Pochi minuti fa è terminata una lunga intervista a Mauro Baldissoni sul canale digitale di Roma Tv. Ecco e sue dichiarazioni:
Sono giorni un po’ complicati, un po’ duri. C’è una depressione della gente dopo il match contro il Barcellona.
“Condivido la tristezza e la rabbia, la depressione spero di no. Chi si deprime spreca energie che dovrebbero essere usate per reagire. Siamo ovviamente molto dispiaciuti, abbiamo provato imbarazzo perchè la partita che abbiamo giocato a Barcellona è stata imbarazzante. Ce ne dispiace ed è doveroso chiedere scusa a tutti i tifosi della Roma, soprattutto per quelli che hanno viaggiato ed erano presenti allo stadio. Devo dire che i tifosi ci hanno dato una dimostrazione importante, al Camp Nou la bandiera della Roma l’ha tenuta in alto il tifoso, noi non ci siamo riusciti e chiediamo scusa. Sono momenti di crescita, questa squadra dimostra ogni tanto di avere delle cadute inattese da parte nostra. Evidentemente ancora non è terminato il processo di maturazione che ci aspettiamo ma è una giornata che noi dobbiamo accantonare, non dimenticare perchè queste cose serve per crescere e per non commettere più queste figure. Dobbiamo superarla però perchè siamo comunque una squadra che ha degli obiettivi e che fortunatamente ha la possibilità di raggiungerli contando sulle nostre forze. Questi obiettivi aumenterebbero il nostro progresso e il nostro miglioramento rispetto agli anni precedenti. Non ci dobbiamo dimenticare che questo è un processo di crescita, la Roma ha avviato un progetto, un programma di miglioramento che è provato dai fatti, sia per quanto riguarda l’organizzazione societaria, sia per la sanità economico finanziaria e per quanto concerne il campo. Questo dicono i risultati di questi ultimi due anni. Se noi fossimo in grado di passare il turno in Champions League, come noi riteniamo possibile, continuando a lottare per una vittoria finale in Italia come noi crediamo di poter fare, sarebbe ancora migliorato il risultato tecnico in campo. Non dobbiamo perdere la calma e la lucidità. Qui non c’è l’apocalisse e la disperazione, non c’è l’ultima spiaggia, ma c’è la necessità di superare la bruttissima figura che non possiamo ignorare e che ci fa male. Questa fa male a noi e alla squadra, e chiediamo scusa. Vogliamo andare avanti per raggiungere i nostri obiettivi”.
Voglia di rivalsa contro l’Atalanta…
Intanto dobbiamo portare le capacità tecniche e quelle umane-emozionali che non abbiamo portato in campo contro il Barcellona. In aggiunta sicuramente la voglia di rivalsa e fare bene.
Possiamo tranquillizzare i tifosi senza panchina che la Roma non sta cercando un nuovo tecnico?
Questo è anche un po’ assurdo che lo dobbiamo ripetere ogni settimana. L’allenatore come i giocatori, e alla fine anche la società, vengono valutati per i risultati, ma non domenica dopo domenica. Non può essere che una domenica siamo secondi, poi primi in classifica, poi terzi e questo non può ad ogni partita far cambiare le decisioni definitive per il futuro di un allenatore o un giocatore. Questo non sarebbe serio e non lo vogliamo fare. Alla lunga ognuno sarà responsabile dei risultati che apporterà. Ma c’è la stessa voglia di fare bene che avevamo prima e che abbiamo dimostrato nei fatti in questi anni.
Abbiamo letto in queste ore tante dichiarazioni sui quotidiani del presidente James Pallotta. Non mi risulta che abbia rilasciato nulla.
A me ha ricordato uno sketch di Verdone interpretato da diversi personaggi, trasformandosi e che navigavano sul Tevere e che erano due corpi suicidi e si immaginava cosa avessero lasciato scritto. Uno diceva: “Paghiamo per voi”, un altro invece “Pregato per noi”. Ognuno dice una cosa mai esistita. Quando leggo delle virgolette attribuite a una persona con cui non si è parlato rimango perplesso ma non voglio aprire questo argomento adesso perchè non è rilevante. Quando il presidente vuole parlare lo fa e molto chiaramente. Quando non intende parlare pubblicamente non lo fa e questo sono ricostruzioni non attendibili.
Ripartiamo subito…
Certo, siamo già ripartiti. Non ci siamo fermati un momento. Le verifiche le facciamo all’interno, le fa la società, le fa il tecnico. Come ogni settimana al fine di migliorare le abbiamo fatte anche questa volta, forse questa settimana c’era qualche argomento in più ma con lo stesso identico obiettivo. Non c’è nessun motivo per deprimerci. Siamo più arrabbiati di prima e più consapevoli di prima.