Rubrica, l’analisi dell’avversario: il Frosinone

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aaaaI soli 16 punti conquistati in 22 partite, lo relegano alla penultima posizione nella classifica di Serie A. Sono 22 i gol realizzati e 45 quelli subiti, che ne fanno rispettivamente il quint’ultimo attacco e la peggior difesa del campionato italiano. La media di pochissimo superiore al gol effettuato a partita, 1.05, e invece 2.05 reti incassate a giornata; ovvero un goal di differenza tra quelli presi e quelli fatti, ne descrive perfettamente la stagione. Di chi stiamo parlando? Ovviamente del Frosinone di Stellone, prossimo avversario della Roma.

L’analisi: il Toro limitato.  In questo stesso periodo dello scorso il presidente della Lazio, Lotito, scuoteva il calcio italiano. La celebre telefonata tra lui e Pino Iodice veniva resa pubblica e tutto il mondo calcistico nostrano si sdegnava. “Con Carpi e Frosinone in Serie A non ci guadagniamo nulla!” Così tuonava Lotito. Eppure l’unico effetto sortito fu l’indignazione generale verso un personaggio non proprio lineare. Anzi quella chiacchierata informale caricò ancor di più le due squadre, che nella massima serie ci arrivarono davvero. Lotito come il torero che agita il drappo rosso, che senza attenzione rischia di rimanere ferito, incornato.

Così andò, anche se nessuno, fortunatamente, ci rimise la pelle.  Il Frosinone guidato, guarda caso, dall’ex Torino, Stellone conquistò la tanto agognata e sognata Serie A. Proprio quest’ultimo infatti, è stato l’artefice di una doppia promozione con i Ciociari, in due anni dalla Lega Pro alla Serie A. Ieri come oggi le fortune della squadra laziale sono state costruite tra le mura amiche, ovvero allo Stadio Matusa di Frosinone. Basti pensare che nella stagione 2014/2015, gli uomini allenati dall’ex attaccante granata hanno perso solo una volta in casa; colpaccio riuscito alla Ternana tra le nebbia.

Il passaggio dalla B alla A ha reso le cose più difficili, ma alcune di queste non sono cambiate. Infatti sui 16 punti ottenuti, ben 14 in casa e solo 2 in trasferta. Uno di questi due però non verrà mai dimenticato, perché fu il primo punto che il Frosinone conquistò nella sua storia in Serie A, il 23 settembre 2015, in trasferta e contro i campioni d’Italia e vice campioni d’Europa, ovvero la Juventus. Nella città laziale nessun ostentava a crederci, sembrava di sognare ad occhi aperti, o per citare lo slogan pubblicitario di un noto amaro:”Sembrava impossibile, ma ce l’avevamo fatta!”

Dopo quattro sconfitte consecutive giunse la prima gioia, a cui fece subito seguito anche la seconda. Infatti neanche cinque giorni dopo la squadra del Presidente Stirpe batté l’Empoli di Giampaolo per 2-0 con la doppietta di Federico Dionisi. Partita e gol che vi riproponiamo nella clip seguente:

 

 

Purtroppo il momento di estasi durò poco, perché ci pensò la Lazio di Lotito a riportare una città intera con i piedi per terra. La Serie A era dura da affrontare e le quattro precedenti sconfitte, anche se non tutte meritate, come quella con la Roma, erano lì a dimostrarlo.

Nonostante un gioco ed una tattica collaudata da anni, la salvezza appariva come un miraggio già prima di cominciare. Gli uomini a disposizione erano pressoché quelli dello scorso anno, con qualche piccola miglioria, come Diakitè e Sammarco. Il 4-4-2 tanto caro a Stellone permetteva di avere un certo equilibrio, anche se pesava troppo sulla fase offensiva. La scarsa vena realizzativa infatti, era ed è uno dei problemi maggiori, la limitata tecnica di base forse, quello principale. I 18 minuti di possesso palla di media a partita non hanno bisogno di esser commentati, anche se in fase di costruzione alcune volte è una scelta, data la predilezione per il contropiede rapido e con la palla a terra e sfogo sugli esterni. Ma troppo pochi per gestire il risultato se in vantaggio, figuriamoci quando si vuol tentare di recuperare. I troppi palloni persi hanno fatto subire troppi gol.

