PIERINO PRATI: “ALLA ROMA MANCA IL CENTRAVANTI DA MISCHIA”

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Oggi compie 68 anni Pierino Prati, attaccante della Roma dal 1973 al 1977. L’attaccante di Cinisello Balsamo, che in maglia giallorossa ha collezionato 110 presenze andando a segno 41 volte (82 presenze e 28 reti nel solo campionato), nel pomeriggio è intervenuto ai microfoni di Centro Suono Sport nel corso della trasmissione “Bar forza lupi”.

Oggi compie 68 anni: “Lavorando con i bambini si rimane sempre un po’ più giovani. Sono anche veloce perchè sono sul treno. A Bologna per lavorare con la mia scuola calcio per un evento finalizzando alla raccolta fondi per la ricerca per la SLA!. 

Sul soprannome “la peste”: “Me lo avete dato voi giornalisti”.

Nel 74/75 ha fatto un’annata straordinaria: “E’ stato l’anno dove ho avuto la possibilità di giocare senza avere problemi e abbiamo avuto la possibilità di vincere il campionato con 6/7 calciatori chiamati da Bernardini per la partita amichevole della Nazionale. A Roma si instaurò un feeling tra me e la curva sud che ti faceva passare dei momenti bellissimi. Roma è un posto fantastico se fai quello che devi fare con impegno totale”. 

La differenza di accoglienza per Osvaldo e Di Francesco: “Osvaldo non ha capito niente. Aveva la fortuna di diventare non il il re perché c’è già, ma poteva diventare una personaggio che scriveva una storia. Il calcio è cambiato, non ci si affeziona più alla squadra. Dispiace perché era un calciatore giusto ma pensava di essere un dio”. 

La partita contro il Manchester City, la Roma poteva fare di più? “Una delusione. La Roma era ai livelli del City e non mi è piaciuto l’atteggiamento della ripresa quando si aspettava lo 0-0 per passare il turno. Bisognava continuare ad aggredirli come nei 20 minuti iniziali del primo tempo. La mentalità deve essere quella di batter chiunque. Nel secondo tempo pensava che bastasse stare attenti e l’esperienza del City è venuta fuori”. 

Sull’Europa League: “Io credo che serva alla Roma per dare esperienza anche ai più giovani. La Roma deve giocare e andare fino in fondo perchè è un trofeo iimportante con squadre importanti che scendono anche dalla Champions. Determinante però la prossima partita a Genoa contro una squadra esaltata dai risultati. Dimenticare la partita contro il Manchester per non rischiare di complicare il campionato”. 

Un giudizio sul parco attaccanti della Roma,in particolare su Destro: “Destro secondo me è uno che fa un gol ogni 2 partite e bisogna pensarci prima di lasciarlo fuori  perchè è una grande media. Manca il centravanti degli ultimi  16 metri che risolve le mischie. Non c’è il cannoniere da 15/20 gol. Totti non può fare tutto. Lì bisogna mettere in mezzo uno che anche se non partecipa molto possa risolvere le azioni in mischia essendo cinico”. 

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