: è grosso e forte. Quindi quando affronterò un altro attaccante sarò più tranquillo”.

Il desiderio per questa stagione?
“Dobbiamo essere umili, lavorare bene. Dobbiamo lavorare. Credo che con il lavoro possiamo raccogliere tante cose. Le vittorie arrivano quando lavori tanto, sudi sul campo e metti qualità. Sono tre cose importanti per arrivare lontano, con tante vittorie”.

Infine dal sito asroma.com ecco le dichiarazioni dei tre neo brasiliani della Roma, Alisson, Juan Jesus e Gerson insieme ad Emerson Palmieri, giallorosso già da un anno, hanno risposto, direttamente dall’hotel dove alloggia la squadra a Boston, alle domande dei tifosi raccolte su Twitter. Ecco qui di seguito cosa ci hanno raccontato…

Jesus, come hai vissuto il passaggio dall’Inter alla Roma, emozionato?

Jesus: “Sono molto felice di essere qui. Per me è una nuova esperienza, una nuova avventura. Ogni volta che tu scegli un cambiamento nella tua vita è sempre per migliorare te stesso e cercare di fare meglio”.

Gerson, tante persone hanno grandi aspettative su di te: senti qualche particolare pressione per questo?

Gerson: “No, per nulla. Io mi sento bene. Voglio solamente dare il massimo per dare del mio meglio qui e sono sicuro che in questo modo ogni cosa andrà per il verso giusto”.

Come è il vostro livello di italiano?

Jesus: “Il mio italiano è buono, credo di parlare in maniera abbastanza fluente. Sono infatti arrivato in Italia 4 anni fa e quindi non ho molti problemi per fortuna oggi con la lingua”.

Alison: “Io sono arrivato da poco ma credo che sto andando bene nelle mie lezioni, anche se sono cosciente che devo migliorare e studiare ancora tanto”.

Emerson: “Io sono arrivato in Italia da due stagioni e il mio italiano non è male”.

Gerson: “Io sono arrivato da pochissimo, ma l’obiettivo è di studiare e imparare la lingua”.

Chi è il giocatore non brasiliano con più talento in squadra?

Jesus:”Il più tecnico? Totti”.

Alisson: “Totti.”

Gerson: “Totti ovviamente. Tutti noi quattro siamo d’accordo”.

Se Salah fosse brasiliano, avrebbe chance di giocare nella Nazionale verde-oro?

Alisson: “Io credo che Salah troverebbe posto perché è un giocatore molto veloce e allo stesso tempo molto tecnico e sa anche calciare in porta molto bene”.

Chi è lo sportivo, al di fuori del mondo del calcio, che ammirate di più?

Alisson: “Ayrton Senna, il leggendario campione di Formula Uno, brasiliano come me”.

Jesus: “Io stimo molto Gustavo Kuerten, l’ex numero uno del circuito del tennis che in Brasile prima di lui non era realmente popolare. Lui con i suoi successi ha fatto si che la gente si interessasse a questo sport: lui è stato davvero tra i migliori di questa disciplina”.

Gerson: “Anderson da Silva, il campione brasiliano di UCF (l’Ultimate Fighting Championship, un’organizzazione di arti marziali miste statunitense, ndr)”..

Emerson: “Anche per me è Anderson da Silva”.

Chi è il giocatore più duro in squadra?

Alisson: “Io scelgo Kevin Strootman, è lui l’uomo che mi viene in mente se penso ad una battaglia sul campo da gioco”

Jesus: “Probabilmente De Rossi, perché è uno tosto, con la faccia da duro. Parlo poi anche per esperienza, visto che lo conosco l’ho affrontato da avversario!”.

Gerson: “Kevin Strootman”.

Emerson: “Io dico Antonio Rudiger”.

Chi è il giocatore più veloce della Roma?

Alisson: “Momo.”

Gerson: “Salah, senza dubbio”.

Chi è stato l’avversario più duro da affrontare nella vostra carriera?

Alisson: “L’attaccante uruguaiano Luis Suarez. Un giocatore incredibile”.

Jesus: “Messi e Cristiano Ronaldo”.

Gerson: “Jefferson, il portiere che gioca nel Botafogo in Brasile”.

Emerson: “Carlos Tevez”.