A dicembre però arrivano le prime difficoltà, dovute ad una classifica non esaltante, e anche ai punti che si perdono per strada nonostante delle discrete prestazioni. Con 10 gol subiti in 3 partite si conclude il 2015, iniziato alla grande e finito un po’ peggio. Così Stellone cambia modulo e passa ad un più offensivo 4-3-3, per sfruttare il reparto con maggiori doti, visto che tanto i gol li subiscono comunque. Modifica che qualche effetto lo ha sortito, infatti nell’anno nuovo sono arrivati due pareggi e due sconfitte; con cinque gol all’attivo e 9, quasi il doppio al passivo. Della partita con il Napoli è inutile parlarne, perché è stata troppa la differenza per rimarcarla. Mentre qualche indicazione il tonfo di Torino e il pareggio con l’Atalanta, lo hanno dato.

L’oscura notte piemontese arriva dopo il tracollo contro Higuain e compagni; ma questa partita si mostra diversa dalla precedente, non tanto nel risultato quanto per la prestazione. Tanto che anche i giornali il giorno dopo decretarono troppo largo il risultato finale, per quanto visto in campo. Infatti, i giallo azzurri nonostante il rigore causato da Bertoncini su Glik al 7’ minuto del primo tempo, ebbero alcune occasioni prima di pareggiare, ma la poca bravura e lucidità sottoporta, fece si che solo al quarto tentativo riuscì a fare il gol dell’1-1. Il 4-5-1 in fase difensiva, che diventava 4-3-3 quando si attaccava, sembrava reggere. Il solito pressing alto dava più di qualche problema ai granata. Il Frosinone sembrava un toro inferocito. Ma come spesso accade, la spinta emotiva e la resistenza  non sono costanti e durano poco o comunque non 90 minuti. Così la squadra di Ventura fa due gol nel finire del primo tempo. Il secondo per una palla persa da Dionisi, ennesimo gol subito da una palla gestita in maniera sciagurata. Ma nell’intervallo i biancoazzurri si ricaricano e partono all’attacco, tornando in partita grazie al 3-2 siglato dal difensore del Torino, Avelar. Il Frosinone ci crede e si sbilancia, prendendo però in contropiede il 4-2 che chiude la partita. Il filmato successivo vi mostrerà ciò che abbiamo appena descritto:

 

Questo risultato avrebbe scoraggiato chiunque, ma non chi è abituato a lottare contro tutto e tutti, contro anche i pregiudizi della gente, si riveda il caso Lotito precedentemente citato; ma non la squadra di Stellone, che nell’ultimo match di campionato ha affrontato l’Atalanta, pareggiando in casa per 0-0. Da questo ultimo match il tecnico ha trovato degli aspetti positivi, come il non subire reti, anche se le poche occasioni create e la nessuna concretizzata qualche pensiero negativo lo fanno venire.

Ripartire dal gruppo storico ad agosto presupponeva che al fianco di baldi giovani cresciuti tra Serie B e Lega Pro, ci fosse anche gente esperta, come Sammarco, che molto bene sta facendo. Invece troppo poco è stato fatto, anche se loro a mollare non ci pensano proprio. Come hanno sottolineato i tifosi dei canarini qualche tempo fa, l’obiettivo è non arrendersi mai.

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Perché se ci crede il Verona, perché non può crederci il Frosinone?

Prossimo incontro: Roma-Frosinone sabato 30 gennaio 2016 ore 20:45 Stadio Olimpico

Probabile Formazione: Leali; Rosi, Blanchard, Ajeti, Pavlovic; Chibsah, Kragl, Sammarco; Paganini, D. Ciofani, Dionisi. Allenatore: Stellone. A disposizione: Zappino, Gomis, Russo, Bertoncini, M. Ciofani, Diakitè, Tonev, Frara, Gucher, Longo, Soddimo.

 

Edoardo Albanese

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