Roma la città del Daspo. Capitale primatista della classifica speciale

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BIG-lazio-roma-scontri-polizia-derby-4Nell’ultimo rapporto, che ha preso in esame i dati relativi alla stagione 2014/2015 è Roma la prima città nel ranking sul tifo violento. Durante lo scorso campionato, gli ultrà delle due squadre romane hanno ricevuto ben 101 Daspo di cui 85 tifosi giallorossi e 16 della Lazio.

Al secondo posto Torino a quota 92 daspo (59 per la Juventus; 33 per i granata). A chiudere il podio, al terzo posto di questa speciale classifica c’è Napoli, con 58 divieti ai supporters partenopei.

A riportarlo è l’edizione odierna de il Messaggero che continua parlando anche di Daspo in base alle regioni: il Lazio è sempre sul gradino più alto del podio, con i suoi 276 divieti. Con un aumento del 45% di sanzioni dal momento che si è passati dai 190 diffidati nel campionato 2013-2014 ai 276 del 2014-2015.

Il quotidiano romano inoltre parla anche delle cause di questi scontri. Come si legge nel rapporto, le cause sono per il 72% delle volte l’astio tra tifoserie, seguita dalla conflittualità con le forze dell’ordine (23%). Nella black list delle “tifoserie che si sono dimostrate particolarmente astiose”, in cima ci sono gli ultrà della Lazio (coinvolti in 5 episodi di violenza su un totale di 57), poi Brescia(4 episodi), e la Roma (3 episodi, insieme all’Ascoli).
Lo stadio, anche grazie alle misure organizzative introdotte, secondo gli esperti del ministero dell’Interno ormai è uno dei luoghi più sicuri e “presenta il livello minimo di criticità”. Solo il 12% gli episodi violenti si registrano all’interno degli impianti.
Per quanto riguarda gli spostamenti degli ultrà, le due tifoserie che hanno fatto registrare il maggior numero di trasferte sono quelle della Roma e del Napoli, rispettivamente con 14 e 9 trasferte (con la partecipazione di 756 e 296 tifosi).

Il rapporto del Viminale traccia anche un identikit dell’ultrà violento. La più alta percentuale di tifosi sottoposti a Daspo, si legge nel dossier, “si concentra nella fascia di età che va dai 18 ai 30 anni”. Gli under 40 in generale sono i più colpiti: 78,3% dei diffidati.

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