Pierluigi Collina, designatore arbitrale dell’Uefa, ha commentato la rivoluzionante iniziativa proposta dalla Fifa emersa durante la 130a riunione dell’International Board. L’ex arbitro ha voluto precisarne alcuni aspetti, oltre che a volerne dare un giudizio personale.
Queste le sue parole a il Corriere della Sera:
“Non è corretto dire prima se farà bene o male. Ma è giusto provare. Il lavoro di un arbitro oggi viene giudicato in base a un’immagine che lui non ha e che va oltre le capacità umane. Questo è frustrante. Viene valutato negativamente perché magari non vede qualcosa che non può vedere.”
Un chiarimento: “Non chiamatela moviola perché non lo è. La moviola fa rivedere le azioni al rallentatore evidenziando e distorcendo la percezione che si ha dell’intensità di un contatto o di un fallo di mano a velocità normale. Per questo parliamo di sperimentazione: dovrà essere valutata anche a che velocità si rivede l’azione. La risposta della goal line technology è oggettiva, l’interpretazione di altre situazioni resterà soggettiva. Non è detto che due arbitri che valutano lo stesso contatto lo giudichino in modo uguale. E comunque le immagini potrebbero non essere probanti, dobbiamo aspettarcelo. La decisione dell’Ifab ha come obiettivo di verificare se la video assistenza funziona o no. Sarà sperimentata a partire dal 2017-18, per due anni. Prima saranno fatte solo alcune prove off-line.”
Sui dettagli: “Chi vedrà il replay? Se vogliamo che sia trasparente dovrebbe essere a disposizione di tutti. Non so se come nel rugby sarà visibile sui tabelloni dello stadio, ma l’immagine giudicata dagli arbitri andrà in tv, come la goal line technology che va detto è un atto di fede. Tutti ci fidiamo della risposta anche se nessuno sa come viene creata.
Verrà utilizzata per decidere se un gol va assegnato, se un fallo è da rigore, se un giocatore va espulso. Inoltre in caso di scambio di identità per un’ammonizione o un’espulsione. E anche per il fuorigioco, come quando viene commesso un fallo prima del gol. Tutto sarà regolato da un protocollo dell’Ifab. Dovrà essere salvaguardata la fluidità del gioco , caratteristica del calcio che lo rende diverso da altri sport. Non vogliamo che diventi come il Tmo nel rugby: al Mondiale il primo tempo di Inghilterra-Figi è durato 57’ invece di 40’. Poi si dovrà stabilire chi prenderà la decisione finale. Secondo me l’arbitro, magari guardando un tablet o in futuro utilizzando qualcosa di simile al Google glass”.