Da Sanctis 3; Florenzi 3 (Maicon 3), Manolas 3, Castan 3, Digne 3; Nainggolan 3, De Rossi 3, Pjanic 3; Falque 3 (Sadiq 3), Dzeko 3, Iturbe 3 (Torosidis 3).
GARCIA 3
La sua pagelle vale per tutti. Inutile, stavolta, stare qui a fare i distinguo. Troppo brutta la squadra per essere vera, anche perché l’impressione è che ormai il tecnico francese abbia fatto il suo tempo e vi spieghiamo perché:
1) La Roma è allo sbando. Dopo l’umiliante 6-1 di Barcellona ci si aspettava una reazione d’orgoglio, invece niente. Probabilmente i giocatori non seguono più Garcia o lui non sa farsi più seguire. Impossibile giocare così male come contro l’Atalanta dopo la figuraccia in Champions.
2) Per quanto scritto sopra la Roma non ha un’anima né personalità. Abbiamo tifato per squadre molto più deboli di questa (con Menichini, Chinellato, De Nadai, Maggiora, Garzja e altri, con tutto il rispetto) ma non abbiamo mai preso 6 o 7 gol. Indipendentemente dall’avversario. E il mister non ha ritenuto giusto neanche chiedere scusa, come invece fece Spalletti dopo il 7-1 di Manchester, quando portò tutta la squadra in conferenza stampa per scusarsi con i tifosi. In certe occasioni, per reagire, ci vuole carattere. Questa squadra non ce l’ha e il tecnico nemmeno. Le parole non contano.
3) La Roma non ha un gioco. Una volta che ha perso Salah e Gervinho Garcia non ha saputo cambiare il modulo, che in fase offensiva prevede il falso nove che rientra (ma questo non può essere certo Dzeko) e le ali veloci che entrano in area a far gol. E poi gioca sempre a due all’ora senza mai un’accelerazione.
4) Per il motivo precedente la Roma non sfrutta Dzeko come dovrebbe. A lui, centravanti d’area e stoccatore, servono palloni puliti da calciare in porta, invece non gliene arriva neanche uno. Segno che il tecnico non sa come fare a sfruttare bene il suo attaccante centrale.
5) Il mister è in bambola anche nelle sostituzioni. Se hai Dzeko gli lasci accanto due crossatori come Florenzi e Falque, invece lui li ha tolti lasciando Iturbe (inutile) e dimostrando di essere in confusione mentale. Poi, nella disperazione, si affida al giovane Sadiq, l’ultimo che deve entrare in una situazione del genere.
6) La Roma non conosce la fase difensiva. L’Atalanta ha dimostrato cosa significa difendersi e ripartire, la Roma invece, sempre squilibrata, va in bambola appena viene attaccata e contro i bergamaschi ha subito la terza sconfitta del suo campionato. Così non si vince lo scudetto, perché (ricordatelo sempre) lo scudetto lo vince chi prende meno gol, non chi ne segna di più. In Italia è così. Piaccia o no.