AUDIO – Spalletti: “Dzeko gioca. Domani dobbiamo riproporre il nostro calcio e vincere per riprendere la nostra marcia”

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12842527_10208841420338537_1000763571_oE’ andata in scena la conferenza stampa di mister Spalletti, nella quale ha parlato della sfida di domani pomeriggio del Dacia Stadium contro l’Udinese. 

Queste le parole del mister, mentre in fondo al pezzo c’è la possibilità di ascoltare l’audio ripreso dal nostro inviato a Trigoria Edoardo Tomassi:

Innanzitutto il mister ha voluto chiarire la situazione medica: “Szczesny è ok. Non ci saranno Rüdiger e Gyomber. Oggi vanno valutate le condizioni di Pjanic, nei 2 giorni precedenti si è allenato ma è stato costretto a uscire in allenamento. Gli si è riacutizzato il dolore. Nainggolan e De Rossi, che hanno fatto tutto il decorso con il dottore, non ci dovrebbero essere problemi. Manolas pure, ieri si è allenato abbastanza bene, c’è bisogno di conferme anche oggi.”

Difficoltà nell’affrontare l’Udinese: “Sono molte. Lì hanno un ambiente un po’ particolare. Non è che siano avvolti da una città, sono abbastanza tranquilli. Vivono in un’oasi felice che gli dà possibilità di crescita senza stress per quelli che hanno qualità. Ma non hanno quel morso della tensione che ti può far essere più pronto a reagire. Sono sicuramente dei buoni calciatori. La squadra è discreta. Bisognerà vedere se riescono a sopperire attraverso questa qualità. Noi dovremmo essere bravi, dobbiamo riproporre il nostro calcio e provare a vincere questa partita per riprendere la nostra marcia naturale.”

Sulla possibilità di vedere tre giocatori offensivi dietro Dzeko: “Si può usare, si possono usare tutte le soluzioni.”

Sul momento di Dzeko: “La mia visione di questa situazione è facile: mi aspetto sotto l’aspetto degli sguardi e dell’attesa che lui venga a pregarmi per riavere la maglia. Le motivazioni gliele avete date voi. Su quello che è stato scritto non bisogna metterci altro. Il più grande regalo che posso fargli è dargli la maglia. Sono convinto che farà vedere le sue vere qualità, saprà reagire in base a quello che è successo.”

Rientro di Strootman: “Un processo che sta andando avanti. Lui migliora tutti i giorni, da qui in avanti è da prendere in considerazione. È nelle condizioni di poter essere usato. Vanno valutati i tempi ma i modi sono pronti.”

Su cosa debba accadere o meno affinché resti alla Roma l’anno prossimo: “Il mio discorso era legato alle vostre allusioni, sul lavoro di alcuni protagonisti che lavorano nella Roma. Siamo tutti Sabatini, deve essere così, abbiamo bisogno di un risultato per guardare al futuro. Bisogna essere tutti applicati e concentrati per portare in fondo questo obiettivo. Il decorso di queste aprtite può cambiare molto e noi bisogna saperlo. Io sono tranquillo? Nessuno deve esserlo, è un processo di cambiamento e facciamo vedere alti e bassi. Il nostro obiettivo dobbiamo aggiungerlo assolutamente”.

Sulle statistiche che vedono raddoppiati i falli, con l’aumento di palle recuperate da una parte, ma allo stesso tempo l’aumento di palle perse:Sono dati importanti. I falli sono una conseguenza naturale che viene anche accettata positivamente. Le palle perse? Dobbiamo diminuirle, è stato un po’ il tema anche nell’ultima partita al Bernabeu. Noi andiamo a riprendere le palle agli avversari e se non siamo bravi non le portiamo a casa. Questo non va molto bene, su questo aspetto bisogna migliorare. Bisogna far sudare di più la riconquista della palla agli avversari.”

Se si sia dato spiegazioni sulle dichiarazioni di Zeman e Rossella Sensi riguardo la gestione Totti: “No, e non vado ad impegnarci tempo. In questo caso io ho avuto un punto di vista, quando risposi in quel modo a Zeman è perché ci eravamo sentiti al telefono. Molte persone guardano alla nostra situazione e sono diretti interessati. Ognuno la può pensare come vuole. Io non vado a rispondere a tutti. Penso che dalla mia posizione posso avere delle possibilità di valutazione superiore, è la mia posizione e bisogna essere coerenti con il mio pensiero sotto l’aspetto della gestione calcistica di Francesco. Non facciamo confusione con altri tipi di gestione che non mi riguardano.”

Con Pallotta rientrato negli Usa, un riepilogo sugli incontri fatti e sul suo futuro nella panchina gialorossa:Il nostro futuro è adesso, noi dobbiamo guardare a fare questi 10 risultati nella maniera corretta. Bisogna avere questa visione ben chiara su quello che deve essere il nostro modo di lavorare nei prossimi 2 mesi, può cambiare molto da questo. Tutto il resto viene analizzato in conseguenza di questi risultati. Lui è venuto, ci ha fatto vedere il suo entusiasmo, la sua voglia di fare, di portare a casa obiettivi. Penso che non possa fare altro se non trasferirci la sua voglia di fare. Per altre cose per quanto mi riguarda non mi aspetto altro.”

 Se contino più i giocatori a disposizione o l’avversario nella scelta di un modulo:La prima attenzione è per noi stessi, a quello che deve essere il nostro timbro di squadra. Si pensa a mettere in campo una forza che poi gestisca la partita e porti a casa il risultato. Anche qualche qualità che l’avversario fa vedere, allora attraverso la ripetitivà c’è bisogno anche di porgli un’attenzione. Se no si va sulla nostra strada.”

Ripartendo dalle parole di Madrid, il processo di cambiamento. Se sia più complicato portare la squadra al livello tattico o al livello mentale: “Più mentale. Il mio discorso era che doveva essere più forte il dispiacere del non risultato che non la consolazione dei complimenti che ci avrebbero fatto tutti. La squadra poi in un secondo momento va portato in superficie anche quello che ha fatto di buono. In un primo momento non si passa attraverso il discorso ‘ma siamo stati bravi’. Quella era la scorciatoia per arrivare laggiù. Questo fatto di spaccare o non spaccare mi garba poco, spaccare la spaccate voi la squadra quando dite che questo non deve più giocare per quanto accaduto. I calciatori a volte sbagliano. E’ un discorso mentale di come ci siamo arrivati. L’evidenza ha detto che non sei così cattivo da dire che bisogna sfruttare le occasioni. Sembra di dover mettere il punto su chi ha sbagliato. Anche alcuni dicevano ‘abbiamo avuto 10 occasioni’, ma non erano quelli che avevano sbagliato. Sembra quasi il voler andare a trovare il colpevole, non è così. Abbiamo preso anche dei gol evitabili. Il centrocampo deve dare un aiuto nella fase difensiva, siamo tutti coinvolti. Questo fatto di fare i complimenti per le occasioni avute è anche un dare colpe a chi li ha sbagliati. Non mi garbava questo tipo di reazione e allora si va su quello che deve essere il dispiacere dell’occasione persa. Ora è tutto più faticoso ritrovare quelle partite lì. Se potessero giocarla ora vedo che sarebbero tutta un’altra squadra. Bisogna riuscire a non averlo prima quel dubbio. Quando ci sono capitate le occasioni è sembrato quasi di non essere pronti che accadesse quessto. Ora si riportano in superficie queste situazioni e si ridà la maglia a Dzeko, me l’avete preparata voi la sua reazione. Dzeko gioca.”

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