Come sarà la Roma di Spalletti? Quale modulo, quali interpreti, quali rinforzi dal mercato?

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Ufficiale da questa mattina l’esonero di Rudi Garcia e del suo staff ora la Roma si proietta nell’immediato futuro con l’avvento di Luciano Spalletti. Un ritorno in giallorosso dopo 6 anni e mezzo spesi dal tecnico di Certaldo nella gelida Russia, un ritorno con un bagaglio di esperienza internazionale e con qualche trofeo in più in bacheca (due campionati russi con lo Zenit, una coppa nazionale e una supercoppa).

Ma come ci eravamo lasciati? L’ultima di Spalletti alla Roma fu alla seconda di campionato contro la Juve della meteora Diego nell’estate del 2009, poi le dimissioni e l’arrivo di Claudio Ranieri che con quella squadra sfiorò lo scudetto.

Il suo credo nella capitale è nato con l’emergenza di Genova, quando nella sua prima stagione in giallorosso si inventò Totti centravanti o falso nueve (93 gol del capitano in 4 stagioni con lui) e diede via a quella fantastica idea di calcio che ottenne grandi riconoscimenti in tutta Europa: nasce il 4-2-3-1 della Roma che colleziona secondi posti, trofei e quarti di finale di Champions League.

Questa l’ultima formazione schierata dal Duce di Certaldo prima delle dimissioni:

ultima roma

Di quella squadra restano soltanto due interpreti, Totti e De Rossi, e nell’attuale rosa sembrano mancare due figure chiave di quel fantastico team come Pizarro e Perrotta.

Ad onore del vero, pur essendo stato il 4-2-3-1 il modulo che ha dato più soddisfazioni all’ex allenatore di Empoli e Udinese, va sottolineato che proprio con i friulani la difesa a 3 era stata il suo credo tattico e che non è escluso che anche nella sua nuova avventura in giallorosso possa riproporre tale schema, soprattutto se confermato l’interesse sul mercato per Tonelli e Criscito, punto di riferimento di Spalletti nel periodo russo.

Questa l’Udinese schierata all’Olimpico nella sua ultima stagione in bianconero (0-3 per i friulani contro la Roma):

ultima udinese a roma

Ora, al netto delle eventuali scelte di mercato nel corso dell’attuale finestra invernale, divertiamoci ad azzardare quelle che potranno essere le scelte di Spalletti nella sua Roma 2.0.

Dando per scontato l’impiego di Szczesny (De Sanctis era il suo estremo difensore ai tempi dell’Udinese) e non considerando per ora gli eventuali ritocchi di mercato, nel 4-2-3-1 potremmo pronti e via vedere schierato il polacco in porta, uno tra Maicon e Torosidis a destra, Digne a sinistra, Manolas e Ruediger centrali con un occhio anche alle condizioni di Castan. I due di centrocampo potrebbero essere De Rossi e Pjanic a fare il Pizarro con Florenzi trequartista nel ruolo che fu di Perrotta, con Salah e Iago Falque ad agire ai suoi lati e Dzeko terminale offensivo.

Qui lo schieramento e gli eventuali cambi:

prima roma 4231

Se si optasse per la difesa a 3, dobbiamo dare per scontato l’approdo nella capitale di un altro difensore centrale con Tonelli in pole. I 3 dietro potrebbero essere Manolas, Tonelli e Ruediger (per Castan vedi sopra), Florenzi e Digne esterni del centrocampo a 5 con De Rossi, Nainggolan e Pjanic a completare la mediana e Salah e Dzeko terminali offensivi.

Questa l’ipotesi di 3-5-2:

prima roma 352

Sia nel caso in cui Spalletti optasse per il 4-2-3-1 sia nel caso del 3-5-2, sono evidenti le lacune di una rosa costruita per le 3 punte, con importanti lacune sugli esterni bassi. In questo senso c’è da fare attenzione al mercato sia in entrata che in uscita. Se Gervinho è stato per tre anni il pallino del tecnico uscente, possiamo affermare che l’ivoriano non rappresenta il prototipo dell’ala ideale per l’allenatore toscano che ha sempre prediletto profili alla Taddei o alla Mauri, profili ai quali ha sempre chiesto sacrificio tattico oltre alla propensione offensiva. Lacune negli esterni dicevamo e se l’eventuale arrivo di Adriano dal Barcellona potrebbe garantire copertura su entrambe le corsie, quello eventuale di Criscito garantirebbe respiro a Digne oltra ad una valida alternativa al centro della difesa, soprattutto qualora si decidesse di giocare a tre.

Ora la palla passa al nuovo staff ma gli assist devono arrivare dalla società, soprattutto dalla figura di Sabatini che in questa sessione dovrà cercare in ogni modo di accontentare il nuovo allenatore anche a scapito di un mercato in uscita che può regalare qualche sorpresa negativa, anche e soprattutto in virtù delle nuove regole sulle liste Uefa e per la Serie A.

Domenico Rimedio

2 Commenti

  1. UNA COSA CHE MI INSEGNO MIA MADRE CHE COMMESSI E FIDANZATE UNA VOLTA LICENZIATI NON VANNO MAI RIPRESI.A ME SEMBRA CHE I GIOCATORI FANNO PENA E LA COLPA E’ DELL’ALLENATORE IO AUGURO A GARCIA UN PRONT SUCCESSO COME A LUIS ENRICUEZ ALTRO ALLENATORE CHE NON CAPIVA NIENTE VEDILO CON EL BARCELONA E QUESTO AVETE VISTO CHE FACCIA DA SCEMO? SPERIAMO BENE SEMPRE FORZA R O M A

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