In vista della prossima gara di campionato che metterà di fronte Roma e Sampdoria allo stadio Olimpico, Un derby lungo anno, trasmissione in onda su Centro Suono Sport, ha intervistato Loris Boni, doppio ex della partita.
Come è diviso il tuo cuore? “Quattro anni a Roma e quattro a Genova. Domenica sarà una partita molto difficile per me e dico solo che vinca il migliore”.
La Samp è in un momento difficile: “La situazione di classifica è preoccupante e mi auguro che si tiri fuori il più in fretta possibile. La Roma ha un traguardo ben definito e se continua su questa strada può raggiungerlo”
Zukanovic: “Penso che possa ricoprire più ruoli, i calciatori quando trovano un ambiente consono e giocano con un certo tipo di calciatori acquisiscono consapevolezza e questo nella Samp non c’era. Può integrarsi bene e può dare una mano”.
Un voto al mercato di entrambe le squadre? “Alla Roma 7 e alla Samp 5. La Roma ha potenziato i reparti dove aveva delle carenze, la Samp ha puntato ad incassare e ha portato a casa giocatori che stanno facendo fatica a integrarsi, poi ha venduto Eder”.
Sull’avvento di Spalletti: “Ha portato concretezza e responsabilità. I giocatori hanno capito cosa vuole il tecnico e si sono liberati da alcune paure. La Roma ha giocatori di grande qualità ed era strano che non ottenesse risultati. Ora sta acquistando credibilità”.
Il clima interno quanto può contare? “Sicuramente si respira una serenità che prima non c’era e che portava i calciatori a sbagliare delle cose impensabili. Hanno riacquistato delle cose che avevano smarrito. Dare la colpa a Garcia è cattivo, i calciatori però avevano bisogno di sentirsi più liberi mentalmente”.
Pallotta entusiasta, ma avere un presidente lontano cosa significa? “Per l’ambiente e per la squadra la non presenza non è positiva. Il presidente deve vigilare per chi lavora, dai calciatori all’allenatore. La presenza è sinonimo di compattezza e dire le cose da lontano toglie meriti a chi ha fatto qualcosa per la Roma a discapito di chi è appena arrivato”.
