FESTA DEL GOL! Rimonta Newcastle; City, Chelsea e Saints forza 4

0
169

13084302_10207583977091778_1934669835_n

Manchester è la città della Rivoluzione: proprio da qui, nel nord dell’Inghilterra, partì la famosa Rivoluzione Industriale. Fedeli alla linea e nel proseguire la nomea, adesso è in atto una rivoluzione che riguarda il mondo del pallone. Come ormai è risaputo a fine stagione sulla sponda Citizens, Pellegrini dirà addio alla panchina degli Azzurri e farà posto a Guardiola, mentre è tutta da decifrare la rivoluzione sulla sponda Red (Muorinho si? Mourinho no? Ha già firmato il pre-contratto?). Attenzione: mentre è in atto la rivoluzione, il buon Manuel da Santiago del Cile sta scrivendo la storia di un club che prima dell’avvento dei petroldollari era una perla di romanticismo, amore e resistenza, valori da tramandare, la squadra dei “poveri”, dei “cittadini” (Citizens) meno fortunati rispetto ai borghesi di fede United. Pellegrini sta scrivendo la storia, e per quanto ha speso, la posizione in classifica è poco lusinghiera, ma ha trascinato la squadra alle semifinali di Champions’ tutte da giocare contro il Real Madrid, ha fatto si che le notti europee tanto care ai cugini si potessero, almeno per un anno spostare sull’altra sponda della città. A proposito di cugini, ha dato la possibilità al suo proprietario di farsi burla del parente, anche se alla lontana, patron del PSG. Ritornando alla Premier, il City, come giusto che fosse, rispettando i pronostici ha demolito lo Stoke City con il risultato di 4-0. In rete sono andati Fernando, il solito Aguero e due volte il giovane Iheanacho. Match senza storia, ormai lo Stoke City ha mollato la presa. Piccolo appunto, piaceva molto di più il vecchio Stoke, quando i Potters si arroccavano in difesa e non facevano calcio (adesso ne fanno poco) ma erano in grado di sorprenderti, con una folata offensiva o una mischia di attacco su corner all’ultimo secondo (dalle parti di Manchester ne sanno qualcosa). Con la vittoria il City si riprende momentaneamente la terza posizione in attesa del match dell’ Arsenal che sarà impegnato nella delicatissima trasferta di Sunderland.

È sempre toccante il ritorno di Rafa Benitez ad Anfield Road, quello stadio che ancora oggi il manager spagnolo considera come casa sua. Vi è già ritornato da avversario, quando allenava il Chelsea (la partita finì 2-2 ed è negli annali per il morso di Suarez a Branislav Ivanovic). L’amore tra Rafa e Liverpool non è mai cessato, per i tifosi dei Reds è più dell’allenatore che ha vinto Champions’, Supercoppa e FA Cup, è un eroe, la sua famiglia è rimasta li, anche quando lo spagnolo ha iniziato il suo girovagare da “zingaro” del pallone rispondendo alle diverse chiamate (Inter, Chelsea, Napoli, Real Madrid ed ora Newcastle). Messo da parte il ricordo, è il campo a parlare e ci pone subito un quesito: perché il Newcastle è tornato a macinare calcio solo a 5 giornate del termine? Scopriremo solo alla fine se è stato tardivo l’innesto di Benitez sulla panchina. Lo spagnolo ha ridato ai Magpies cuore e anima smarriti nel periodo McClaren. Dopo la rimonta di mercoledì contro il City, si sono ripetuti, con un 2-2 spettacolare, sotto di due Sturridge, Lallana, i bianconeri la riportano su con Cisse e Colback e agganciano momentaneamente il Sunderland.

Possono Chelsea e Southampton sperare ancora in un piazzamento Uefa? Troppe battute d’arresto lungo il cammino, ma sono le due compagini sono dure a morire. Oggi hanno passeggiato sui rispettivi avversari che hanno terminato in anticipo il campionato Bournemouth già salvo e Aston Villa già retrocesso. 4-2 per i Saints a Birmingham (Long, doppio Tadic e Mane); Pedro, Willian ed un redivivo Hazard (2) per i Blues.

CDN

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.