Pjanic:”Hanno chiamato la Juve, servono soldi” Baldissoni:”Falso, ecco la sua richiesta di cessione”

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Il tira e molla mediatico per scaricare le colpe dell’addio di Pjanic è appena cominciato. 

Il quotidiano il Messagero afferma che alla base della richiesta di essere ceduto del bosniaco ci sia un rifiuto da parte della società di Trigoria di non voler adeguare il contratto del numero 15. Rifiuto che non sarebbe stato gradito dal centrocampista.

Invece di tutt’altro avviso è il Corriere dello Sport, che fa una rivelazione importante sull’intrigo di mercato che porterà Miralem Pjanic alla Juve. Il quotidiano sportivo riporta una battuta del calciatore bosniaco, riferita ad un suo amico in una conversazione privata su Whatsapp, a proposito della sua imminente cessione:”Mi hanno venduto in 15 minuti, hanno chiamato loro la Juve, hanno bisogno di soldi. Sono molto amareggiato, ma purtroppo nella vita non si può avere tutto…”. 

Ma Mauro Baldissoni, direttore generale della Roma, è intervenuto ai microfoni della radio ufficiale del club giallorosso Roma Radio per smentire l’articolo e le parole riportate da il Corriere dello Sport. Queste le sue parole:

“Quando si travalica il confine della professionalità riteniamo che sia opportuno intervenire. Oggi abbiamo letto ulteriori sciocchezze sulla vicenda Pjanic, ne abbiamo lette altre nei giorni scorsi, sull’esistenza o meno della clausola, sul diritto del giocatore a una percentuale della stessa. Si creano faide ridicole in questa città. Oggi addirittura leggiamo di confidenze su Whatsapp, tra l’altro smentite dal ragazzo. Lo abbiamo sentito stamattina, ha detto di non aver mai scritto qualcosa del genere. Secondo questa confidenza la Roma avrebbe chiamato la Juventus, per metterci in questa situazione…”

Nel corso della diretta viene letto un documento ufficiale, datato 9 giugno 2016, redatto dal giocatore ed indirizzato allo stesso Baldissoni, nel quale Pjanic dichiara di valersi della clausola rescissoria e di voler essere ceduto alla Juventus. “Con la presente comunico di avvalermi del diritto di essere trasferito ad altra società, come da accordi tra noi intercorrenti. Vi comunico inoltre la mia disponibilità a regolare il 20% di mia spettanza dell’ammontare del prezzo del trasferimento direttamente con la società che acquisisce il diritto alle mie prestazioni sportive, che nello specifico vi comunico essere la Juventus FC. Vi ringrazio e vi prego di prendere contatto per l’espletamento delle formalità contrattuali necessarie”.

“In questa città siamo costretti a tirar fuori documenti ufficiali, che dovrebbero essere privati e fanno parte della normale gestione del lavoro, per smentire sciocchezze che compaiono sui giornali –prosegue Baldissoni – non per difendere noi ma i tifosi della Roma, che vengono avvelenati quotidianamente, in queste circostanze in maniera maliziosa e pericolosa. Un giorno si deve smentire se il ragazzo ha una clausola o un diritto su quella clausola, cosa che dovrebbe essere una faccenda che dovrebbe riguardare solo il ragazzo, un altro si deve smentire se è la società che si attiva… Tutto questo perché la zia dell’idraulico della lavandaia del cugino del tappezziere dell’agente di Pjanic ha più credibilità di una dichiarazione ufficiale di una società o di chi ci lavora”.

“Ho parlato con il ragazzo, mi ha detto che non parla mai con i giornalisti e che non pensa di aver mai scritto una cosa del genere. Magari può anche essere successo, ma si deve cambiare atteggiamento, non si può vivere in un clima di questo tipo. Ci sono degli accordi contrattuali, un giocatore può decidere di non rinnovare il contratto, come Miralem poteva fare 2 anni fa. Quando abbiamo inserito questa clausola lo abbiamo fatto su sua richiesta, potevamo non accettare come lui poteva non accettare di rinnovare il contratto, è legittimo diritto delle parti che negoziano prendere le posizioni che ritengono opportune. E’ l’attività ordinaria, se diventa oggetto di minacce ed insulti… Può succedere che i ragazzi possano dire qualcosa in privato, ma Miralem l’ha smentito. Non può diventare oggetto di una comunicazione come quella che vediamo oggi. Il nostro ufficio stampa è sempre disponibile e risponde fino a tarda notte, si deve utilizzare per verificare le informazioni, se queste non sono verificate non vanno pubblicate, perché poi si rivelano delle sciocchezze, come in questo caso”.

“Il presidente è stato anche accusato di non aver rispettato la parola data, lui ha detto in estrema buona fede che non voleva vendere Pjanic. Ed era vero. Anche recentemente ha sottolineato che c’era la clausola e che non dipendeva dalla Roma. Effettivamente poi va via, è legittimo utilizzare gli accordi contrattuali per cambiare squadra. E alla fine la linea che passa è che il presidente dice bugie… Noi dobbiamo venire qui a smentirlo con della documentazione, questo non è normale”.

Versioni diverse e tutte, o quasi, contrastanti tra loro, ma alla fine sono solo parole, perchè i fatti conducono il numero 15 giallorosso alla corte di Massimiliano Allegri.

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