AUDIO – Tomas Milian: “Maledetto il mio accento”, buon compleanno Monnezza

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BARFORZALUPI.IT – Il 3 marzo del 1933 a L’Avana nasceva Tomas Milian, il più romano tra i cubani. Nell’auguragli un buon compleanno la nostra redazione vi ripropone una storica intervista doppia realizzata dal nostro Massimo D’Adamo per Centro Suono Sport e andata in onda il 23 ottobre 2014. Per la prima volta l’attore sudamericano riuscì a parlare con il suo cantautore preferito, Antonello Venditti.

Antonello Venditti: “Io e Tomas ci siamo incontrati una sola volta durate le riprese di Roma Nuda, dove c’era anche mio figlio. Questa canzone lega me, lui e tutta Roma. Non c’è canzone che possa descrivere meglio lo stato attuale delle cose. Tomas mi ha dato importanza perché in quel periodo io stavo nascendo come autore e so che è stato lui a metterla nel film perché ha pensato che quella fosse la romanità. Quindi caro “monnezza” sei un grande uomo. In Italia e a Roma ti conoscono per questo grande personaggio pieno di valore”.

Tomas Milian: “Quanto sei bravo Antonello. Per me è il più grande. Io sono un piagnone e Antonello mi ha fatto fare grandi pianti. Io mi sono fatto italiano perché volevo essere romano di 7 generazioni, maledetto il mio accento!”

Entrambi tifosissimi della Roma, queste le parole dell’attore (perché no?) romano:

“Antonello è tifoso della Roma come me e come “er monnezza”. Monnezza è quello che avrei voluto essere io nella vita, come uomo, buono sincero, bugiardo quando serve. Io lo amo. Le canzoni di Venditti rappresentano tutto questo, ed è per questo che ho chiesto “Roma Capoccia” per fare da sottofondo al Gobbo, fratello del monnezza ma allo stesso tempo anch’egli monnezza, solo un po’ più triste e più incazzato dalla vita.

Antonello Venditti lancia una proposta alla città di Roma e da appuntamento a Tomas Milian per una serata piena di romanità in quel di Miami:

“A Roma dovrebbe esserci una statua del Monnezza, e all’interno di quella statua ci sarebbe Tomas Milian. Il prossimo anno verrò in America per fare alcuni concerti, ne farò uno soltanto per te”.

Quanto vorremmo essere lì quella sera…

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