Se ognuno di voi potesse partecipare alle Olimpiadi di Rio in uno sport che non sia il calcio, quale disciplina scegliereste?

Alisson: “Pallacanestro”.

Jesus: “Tiro con l’arco”.

Gerson: “Pallavolo”.

Emerson: “Nuoto”.

Chi è il vostro giocatore brasiliano preferito di tutti i tempi?

Alisson: “Il portiere Taffarel”.

Jesus: “Il difensore Lucio.”

Gerson: “Robinho”.

Emerson: “Ronaldo”.

Chi è a vostro parere il più forte calciatore brasiliano che ha giocato nella Roma?

Alisson: “Aldair”.

Jesus: “Juan”.

Emerson: “Cafu”.

Gerson: “Falcao”.

Quale è l’obiettivo da raggiungere in questa stagione?

Alisson: “Io spero di dare il massimo tutti i giorni per aiutare la squadra. Voglio cercare di raggiungere i migliori risultati possibili con il club in stagione”.

Jesus: “Dobbiamo solo cercare di essere umili e di pensare a fare bene partita per partita. Sarà un campionato lungo e una stagione difficile, perché molte squadre si sono rinforzate nell’organico. Noi dobbiamo rimanere concentrati tutto l’anno e lavorare duro: io credo che se faremo sempre così, al termine della stagione godremo dei frutti degli sforzi fatti”.

Gerson: “Voglio fare il mio meglio per la squadra e lotterò per aiutare la Roma ad arrivare il più in alto possibile. Adesso siamo totalmente concentrati sulla prima partita ufficiale da fare”.

Emerson: “Non è giusto dire sin da ora quali sono gli obiettivi anche se la Roma è un grande club che deve cercare di vincere tutte le partite che gioca. Posso solo dire che noi dal canto nostro ce la metteremo tutta per rendere orgogliosi i nostri tifosi”.

Sempre dal sito asroma.com, tramite comunicato, la società capitolina svela che:

La AS Roma è lieta di annunciare che a partire dalla stagione 2017-18 tornerà ad adottare i colori della tradizione della Società: il rosso e il giallo della città di Roma.

Il ripristino delle tonalità previste dalla missione originaria del Club –  fondato nel 1927 per difendere il nome, i colori e il simbolo della Capitale – si articola su due snodi fondamentali e, al completamento dell’intero processo, riguarderà l’intera gamma di stemmi, marchi e prodotti fisici e digitali.

Il primo passo, che anticipa il completo ripristino dei colori della tradizione, avverrà nei prossimi giorni con la fine della ristrutturazione di alcune aree del Centro Sportivo Fulvio Bernardini, l’inaugurazione del nuovo AS Roma Store in Via del Corso e l’aggiornamento del pacchetto grafico di Roma TV.

Il processo sarà quindi ultimato in tempo per l’inizio della stagione 2017/2018. Nel periodo del 90° anniversario della fondazione della Società tutti i marchi e i prodotti fisici e digitali legati all’identità visiva dell’AS Roma si uniformeranno ai colori pantone correntemente adottati da Roma Capitale: il Giallo Roma (130C) e il Rosso Roma (202C) sostituiranno le tonalità attualmente previste dalla brand identity della Società riportandola in linea con quanto previsto dallo statuto del Club.

Inoltre dopo la doppia seduta odierna dove ha partecipato regolarmente Strootman, la Roma comunica che per domani è prevista una sola seduta di allenamento.

Infine il mercato romanista è in continua evoluzione, con il portiere Szczesny che, secondo SkySport, entro 48 ore dovrebbe tornare a vestire la maglia giallorossa, in quanto tutti i dettagli sono stati limati. Anche se Sabatini tiene sempre d’occhio Diego Lopez del Milan.

Inoltre secondo SportMediaset, la cessione di Higuain alla Juventus potrebbe far partire il ‘valzer’ degli attaccanti, con Icardi pronto a vestire la maglia del Napoli ed Edin Dzeko quella dell’Inter. Il numero 9 giallorosso raggiungerebbe così il suo allenatore Mancini, In caso di partenza del bosniaco, la Roma sarebbe pronta a tutelarsi con Simone Zaza, ormai in uscita dal club bianconero. Anche se da Trigoria filtrano smentite.

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