Mercoledì 6 gennaio, durante la partita Chievo-Roma, i tifosi giallorossi hanno esposto uno striscione a favore di Ilaria Cucchi, sorella di Stefano Cucchi, ragazzo morto per cause misteriose dopo un arresto. I tifosi della Roma con quello striscione – Con Ilaria per Stefano – hanno voluto prendere una posizione in merito ad una vicenda che sta facendo molto discutere in tutta Italia. Ilaria Cucchi, questa mattina, è stata intervistata da un emittente radiofonica. Ecco le sue parole:
“Sono un essere umano, è difficilissimo portare avanti questa battaglia, ve lo assicuro. Non sono pentita di aver pubblicato la foto, sento di non avere altri strumenti, non importa se mi danno della prostituta. La mia decisione di pubblicare la foto può aver attirato polemiche, ne sono consapevole. Dico solo che sono 6 anni che lotto per arrivare alla verità su Stefano, e oggi grazie alla Procura di Roma si apre uno scenario diverso. Quello che ascolto nelle registrazioni è qualcosa di estremamente doloroso, dovete capirmi. Mi aspetterei pentimento ma quando vado a vedere chi sono i colpevoli… Sento che loro stessi ammettono di essere stati coinvolti nella vicenda o addirittura si vantano di essere gli autori del pestaggio. Poi vado a guardare la foto, la definizione di quel fisico, e è per me quasi un’immagine pornografica se la metto accanto al corpo di mio fratello. Io quell’immagine non riesco a separarla da quella del corpo di mio fratello, forse sbaglio e ha ragione chi mi critica, ma dovete capirmi. Le dinamiche che si mettono insieme sono quelle che ci vogliono isolare e dire che noi non siamo nessuno rispetto a chi porta una divisa. Assisto a quello che ho già visto durante il processo: l’azione della macchina del fango su Stefano e sulla sua famiglia. Si continua a dire che la colpa della morte di Stefano è di Stefano stesso, perché era un drogato o un maleducato, mentre le prove per i veri colpevoli sono schiacchanti. Sono 6 anni che mi batto per sapere la verità su mio fratello. Loro potranno fare di tutto, insultarmi, dire che sono una prostituta, qualsiasi cosa, io non mi fermerò. Per fortuna la Procura di Roma sta lavorando bene e stanno uscendo i fatti reali, ma sono cosciente che quello che è partito contro di me non si fermerà. Sto ricevendo tantissimi attestati di stima, perché non deve essere così anche nelle aule di tribunale? Perché i colpevoli portano una divisa? Per me disonorano l’Arma. Io la divisa la rispetto e in queste indagini sto tutti i giorni a contatto con chi la porta e lavora bene. Spero si faccia finalmente chiarezza. Lo striscione dei tifosi della Roma a Verona? Bellissimo ed emozionante”.