Luciano Spalletti ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Sky al termine della gara vinta dalla Roma contro il Palermo per 5-0.
Stadio carico di emozioni e di tensione e la squadra è stata brava. “Si bella analisi. Siamo partiti piano e non c’era grande smarcamento. Dopo che ha sbagliato quel gol Edin la situazione è peggiorata perché lui era affranto. Poi ha fatto un gran gol e da lì in poi abbiamo fatto vedere un grande spirito. Dobbiamo ancora migliorare nel riconoscere le situazioni migliori da sfruttare”.
Quando ha preso la scelta di tirare fuori Totti e la società le ha chiesto di ripensarci? “Io li ho avvertiti dopo. C’è stato grande dispiacere da parte mia nel pensare a questa soluzione. Però dobbiamo dare segnali alla squadra su regole e su lavoro e devo fare attenzione a questi particolari. Ieri ero convinto di farlo giocare e forse dettato dal nervosissimo, perché ogni tanto qualche missile gli parte e un paio di cose me le ha dette, diventa difficile poterlo accettare perché se rispetti uno non rispetti gli altri 25. Io non voglio duelli con nessuno e sto bene se la Roma vince”.
La questione è anche il rinnovo contrattuale, lei è stato coinvolto? “Nella prima intervista toccai questo tasto senza che mi fosse chiesto perché so che diventa una situazione importante. Franceco è giusto che faccia ciò che vuole, se vuole continuare può continuare. Io gli ho chiesto cosa vuole fare, Giggs? Sempre seduto vicino a me. Dietro alla sua storia si possono costruire tutti i ruoli. Vuoi fare Nedved? Fai Nedved. Io devo ritirare su le sorti di una squadra e non posso concederti niente. Ho una parete a casa con tutte le maglie e di lui ne ho 7 o 8. I miei figli sono romanisti, uno di loro mi ha detto: <<Babbo ma che fai, litighi con Totti?>>. Ora lui ha avuto questa reazione ma si sta allenando bene e ha contribuito a far salire il ritmo dell’allenamento. La società sa che se Francesco chiede io sto sempre dalla sua parte. Conosco Roma e conosco il sentimento dei romani, Se avesi potuto anche io stasera avrei incitato lui. Assoluto rispetto per quello che è stato ma ora bisogna fare delle scelte. Se continua così qualche partita gliela faccio giocare. Stasera c’era il contesto e lo avrei messo dall’inizio. Sotto l’aspetto della corsa dà meno di altri, sotto l’aspetto della qualità fa ancora delle cose che fa solo lui. Dal mio ruolo però io non posso accettare che lui convochi una conferenza con chi gli pare. E gli altri? Poi domani lo fanno tutti e io sono stato chiamato per fare un po’ di ordine”.
E ora? “Io da quello che so, è venuto negli spogliatoti e ci siamo salutati. Mi ha detto che andava nel palchetto e mi ha detto di no e io gli ho detto che non lo portavo in panchina (ride). Non abbiamo litigato. Qualche missile gli è partito come quello che non dico le cose in faccia perché ci si rimane male. Gli ho detto per quella che è la distrazione che mi hai creato non sei della partita, sei libero. E lui mi ha detto allora vado a casa. Mi dicono che lui domani si presenta all’allenamento e domani finiremo di chiarire quello che per me è già chiarito”.
Caro Spalletti un po’ più di umiltà non ti farebbe male! Non mi sembra che a Totti sia partito un “missile” come lo chiami tu; noto, invece, da parte tua tanta arroganza e presunzione, che non ti fanno certo onore. La stima ed il rispetto per questo giocatore non dovrebbe mai venir meno! Lui che, pur essendo un campione, continua ad avere un forte senso del dovere e l’umiltà di arrivare sempre per primo agli allenamenti e di lasciare il campo sempre per ultimo, come dovrebbero fare tanti altri; lui che in silenzio si siede sulla panchina aspettando un tuo cenno, che non arriva mai, per entrare in campo, fa capire quanta modestia ci sia in questo atleta e quanto ami la “SUA ROMA”. Dovresti rispettarlo solo per questo: per l’esempio costante che dà agli altri giocatori e a tutti quei giovani che si accingono a diventare dei calciatori. Perciò caro Spalletti modifica il tuo modo di agire! I giovani, compresi i tuoi figli, ti guardano: dai loro il buon esempio, non si può “PREDICARE BENE, MA POI RAZZOLARE MALE”.