A 27 anni dalla strage di Hillsborough

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15 aprile 1989, la data che ha per sempre cambiato il corso del calcio inglese. In un giorno di festa, nel giorno del football, si consuma la più grande tragedia della storia del calcio di Oltre Manica: “La Strage di Hillsborough”. Come da tradizione, il match che porta all’atto conclusivo della FA Cup, si gioca in campo neutro, oggi a Wembley, allora fu scelta Sheffield, precisamente Hillsborough Stadium. Le antagoniste erano Liverpool e Nottingham Forest, con a seguito due tifoserie non proprio amiche, ma questo con gli eventi ebbe poco a che fare. L’errore fu nel consegnare ai Reds, con un seguito maggiore rispetto agli avversari, una tribuna più piccola e con meno ingressi, la Leppings Lane; a ciò va aggiunta una cattiva gestione (apertura del Gate C e ressa) e ritardo nel capire la gravità degli eventi. La somma di ciò portò ad un risultato macabro: 96 morti (ben 79 con età inferiore ai 30 anni) e 200 feriti. Ancor più macabro fu il seguito: per ben 20 anni, i tifosi del Liverpool (morti e sopravvissuti) furono considerati unici responsabili degli eventi. La polizia del South Yorkshire ed i Media diedero il via alla macchina del fango, per orientare l’opinione pubblicare verso la creazione di una tenaglia che avrebbe spezzato le gambe al movimento Hooligan. Inoltre i Media, insieme ai Tabloid, si trasformarono in giudici supremi, il Sun in primis, che addirittura aggiunse particolari poco chiari, accusando gli Scousers (abitanti di Liverpool) di atti di depredazione sui cadaveri.

La Strage di Hillsborough è, come detto, l’evento che ha cambiato il corso del calcio inglese. Ha rappresentato un prima ed un dopo. L’Inghilterra conviveva da anni con un feroce demone: il fenomeno Hooligan. Prima di Sheffield, ci furono altre macchie: la finale di Coppa dei Campioni a Roma, la strage dell’Heysel che escluse le squadre inglesi dalla prestigiosa Coppa europea per 5 anni, il disastro di Bradford, dove persero la vita 56 persone, ma Sheffield, ha rappresentato il punto di non ritorno. Le indagini parlamentari, avviate dall’allora Lady di Ferro Margaret Thatcher diedero vita al Rapporto Taylor ( che prende il nome da Peter Taylor, giudice e ministro conservatore), che ha portato alla creazione di quello che oggi noi tutti, ammiriamo e decantiamo “modello inglese”, esso prevedeva: le squadre inglesi entro il 1993-1994 si sarebbero dovute dotare di stadi all’avanguardia e con soli posti a sedere; daspo della durata di 10 anni per i più facinorosi; vietato il possesso di alcolici nonché fumogeni in tribuna; telecamere a circuito chiuso dentro e fuori lo stadio; prelievo forzato e processo per direttissima. La modernizzazione degli stadi, come ovvio, avvenne senza l’ausilio dello fonti finanziarie del governo, i Club procedettero di tasca propria e come prima e netta conseguenza di ciò si ebbe l’aumento sproporzionato del costo dei biglietti. Le misure non portarono che ad un aumento della repressione ed un iniziale calo di presenze negli stadi.
Soltanto nel settembre 2012 grazie ad un inchiesta avviata dell’ Hillsbourough Indipendent Panel si arrivò alla verità, sancita dal Premier David Cameron, che chiedendo scusa agli Scousers, in nome del Governo di Sua Maestà, affermò che: “I tifosi del Liverpool non sono stati la causa del disastro”, inoltre vennero riconosciute le colpe della polizia del South Yorkshire e scagionati definitivamente i tifosi Reds.

Dopo 27 anni, di cui 23 senza verità, si è arrivati ad un giusto epilogo, ma niente riporterà 96 voci ad Anfield, dove ci si consola con un’unica certezza… YOU’LL NEVER WALK ALONE!

CDN

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